Pronto il Contratto di servizio Atm, vale quasi 21milioni di euro

Pronto il Contratto di servizio Atm, vale quasi 21milioni di euro

Francesca Stornante

Pronto il Contratto di servizio Atm, vale quasi 21milioni di euro

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martedì 17 Settembre 2013 - 00:02

L'assessore Cacciola e il Commissario Manna hanno messo a punto l'importante documento che definisce i rapporti tra Comune e Atm in tema di servizi da erogare e copertura finanziaria. Uno strumento che mancava dal 1999 e che passerà al vaglio del Consiglio Comunale.

Atm e Comune hanno lavorato sodo in questi primi due mesi di amministrazione Accorinti per riuscire a centrare un primo risultato: il tanto famoso contratto di servizio. Uno strumento fondamentale che manca dal 1999, che serve a regolare i rapporti tra Comune, ente proprietario, e Azienda e dunque a stabilire quali e quanti servizi vengono richiesti a fronte di un impegno economico annuale. Senza questo documento negli ultimi quattordici anni la cifra che il Comune ha girato all’Atm per provvedere ai servizi di trasporto pubblico si è fermata sui 13 milioni annui, il nuovo contratto di servizio messo a punto dal Commissario Atm Domenico Manna e dall’Assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola prevede invece 20.901.280,07 euro annui e sarà valido per tre anni, anche se l’affidamento scadrà il 14 agosto 2014.

Si parte da una considerazione di base: il contratto serve a migliorare il servizio di trasporto pubblico urbano e a programmarlo in base a quelle che sono le esigenze della città, cercando di garantire sempre più elevati standard, sia in termini di quantità che di qualità. Per questo l’impegno che il Comune si assume è di rinnovare pian piano il parco mezzi che, come ben si sa, è ridotto all’osso. L’Amministrazione detta le linee guida da seguire, l’Atm provvede alla pianificazione dei servizi, naturalmente sottoponendo sempre tutto all’ok del Comune.

Oltre al trasporto, sia gommato che tranviario, sono indicate le attività collaterali che l’Azienda dovrà garantire,gestendole direttamente o affidandole ad altri soggetti. Si va dalla manutenzione del parco mezzi a quella delle infrastrutture, si prevede il potenziamento dei punti di rivendita dei biglietti e dei tagliandi per la sosta nelle Ztl e la creazione di un Ufficio ad hoc che si occupi esclusivamente della manutenzione straordinaria dei parcheggi gestiti dall’Atm, delle officine e della tranvia.

Particolare attenzione è stata riservata nel definire quali saranno considerate prestazioni aggiuntive, ovvero tutti quei servizi che l’Atm potrà erogare su richiesta del Comune ma solo se ne sarà garantita la copertura economica extra. Si tratta di servizi che non saranno coperti dai 21milioni di euro previsti nel Contratto, ma determinati attraverso convenzioni, come il trasporto all’interno del Gran Camposanto, gli scuolabus, i parcheggi, partite di calcio, eventi, mercati, concerti. Servizi che in questi anni in assenza di contratto l’Atm ha svolto senza il giusto corrispettivo economico.

Sul fronte parcheggi all’Atm spetterà la gestione del multipiano Cavallotti e del parcheggio Zaera Sud, quando sarà completato, con relativa organizzazione del sistema dei biglietti e di incasso di proventi e multe. Sarà modificata la convenzione tra Comune e Azienda che regola l’affidamento del Cavallotti, convenzione che negli anni ha generato solo equivoci e nessun beneficio economico soprattutto per l’Atm. Restano al momento in via di definizione, attendendo di risolvere alcuni problemi di natura finanziaria, le modalità di gestione di altri servizi, come il parcheggio Zaera Sud, la rimozione forzata, l’apposizione di ganasce nelle zone in cui è vietata la sosta.

Per mettere l’azienda nelle condizioni di poter offrire un servizio che risponda alle reali esigenze dei messinesi il Comune sborserà dunque quasi 21milioni di euro che saranno suddivisi in rate mensili. Una cifra che dipende soprattutto dalla necessità di coprire i costi che l’Atm deve fronteggiare per mantenere la connotazione sociale delle tariffe che saranno stabilite dal Comune e che possono prevedere esenzioni, a carico dello stesso Comune, per determinate fasce di popolazione. Una cifra stimata tenendo in considerazione il fatto che dalla Regione non arrivano finanziamenti dal 2009. L’ultimo si aggirava sui 7milioni, la firma del Contratto di servizio potrebbe far riaprire i rubinetti palermitani, in base a questo si potrebbe anche rivedere la parte economica del documento. Naturalmente il costo complessivo del servizio non sarà coperto solo dai quasi 21milioni di euro annui del Comune ma anche grazie ai contributi regionali e dai ricavi che deriveranno dalla vendita di biglietti, abbonamenti, gratta e sosta, pubblicità.

