Politica

Presidenza del Consiglio, in 17 chiedono parere regionale sull’elezione di Pergolizzi

MESSINA – Un parere sulla legittimità della votazione per il presidente del civico consesso di Messina e atti conseguenti. Lo chiedono 17 consiglieri comunali al Dipartimento regionale delle autonomie locali. La firma è di Antonella Russo, Felice Calabrò, Cosimo Oteri, Libero Gioveni, Amalia Centofanti, Giuseppe Villari, Rosaria D’Arrigo, Pasquale Currò, Dario Carbone, Emilia Rotondo, Giulia Restuccia, Giovanni Caruso, Ugo Dario Zante, Giandomenico La Fauci, Mirko Cantello, Federica Vaccarino e Maurizio Croce.

Lo Statuto e l’articolo 41

I 17 consiglieri ricordano che “lo Statuto vigente del Comune di Messina dispone, all’articolo 41, che ‘Il consiglio comunale procede all’elezione nel suo seno di un presidente, per la cui elezione è richiesta alla prima votazione la maggioranza assoluta dei componenti’, in seconda votazione risulta eletto il candidato che abbia riportato la maggioranza semplice”.

“Prima” o “seconda votazione”?

Ma ripercorrono anche tutte le tappe dell’elezione del presidente Pergolizzi. La notte tra il 29 e il 30 maggio, il neo-eletto ha ricevuto 15 voti favorevoli, contro i 14 per Croce, i 2 per Antonella Russo e la singola scheda bianca (di fatto cruciale ai fini del voto). E tra lo stupore generale, sono bastati per diventare presidente. Il punto nodale della vicenda è la votazione stessa, considerata dalla segretaria generale Rossana Carrubba “seconda votazione” e non “prima”, come invece ipotizzavano i consiglieri di opposizione. E in quest’ultimo caso, i voti utili per diventare presidente sarebbero stati 17, cioè quelli della maggioranza del Consiglio (composto da 32 elementi) più uno.

Il Consiglio ha cambiato forma

Nel documento inoltrato all’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica delle Regione Sicilia e al Dipartimento delle autonomie locali della Regione Sicilia, i 17 consiglieri spiegano che non può considerarsi “seconda votazione” poiché non è stato mantenuto l’assetto stesso del Consiglio, viste le dimissioni di Cateno De Luca e Alessandro De Leo (entrambi presenti alla prima votazione di inizio maggio) e la presenza di due nuovi elementi, Salvatore Caruso e Giuseppe Schepis, durante la votazione del 29 maggio sera.

Dal canto suo, dopo le risposte che la stessa Carrubba ha già fornito in aula, Nello Pergolizzi ai microfoni di Tempostretto si è più volte definito “sereno”. Adesso si attende il parere dell’assessorato e del dipartimento. Nei giorni scorsi era emersa anche la possibilità di un ricorso al Tar, mentre la prima idea era stata di chiedere la revoca in autotutela.