Due siti oscurati perché chiedevano soldi per valutazioni auto a volte mai richieste

Due siti oscurati perché chiedevano soldi per valutazioni auto a volte mai richieste

Simona Arena

Due siti oscurati perché chiedevano soldi per valutazioni auto a volte mai richieste

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lunedì 15 Luglio 2013 - 07:54

Frodi su internet da parte di una società che gestiva due siti on line che proponevano valutazioni di auto. Bastava che qualcuno inserisse la targa e arrivava a casa del proprietario della vettura una fattura di quasi 60 euro. Una stretta collaborazione tra Guardia di Finanza e Polizia postale ha permesso di arrestare due persone e svelare il sitema usato. Altre due le persone sottoposte a obbligo di dimora

Da oggi sono stati oscurati i due siti on line che proponevano la valutazione delle vetture. Era sufficiente che l'utente inserisse la targa della vettura della quale era interessato a conoscerne la valutazione. Poco dopo veniva recapitata a casa una fattura di 59.50 euro a fronte di una valutazione che chiunque avrebbe potuto ottenere consultando la stampa specializzata o navigando su altri siti internet qualificati che la offrono gratuitamente. La richiesta di pagamento emessa dalla "Pascutti invest &Factoring spa inc", questo il nome della società alla quale sono riuconducibili di due siti, poteva arrivare a tutti. Ed è persino stata recapitata alla Guardia di Finanza una richiesta di pagamento di 101 euro. Perché non aveva pagato l’iniziale somma dei 60 euro ed era quindi lievitata. La società che gestiva i due siti internet e che aveva la sede italiana a Patti in soli 5 mesi è riuscita a incassare oltre 600mila euro. Ma se molti sono stati gli ignari utenti che hanno preferito pagare piuttosto che rivolgersi ad un legale, altrettanti sono stati quelli che hanno presentato denuncia. Ed è proprio grazie alle denunce arrivate lo scorso marzo sulla scrivania del sostituto procuratore di Patti Rosanna Casabona che oggi sono finite in manette due persone. Si tratta di Giovanni Russo, 54 anni di Patti, legale rappresentante della società con sede nella cittadina tirrenica, e Salvatore Caliri, 58 anni. Entrambi sono finiti ai domiciliari. Mentre sono stati sottoposti ad obbligo di dimora il ventunenne polacco Mateusz Maciej Surowski, mente informatica del gruppo, e Giuseppe Caffarelli, 47 anni, quest’ultimo legale rappresentante della società di cui Caliri ha attestato essere socio per ottenere dal Pra la password per l’accesso al registro automobilistico. L’operazione condotta da Polizia postale e Fiamme gialle ha visto anche il sequestro preventivo dei conti correnti e proseguirà ora con l’analisi della documentazione cartacea e informatica che è stata sequestrata. I due siti on line sono stati oscurati I provvediemnti sono stati siglati dal gip Scolaro. Le accuse per i 4 indagati sono di associazione a delinquere, truffa, accesso abusivo a sistema informatico, estorsione.

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