Il documento introduce anche un fitto sistema di controllo, sia da parte del Comune che dell’Atm, delle attività al fine di verificare se gli obiettivi prefissati vengono centrati. I parametri e gli standard da raggiungere saranno inseriti in un’apposita Carta dei Servizi che l’Atm dovrà redigere entro la fine del mese di febbraio di ciascun anno per evitare di incorrere in sanzioni che dovrebbero aggirarsi sui 50mila euro per ogni mese di ritardo. Penalità da pagare anche nel caso in cui gli standard fissati non verranno raggiunti. In questo caso la sanzione potrebbe addirittura raggiungere il milione di euro. E naturalmente non poteva non essere inserito il dato che riguarda il kilometraggio. Il minimo fissato sono 2.500.000 di Km per il servizio gommato e 300mila Km per quello tranviario. Kilometraggio che negli anni ha fatto perdere i finanziamenti regionali e che anche secondo questo contratto rappresenta una soglia sotto la quale si potrebbe arrivare addirittura alla risoluzione del contratto stesso. Premi invece se quelle soglie verranno superate. Per esempio se i tram percorreranno 350mila km rispetto ai 300 stabiliti, l’Atm avrà diritto ad un contributo aggiuntivo di 400mila euro. E così via in base al numero dei km effettuati in più, fino ad arrivare addirittura alla possibilità di incassare 2milioni in più se i km finali della tranvia saranno 450mila.

Il documento è dunque ormai pronto, adesso dovrà passare al vaglio della giunta, delle commissioni consiliari competenti e dunque del Consiglio Comunale. L’amministrazione ha deciso di dare così il primo segnale concreto per iniziare a ricostruire dalle fondamenta la disastrata Atm. Nella speranza che possa avere maggior fortuna dei contratti di servizio precedenti. Ci aveva provato l’amministrazione Buzzanca, ci aveva provato anche il Commissario Croce, ma senza riuscire a rendere questo strumento operativo. Buona parte del futuro dell’azienda trasporti e del servizio passano proprio da quel documento.

Francesca Stornante

9 commenti

  1. Il cantastorie è arrivato al punto del non ritorno.
    Le tante battaglie ai progetti inutili delle vecchie amministrazioni, adesso ridiventano soluzioni riciclate della nuova amministrazione.
    Il cittadino medio Messinese, intendo quello che la mattina deve andare a lavorare per campare, non ha più soldi da spendere.
    Il cittadino Messinese che vive di rendita, non utilizza i servizi messi ha disposizione dai progetti del comune.
    Caro Sindaco Accorinti, adesso che hai ottenuto la stanza dei bottoni, trova quello giusto per dare servizi a costo ZERO, come ad esempio lo smaltimento dei rifiuti ZERO, verde pubblico a costo ZERO e tanto altro ancora nel cantico idilliaco del cantastorie NO PONTE.

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  2. ing. Claudio Conte 17 Settembre 2013 07:19

    Se fosse stato stipulato 15 anni fa, come da innumerevoli bozze prodotte dall’ATM, e come imposto dalla norma,si sarebbero evitati tutti i noti disagi per utenti e lavoratori ATM degli ultimi cinque anni, particolarmente dal 2008 a seguire. Infatti si sarebbero potuti rivalutare gradualmente negli anni, in funzione del reale aumento dei costi, gli “storici” 13 milioni di euro dei contributi comunali fino agli odierni 21 milioni proposti dal sottoscritto nell’ultimo Previsionale, e non si sarebbe arrivati ai ferri corti con la Regione in materia di contributi regionali. Ma soprattutto l’Azienda non avrebbe chiuso i Bilanci in perdita, fornendo il pretesto palesemente strumentale per la loro bocciatura e per il conseguente procurato dissesto dell’ATM.

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  3. “Potrebbe” “Farebbe” “Se superasse il kilometraggio” “Speriamo che… miglior fortuna”
    Una IPOTETICA rivoluzione.
    Dal “fumo negli occhi” siamo passati al “FUMO IPOTETICO” nella speranza che ci sia un arrosto, anche virtuale, come quello dei “79 notturni” che continuano a circolare rigorosamente vuoti.

    Basterebbe che IL COMUNE PROMUOVESSE UNA LOTTERIA DA ASSOCIARE ai gratta e sosta e ai biglietti dei mezzi pubblici.

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  4. Ed a proposito di scuolabus.
    Ieri era il primo giorno di scuola per molti bambini.
    CHE FINE HA FATTO IL FAMOSO PEDIBUS?

