Politiche 2022, il Pd reggino vara la sua sede elettorale. Falcomatà e Irto: possiamo farcela

Politiche 2022, il Pd reggino vara la sua sede elettorale. Falcomatà e Irto: possiamo farcela

Redazione

Politiche 2022, il Pd reggino vara la sua sede elettorale. Falcomatà e Irto: possiamo farcela

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martedì 06 Settembre 2022 - 08:30

Ieri sera l’inaugurazione del 'Comitato' nel cuore di Reggio, coi candidati di collegio e gli organi apicali del partito ricostituiti dopo anni

REGGIO CALABRIA – Inaugurato ieri il Comitato politico del Partito democratico: sede centralissima, all’angolo tra via Roma e via Veneto.  E i ‘big’ piddini c’erano tutti, fino all’ultimo.

Morabito: candidati seri e non ‘voltagabbana’

«Conoscete tutti la grande serietà dei nostri due candidati Nicola Irto, capolista al Senato nel proporzionale, e Mimmetto Battaglia, candidato all’uninominale per la Camera nel collegio di Reggio Calabria – ha fatto presente, tra gli altri, il segretario metropolitano Antonio Morabito –. Si caratterizzano entrambi per l’impegno politico antico e ‘sempre dalla stessa parte’».

Falcomatà: i nostri rappresentanti non saranno calati dall’alto

«È un piacere rivederci. E non è banale – così Giuseppe Falcomatà, sindaco sospeso della città –, quello che s’inaugura oggi vuol essere uno spazio di confronto e discussione per tutti i militanti del Partito democratico, ma soprattutto per tutti coloro che si rivedono nella proposta politica del centrosinistra. Sono 20 giorni di campagna elettorale che formalmente iniziano oggi ma che in concreto ci vedono in campo già da diverse settimane. Però consentitemi di dire una cosa: noi qui a Reggio abbiamo una ‘partita nella partita’ da giocare.

Non è semplicemente la volontà di portare avanti le proposte del nostro segretario nazionale Enrico Letta per il Governo del Paese. Oggi, per la prima volta dopo tanti anni, e non è casuale che questo avvenga quando, dopo tanti anni di commissariamento, finalmente si sono ricostituiti gli organi del partito a livello comunale, provinciale e regionale oggi, ‘a valle’ di un percorso ragionato e discusso coi militanti del Partito democratico, abbiamo finalmente la possibilità concreta d’essere rappresentati alla Camera e al Senato non da chi è stato ‘calato dall’alto’, da Roma, come ancor oggi molti partiti fanno, mortificando una città metropolitana come Reggio Calabria, ma da due democratici ‘doc’, due reggini purosangue, due persone che fanno del senso dell’appartenenza, della militanza e dell’amore della Politica e per il nostro territorio davvero una ragione di vita. E queste due persone sono Nicola Irto e Domenico Battaglia. Per loro noi ci dobbiamo spendere, e lo faremo nella consapevolezza che le partite si devono giocare per vincere…».

‘Giocarsi’ le Politiche come fossero Amministrative

Il tema delle intenzioni di voto, di fatto, era già introdotto.

«Oggi pomeriggio ho visto un sondaggio che sottolinea che il 50% degli italiani non ha ancora deciso se e per chi votare… E allora – è stata l’esortazione di Falcomatà – mettiamo da parte i sondaggi che vogliono una Destra straripante, mettiamo da parte i sondaggi che vogliono lo spauracchio di una Destra coi due terzi dei seggi in Parlamento e giochiamo la ‘nostra’ partita, come quelle che sappiamo vincere, come fossero elezioni amministrative. Andiamo a parlare ai cittadini della proposta del Pd e dell’importanza d’avere due persone oneste e capaci che rappresentino il nostro territorio, sfruttiamo al massimo questi 20 giorni e andiamo a portare casa per casa il messaggio del nostro segretario: votare Partito democratico per rispetto a quelle che sono le nostre idee».

Battaglia: la nostra serietà strapperà voti all’astensionismo

«Non vedo come possiamo perdere – ha spronato gli animi Battaglia –, visto quanti siamo… E ci sono anche segretario regionale, metropolitano e cittadino: non succedeva da anni, tutti gli organismi costituiti, non ci sono più commissari. La prima conseguenza positiva è che la segreteria regionale ha portato le proposte di candidatura a Roma e non s’è discusso neanche un minuto: credo sia stata la regione che ha ‘chiuso’ più velocemente il quadro delle candidature. Questo significa una nuova partita, un nuovo radicamento sul territorio con persone credibili, che hanno speso tutta la loro vita nella politica e in questo partito: nessuno di noi ha mai cambiato casacca!

