Pronto soccorso, un pugno all'infermiere perché vuole vedere subito il figlio

Pronto soccorso, un pugno all’infermiere perché vuole vedere subito il figlio

Redazione

Pronto soccorso, un pugno all’infermiere perché vuole vedere subito il figlio

Tag:

domenica 23 Luglio 2023 - 17:19

L'aggressione è avvenuta al Policlinico di Messina e, da parte loro, Ugl Salute e Utl - Ugl evidenziano l'emergenza in Sicilia per gli operatori sanitari

MESSINA – Un uomo sferra un pugno a un infermiere. Vuole vedere subito il figlio al pronto soccorso del Policlinico, senza sottostare alle regole o attendere, ma gli accertamenti sulle cause sono in corso. Nel frattempo, gli organismi sindacali Ugl Salute e Utl – Ugl di Messina esprimono “piena solidarietà” all’infermiere vittima dell’aggressione ieri sera. Sono ormai all’ordine del giorno le aggressioni nei confronti di operatori sanitari nei nostri ospedali e soprattutto – affermano il segretario provinciale di Ugl Salute Fabrizio Denaro e il Segretario dell’Utl Tonino Sciotto – nei pronto soccorso di tutta Italia. Purtroppo la Sicilia l’anno scorso è stata la prima regione per aggressioni subite dal personale sanitario e il trend non sembra invertirsi nel 2023″.

“Chiediamo l’intervento del governo, gli ospedali devono tornare luoghi sicuri”

Ugl Salute ha avviato, in tutta Italia, una campagna di sensibilizzazione verso il tema della sicurezza degli operatori sanitari che è stato proposto in un recente incontro con il ministro della Salute Schillaci: “Abbiamo chiesto al governo di mettere in atto una campagna di sensibilizzazione sulle televisioni, radio e giornali nazionali che responsabilizzi i cittadini al rispetto e al riconoscimento del loro lavoro. È chiaro che devono essere presi tutti i provvedimenti necessari, dal ministero, dalla Regione e dai manager delle singole aziende per garantire la massima serenità a chi quotidianamente svolge il proprio lavoro con impegno e dedizione e far tornare gli ospedali luoghi sicuri per pazienti, familiari e lavoratori”.

5 commenti

  1. Che li facciano tornare anche luoghi pieni di umanità.

    Sicuramente la violenza non va mai giustificata, ma “porca miseria” un po’ di umanità da parte di questi infermieri e dottori di questi ospedali? Un padre vuol vedere suo figlio che sta male, chissà con quale arroganza e modo di fare l’infermiere gli ha risposto e detto di aspettare fuori…. Classico di tutti gli ospedali di Messina.

    Siamo stanchi ed esasperati da questi atteggiamenti, è comprensibile (non giustificabile) che poi si arrivi alla violenza in momenti di panico e preoccupazione per i propri familiari.

    Che il ministero e chi di competenza si occupi anche del perché certi episodi di violenza partano.

    Ribadisco che la violenza non va mai giustificata ma neanche lo sgarbo e la poca empatia di chi é li a lavorare per NOI.

    Buona serata!

    17
    17
  2. Al reo che ha commesso il fatto un’unica condanna:
    Tutti i giorni comprese domeniche e feste comandate per 15 anni farlo andare per espiare la pena a supportare gli operatori sanitari dalle ore 07:00 alle ore 20:00 in un reparto di medicina a fare assistenza alberghiera nel soddisfare i bisogni personali dei pazienti che soffrono, solo così si renderà conto del valore della professione che ha oltraggiato.
    Aspetto e mi auguro che l’Ordine degli Infermieri si costituisca parte civile nella difesa della professione!

    8
    9
  3. Concordo pienamente con il primo commento del Signor Valerio ed aggiungerò altre cose che vengono da mie esperienze personali, terrificanti anche…

    9
    6
  4. Anche io concordo con il signor Valerio. La violenza non bisogna giustificarla, ma nemmeno quella che certi infermieri,dottori e personale sanitario vario, anche se solo verbalmente o con dei comportamenti scorretti ed esasperanti, fanno ed hanno molto spesso nei confronti di chi soffre e dei parenti delle persone sofferenti. Tantissimi ,negli ospedali messinesi, non hanno umanità,ma cattiveria pura. Andassero a fare altri lavori, non questo! Non santifichiamoli tutti perché non è così!

    8
    7
  5. Ma ad un comportamento scorretto ne associamo un altro scorretto???? Perché non denunciate se ci sono questi atti prevaricatori, maleducati e di cattiveria pura?????La giustizia fai da te, comporta un reato ,quindi perché pregiudicare la situazione se si è dalla parte della ragione????? Anche io, in piena pandemia covid ho notato atteggiamenti che non erano consoni per chi ha da fare con gli ammalati, ma mi sono immedesimata e ho capito l’ esasperazione dei gesti, avendo anche notato la maleducazione dei parenti che pensavano in quei frangenti di poter fare come a casa loro 😳…..cerchiamo di essere obiettivi ….se ci sono delle regole e disposizioni per cui non si può accedere non è che alzando le mani entri , perché le uniche porte che si apriranno per accedere saranno quelle di un tribunale, e addirittura in certi casi pure quelle di una casa circondariale……se non si getta acqua sul fuoco dilaga la violenza e lo vediamo di riflesso perché che ai nostri comportamenti si associano pure quelli dei nostri figli, che proprio con gli atti di violenza bruciano il bello della gioventù.

    4
    5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007