    IERI immaginavo SCHIERE DI BAMBINI ATTREZZATE CON ANFIBI, PARAPIOGGIA, SALVAGENTE DI EMERGENZA E SCUDO PARASCHIZZI GUADARE GLI INCROCI GUIDATI DA NONNETTI ARZILLI IN TENUTA DA SUB.
    Forse è meglio rivolgersi a nonnetti gondolieri

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  5. E’ follia ritenere che la dissestata situazione economico finanziaria dell’Atm, azienda speciale del Comune di Messina sia stata causata dalla mancanza del “contratto di servizio” e non dall’oltre che decennale cattiva gestione da parte di chi, a tale compito, è stato proposto, sia sotto il profilo politico che sindacale. E’ stato più volte scritto che il “contratto di servizio” è un documento amministrativo di programmazione e non finanziario e che, annualmente, si configura nel “Piano programma” previsto dall’articolo 114 , comma ottavo lettera a) che integralmente si trascrive:” lettera a) il piano programma, comprendente un contratto di servizio che disciplini i rapporti tra ente locale ed azienda speciale”. Detto piano programma quantifica “finanziariamente” i costi dei servizi che si prevede di fornire che, a loro volta, risultono inseriti ne “Bilancio annuale e pluriennale economico di previsione” previsto di cui alla lettera b) del citato articolo 114 che, di seguito, si riporta;” lettera b) i bilanci economici di previsione pluriennale ed annuale”. In detti bilanci economici di previsione sia annuali che pluriennali, redatti in base agli schemi previsti dal Decreto del Ministero del Tesoro del 25/aprile/1995, nella parte prima “Valeri della produzione RICAVI-” nella categoria 2) “Da copertura costi sociali” risulta inserito con la denominazione “Trasferimento del Comune per la copertura dei costi sociali” il trasferimento annuale disposto dall’ente di riferimento, in relazione, anche, ai servizi da rendere che trovano allocazione nella parte seconda del bilancio “Costi della produzione” lettera “a “Per servizi”. La approvazione del “contratto dei servizi” può, senz’altro, fare chiarezza sui servizi da rendere, ma ciò che potrebbe dare sollievo concreto all’azienda è rappresentato dalle risorse finanziarie che il Comune è disposto, annualmente, ad erogare sulla base delle quali i servizi da rendere trovano l’alimento finanziario indispensabile. Prima di concludere voglio ricordare che l’Atm è una “!azienda speciale” e come tale “una azienda pubblica” e come tale dal 2013 soggetta al “patto interno di stabilità” come previsto dal comma 5 bis dell’articolo 114 del decreto legislativo 267/2000., così come modificato con il Comma aggiunto dall’art. 25, comma 2, lett. a), Decreto legge 24/0182012 n.1, convertito con modificazioni, nella legge 24/03//2012 n. che, per buona memoria per gli addetti ai lavori, integralmente si riporta:;” 5-bis. A decorrere dall’anno 2013, le aziende speciali e le istituzioni sono assoggettate al patto di stabilità interno secondo le modalità definite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dell’interno e per gli affari regionali, il turismo e lo sport, sentita la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, da emanare entro il 30 ottobre 2012. A tal fine, le aziende speciali e le istituzioni si iscrivono e depositano i propri bilanci al registro delle imprese o nel repertorio delle notizie economico-amministrative della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura del proprio territorio entro il 31 maggio di ciascun anno. L’Unioncamere trasmette al Ministero dell’economia e delle finanze, entro il 30 giugno, l’elenco delle predette aziende speciali e istituzioni ed i relativi dati di bilancio. Alle aziende speciali ed alle istituzioni si applicano le disposizioni del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonché le disposizioni che stabiliscono, a carico degli enti locali: divieto o limitazioni alle assunzioni di personale; contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze anche degli amministratori; obblighi e limiti alla partecipazione societaria degli enti locali. Gli enti locali vigilano sull’osservanza del presente comma da parte dei soggetti indicati ai periodi precedenti. Sono escluse dall’applicazione delle disposizioni del presente comma aziende speciali e istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, culturali e farmacie”

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  6. INTERESSANTE COMMENTO, una riprova che il “copia e incolla” è la cultura dei nostri tempi.
    Insomma, è un consiglio a Francesca Stornante di studiare?
    Ho capito solo che un contratto di servizio non è un documento finanziario , poi ho aspettato le “conclusioni” per un bel pezzo senza trovarle. Te le sei dimenticate nella tastiera?