Le sensazioni positive e quelle negative ci sono sempre state – ha proseguito il candidato al collegio uninominale reggino per Montecitorio –: per questo oggi ognuno di noi ha il dovere, e si spera anche il piacere, di scendere in campagna elettorale. Perché ci sono i numerosissimi voti del possibile che potremo strappare al possibile astensionismo, ma ci sono soprattutto i voti che arriveranno per una proposta seria. E la gente coglie una proposta credibile, contro una Destra che ha ‘staccato la spina’ del governo Draghi e che oggi rilancia messaggi ‘forti’ per salvare il Paese dal caro-bollette e compagnia bella. Consentitemelo: non vedo in tutto l’arco della Destra italiana una persona che sia realmente in grado di farlo. L’impegno dei Democratici di Reggio è per difendere davvero la nostra città e aiutarla a conseguire gli obiettivi che meritano. Invito tutti a premere forte sull’acceleratore della campagna elettorale e riconquistare terreno: possiamo raggiungere davvero tante famiglie, tanti elettori in questi giorni».

Per accendere gli animi, Irto mette l’accento sull’unità dèm

I toni del segretario calabrese del Pd Irto, com’era giusto che fosse, non sono stati da meno. «Abbiamo deciso d’aprire insieme al partito provinciale e cittadino questo spazio: uno spazio collettivo, a disposizione anche di chi vuol partecipare, fare riunioni, lo useremo anche per questo – ha fatto presente il consigliere regionale -. E ci servirà per dare una spinta diversa alla nostra campagna elettorale: rispetto a chi fa gli slogan apriamo le nostre porte, troviamo un luogo di discussione e di confronto coi cittadini. E sono contento anche di un’altra cosa… A lungo s’è discusso dell’unità del Partito democratico: l’immagine di questa sera, di vedere tutto il Pd, e non solo ‘da questa parte’, ma anche qui davanti e fuori da qui è la cifra dell’impegno, è la cifra della possibilità di vincere le prossime elezioni. Quando siamo stati uniti abbiamo riconquistato la città di Reggio Calabria in maniera straordinaria, quando siamo stati uniti abbiamo sempre difeso Reggio, la Calabria e il Sud».

Certo, però, l’elefante è nella stanza.
Molto, molto difficile non vederlo: si tratta dei sondaggi che, come ricordato giusto pochi minuti prima, tratteggerebbero una campagna elettorale senza più storia.

Irto, quell’ingombrantissimo elefante, decide di vederlo eccome: «Proprio l’unità nel Partito democratico, della quale sono molto contento, ci consente di fare una campagna elettorale in cui nessun destino è già scritto. Ogni giorno ci dicono che ci sono dei sondaggi che raccontano un’altra cosa: beh, io non ho mai ricevuto nemmeno una telefonata per questi sondaggi e non incontro mai nessuno che mi dice d’averla ricevuta… La verità è che molti non vogliono andare a votare; e quindi lo sforzo di un collettivo, lo sforzo che l’unità del Pd ci può consentire è quello di una partecipazione ‘larga’, larghissima per convincere molte più persone a votare».

Legge elettorale «folle», molti altri candidati “non-calabresi”

Davanti, c’è una legge elettorale «folle», così la definisce Nicola Irto ricordando le “regole d’ingaggio”: non si scriveranno i nomi sulla scheda, ma si potrà tracciare una scheda sul simbolo del partito, ricorda lui.

E la tenzone politica? «Siamo davanti a una Destra che – così il segretario del Pd calabrese – in parte abbiamo già conosciuto e in parte no. Giulio Tremonti, candidato con Forza Italia, era quello delle quote-latte; poi però c’è una Destra nuova. Una Destra intollerante, antieuropeista, che schiaccia l’occhio a Vladimir Putin.

Noi siamo alternativi a tutto questo e tanto più all’autonomia differenziata e all’ennesima divisione tra Nord e Sud. E poi guardate i capilista nel centrodestra: non ce n’è uno che sia calabrese. Sapete chi è il capolista al Senato in Calabria per la Lega?, è Matteo Salvini: cerca di tornare qui ancora una volta a prendere voti, a prendersi il seggio… A questi signori del Sud non gliene frega niente: peraltro hanno candidati tutti di fuori, non hanno messo in campo calabresi…

Il Pd sarà pure stato percepito ‘non in maniera forte’ negli ultimi anni, anche se per la verità negli ultimi cinque anni non è stato il Pd a governare continuativamente, ma un movimento…, però – ha osservato Irto – nonostante tutto siamo il partito della responsabilità, della stabilità, della sicurezza. In un momento in cui ci sono il caroenergia, l’inflazione e il rischio di non arrivare a fine mese bisogna dare un voto al Partito democratico che può garantire anche la credibilità e la forza del Sogno europeo: senza l’Europa, non è possibile pensare di risolvere il tema energetico, il tema dei grandi investimenti come un Pnrr che Salvini & C. vorrebbero rimodulare per togliere ulteriori risorse al Sud».

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