De Cola presenta il “Salva Colline”, la variante di salvaguardia al Piano Regolatore Generale

De Cola presenta il “Salva Colline”, la variante di salvaguardia al Piano Regolatore Generale

De Cola presenta il “Salva Colline”, la variante di salvaguardia al Piano Regolatore Generale

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giovedì 25 Settembre 2014 - 17:02

Appuntamento per martedì prossimo, alle 11, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. L’obiettivo è quello di rispettare la fragilità del territorio e valorizzare le bellezze paesaggistiche

Il recupero dell’esistente, la realizzazione di nuove strade e la messa in sicurezza del territorio. Sono i tre punti alla base del nuovo Piano Regolatore Generale, per la redazione del quale, entro fine anno, verrà nominato un supervisore di fama nazionale. L’obiettivo è quello di fermare il consumo di suolo, consentendo nuove costruzioni solo in altezza, nell’ambito di riqualificazioni energetiche, strutturali e architettoniche.

Se per il nuovo Prg passerà ancora del tempo, ecco invece una novità attesa da tempo. E’ infatti pronta la variante di salvaguardia, la cosiddetta “Salva Colline”, avanzata dall'ex assessore Pippo Corvaja e approvata dal Consiglio comunale nell’ottobre del 2012. L’amministrazione comunale di allora commissionò all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, uno studio sulla propensione al dissesto del territorio, che è stato consegnato l’anno dopo. E’ stato poi confrontato con il piano geologico previsto dalla variante generale al Prg per valutare come ridurre gli indici in tutte le aree con propensione al dissesto, a partire da colline e torrenti.

Il “Salva Colline” verrà illustrato martedì prossimo, alle 11, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, ed all'incontro sono stati invitati a partecipare l'assessorato del Territorio e dell'ambiente della Regione Sicilia, la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, insieme ai consiglieri, le sei circoscrizioni, gli ordini professionali e le associazioni di categoria, la Provincia Regionale e l'Università di Messina.

“Negli ultimi decenni, a Messina l'espansione urbana – evidenzia l'assessore De Cola – ha troppo spesso ignorato le caratteristiche ambientali e la dimensione paesaggistica che fortemente connota la nostra città, portando ad un disorganico, illogico e aggressivo utilizzo del territorio. La redazione della ‘Variante di Salvaguardia’ offre, oggi, un'occasione per invertire questa tendenza; il territorio e i valori del paesaggio devono rappresentare il punto di partenza per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici, suggerendo nuove opportunità di crescita e di riqualificazione dell'esistente”.

La variante di salvaguardia corrisponde alle stesse logiche che muovono il nuovo Prg. “Il Prg, una volta esaminata la città, – prosegue De Cola – dovrebbe rispondere a quelle che sono le esigenze ormai manifeste. La città si è consolidata da un punto di vista demografico e quindi questo Prg va ripensato non più come strumento di espansione, ma come strumento che la consolidi all'interno di un perimetro ormai abbastanza chiaro sulla scorta degli aspetti ambientali che sono alla base di questa variante di salvaguardia, cioè dalla fragilità idrogeologica dei nostri territori. Sono appunto questi gli aspetti – spiega l'assessore – che guidano la variante di salvaguardia in fase di redazione, una volta accettato questo disegno del perimetro della città bisogna che il piano riesca a individuare delle regole, possiamo immaginare regole di tipo sociale, economico, energetico e non solo regole dimensionali – metri quadri, metri cubi, distanze – regole per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dell'edificato della nostra città, rispettando però le caratteristiche dei nostri territori, le loro fragilità e valorizzando le grandi bellezze paesaggistiche che fortemente caratterizzano la nostra città”.

Il nuovo Piano Regolatore Generale, come più volte detto, è stato ribattezzato PiCo, vale a dire Piano Condiviso. “Crediamo che il Prg – conclude De Cola – debba esaminare la città con attenzione in una prima fase di analisi, evidenziare le criticità che presuntuosamente in questo momento riteniamo di conoscere, ma potrebbero venir fuori aspetti a noi non del tutto chiari dalla fase di consultazione (PiCo) che è già partita con il primo momento, che è quello dell'ascolto, i cui esiti saranno presentati pubblicamente nei prossimi giorni”.

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