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  7. • Assolutamente no. Le conclusioni le ho rimesse a chi ha avuto la pazienza di leggere il commento, per la verità abbastanza lungo Nessuno invito alla giornalista che adempie, alla perfezione, il Suo mestiere trasmettendo ai lettori ciò che. nel caso specifico, politici e sindacalisti intendono dare in pasto alla opinione pubblica. Detta questo, in sintesi, ho inteso affermare che la mancanza del “contratto di servizio” non è la causa determinante del dissesto finanziario dell’Atm tale affermazione deve essere ritenuta non solo ingannevole, ma falsa. Ho inteso affermare, ancora una volta, che l’Atm, azienda speciale, andava e va gestita come una “azienda pubblica” e non come una “azienda privata” applicando le norme all’uopo previste nel “testo unico dell’ordinamento contabile degli enti locali”. Ho riportato, per evitare errori e/o omissioni, utilizzando il sistema del “copia ed incolla” integralmente l’articolo 5 bis del citato “testo unico” per ricordare ai politici e sindacalisti, al fine di non incorrere ad eventuali sanzioni che dal 2013 l’Atm. azienda speciale del Comune di Messina” è sottoposta alle regole relative al “Patto di stabilità interno”, al fine di evitare eventuali interventi da parte degli organi ministeriali a ciò preposti in caso di inadempimenti delle obbligazioni dallo stesso previste. Che il commento formi oggetto di discussione è un fatto positivo anche perché può giovare ad ampliare le conoscenze oppure formare oggetto di rettifiche da parte dell’originario commentatore se ritenuto difforme alle regole legislative di “finanza pubblica”

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  8. ISTRUTTIVO il commento di SAJA. L’articolo di Francesca STORNANTE descrive bene la c o r n i c e del contratto di servizio ATM, la giornalista non può scrivere di più, nè esporre il q u a d r o, per i lettori di TempoStretto, almeno fino a quando non diventerà ufficialmente una delibera di Giunta, quella da proporre al Consiglio Comunale. Invito la STORNANTE a pubblicare la delibera di Giunta ovvero invitare l’ufficio stampa di Palazzo Zanca a farlo nel sito web del Comune. I contenuti della cornice del contratto sono condivisibili, interessante è l’idea delle PRESTAZIONI AGGIUNTIVE, cui aggiungerei l’importo consistente destinato per il trasporto e l’assistenza dei diversamente abili, oggi il servizio è affidato alle solite cooperative sociali. Inserirei anche la possibilità di fare manutenzione agli automezzi privati o di altre aziende pubbliche, allo scopo di rendere produttiva economicamente la bravura dei meccanici di ATM, si potrebbero così fare corsi di formazione pei i giovani, finalizzati alla loro eventuale assunzione, anche a termine. I politici di mestiere, come GENOVESE e BUZZANCA, non furono capaci di elaborare uno straccio di contratto di servizio, R E N A T O sindaco, scegliendo Gaetano CACCIOLA ci ha messo meno di tre mesi, ha dimostrato grande professionalità, merita il superlativo b r a v i s s i m o.

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  9. .. sul contratto di servizio ATM-Comune di Messina..
    .. premetto che è curioso chiamarlo contratto di servizio.. considerando che il tema sono i trasporti pubblici.. beh.. parlare di servizio.. è una parolona..
    .. premetto anche che è curioso pensare di aumentare il contributo del Comune a quasi 21 milioni di euro e, quindi, il nostro contributo di cittadini, per un servizio che non è inefficiente e deficitario, ma è inesistente..
    .. premesso ciò, ritengo che si tratti di un documento importante.. mancava da più di 10 anni.. lo richiedevano con insistenza i sindacati e la regione al fine di accedere ai finanziamenti regionali.. ma come al solito il metodo è sbagliato..
    .. prima del contratto di servizio, una nuova gestione doveva passare attraverso un processo di progettazione e pianificazione dei servizi e controllo degli standard di qualità.. ed invece si è pensato solo ad attivare iniziative spot, fuori contesto: dal bus notturno (fallimentare) al pedibus a costo zero (che tanto a costo zero non sarà)..
    .. sarebbe stato più interessante perdere qualche settimana guardando l’Europa: http://www.civitas.eu/
    .. a questo punto arriva il contratto di servizio? .. no.. ci voleva un passaggio politico cruciale.. bisognava capire cosa fare dell’ATM.. mantenerla nella sfera del Comune o privatizzarla? Si sarebbe potuta aprire una discussione a livello cittadino.. così.. tanto per provare a cambiare Messina dal basso.. perché allo stato attuale, Messina la stanno cambiando solo lobby e apparati diversi dai precedenti..
    .. fatto questo passaggio, si poteva finalmente definire un contratto di servizio serio e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio..
    un contratto che sarebbe davvero venuto dal basso..

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