Sito improduttivo e impegni non rispettati: operai dei Cantieri Palumbo in protesta

Sito improduttivo e impegni non rispettati: operai dei Cantieri Palumbo in protesta

Sito improduttivo e impegni non rispettati: operai dei Cantieri Palumbo in protesta

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lunedì 09 Giugno 2014 - 14:04

Sit-in di protesta dei lavoratori dei Cantieri Palumbo insieme a Orsa, Cisl e Cub. I sindacati sono tornati a denunciare una serie di timori per il futuro occupazionale e reclamano l'attenzione delle Istituzioni. La Prefettura convocherà un incontro.

Di nuovo in protesta, ancora una volta in sit-in per reclamare l’attenzione delle Istituzioni. I lavoratori dei Cantieri Palumbo si sono dati appuntamento in Prefettura, accompagnati dai segretari di OR.S.A., Mariano Massaro, Fim Cisl, Nino Alibrandi, CUB, Enzo Bertuccelli. Come già fatto nei mesi scorsi sono tornati a denunciare timori e dubbi per una situazione che ormai da tempo si registra all’interno dei Cantieri Palumbo. I sindacati hanno spesso provato a puntare l’attenzione sulla quasi totale improduttività del sito messinese e non hanno mai celato serie preoccupazioni per il futuro occupazionale degli operai.

Anche oggi Orsa, Cisl e Cub sono tornati a ribadire che sono “trascorsi otto anni dalla concessione dell’attività cantieristica all’imprenditore napoletano, i livelli di produzione sono ridotti ai minimi termini, il cantiere vivacchia con piccole riparazione saltuarie ed è distante anni luce dal mantenere gli impegni presi in fase di gara di appalto: assunzioni di personale, investimenti nel cantiere, incrementi dei livelli di produzione”. Gli accordi inseriti nel capitolato d’appalto prevedevano 167 assunzioni e circa 15 milioni di euro di investimenti, in questi anni però le cose sono andate in modo molto diverso.

I rappresentanti sindacali hanno stigmatizzato anche il negativo coinvolgimento delle Istituzioni, Autorità Portuale in primis, che fino ad oggi non sono riuscite a tutelare gli interessi della città pretendendo dall’impresa Palumbo il rispetto del capitolato d’appalto.

“Il cantiere sembra morente, i fasti produttivi che permettevano al cantiere di occupare oltre mille lavoratori sono relegati ai ricordi, un cantiere con potenzialità dimostrate nel tempo dovrebbe fare impallidire la concorrenze invece stenta a procacciare produzione in una città che vive di mare e navi”.

“L’azienda – ha detto Alibrandi – da mesi non risponde alle richieste di incontro delle segreterie provinciali dei sindacati presenti in azienda. Non c’è alcun confronto utile a capire se siano state pianificate strategie o un piano industriale che possano rilanciare il settore della cantieristica navale. Si naviga a vista, con le piccole riparazioni di imbarcazioni che non fanno intravedere la volontà di crescita del settore della cantieristica navale all’interno della zona falcata”.

A preoccupare la Fim Cisl è la mancanza di serene e costruttive relazioni sindacali con la proprietà del Cantiere: “La difficoltà del momento che sta attraversando il settore della cantieristica – spiega Alibrandi – è legata alla costruzione di nuove imbarcazioni. Per questo, secondo noi, i Cantieri Palumbo potrebbero giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo perché specializzati nella riparazione e manutenzione delle imbarcazioni che girano attorno allo stretto di Messina. Un ‘mercato’ che permetterebbe non solo il consolidamento dei livelli occupazionali attuali, ma anche la possibilità di creare nuova occupazione, come da impegni che la stessa Palumbo aveva assunto quando gli furono consegnate le aree della zona falcata. La paura – conclude Alibrandi – è quella che anche Palumbo, come Rodriquez, abbia varanto un lento piano di dismissione del cantiere messinese come ha fatto Colaninno con la Rodriquez. Ciò porterebbe alla definitiva scomparsa della cantieristica navale a Messina”.

Al termine della mattinata sindacalisti e lavoratori hanno incontrato la dottoressa Di Maio, in rappresentanza del Prefetto, per rivendicare l’apertura di un tavolo istituzionale volto a dare una soluzione definitiva all’annosa vertenza del cantiere navale messinese. La promessa è di sedere intorno allo stesso tavolo, convocato dalla Prefettura, le parti sociali, le istituzioni e l’impresa Palumbo. Sperando che almeno questa possa essere la volta buona.

2 commenti

  1. A Malta si lavora senza sindacati e meno tasse…..aggiungi l atmosfera da sempre pesante dell ex smeb ! Il gioco è fatto…. lo stesso vale x Rodriquez con l aggravante dello scippo della parte ingegneristica…. ma ai valenti tecnici interessa solo avere cassa integrazione e mobilità altro che futuro !

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  2. A Malta si lavora senza sindacati e meno tasse…..aggiungi l atmosfera da sempre pesante dell ex smeb ! Il gioco è fatto…. lo stesso vale x Rodriquez con l aggravante dello scippo della parte ingegneristica…. ma ai valenti tecnici interessa solo avere cassa integrazione e mobilità altro che futuro !

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