In corteo contro il gommato pesante e non solo: “Riprendiamoci tutto!”. LE FOTO

In corteo contro il gommato pesante e non solo: “Riprendiamoci tutto!”. LE FOTO

Gabriele Quattrocchi

In corteo contro il gommato pesante e non solo: “Riprendiamoci tutto!”. LE FOTO

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sabato 29 Marzo 2014 - 23:15

Manifestazione del comitato “Stop Tir- contro monopoli e speculazioni” per far sentire la voce di chi è stanco di subire passivamente l’assedio dei mezzi pesanti. LA GALLERY DI GAETANO SACCA'

“Riprendiamoci tutto”, sono queste le parole che sintetizzano lo spirito che ha animato la manifestazione organizzata dal comitato “Stop Tir – contro monopoli e speculazioni”. Una mobilitazione contro il passaggio dei Tir in città e non solo. Le parole degli attivisti alla testa del corteo sono chiare: “oggi si manifesta contro il saccheggio della città, contro le logge, contro la logica del profitto a discapito delle persone”.

Il problema del passaggio dei Tir, a sentire i militanti, sarebbe soltanto la punta di un iceberg. Un iceberg che congela la crescita della città. Il comitato contesta la concessione della Rada San Francesco al gruppo Franza per la gestione del servizio di traghettamento e denuncia la conseguente posizione dominante nel settore del trasporto marittimo che consente a Caronte&Tourist un’ampia autonomia di comportamento nei confronti di cittadini e consumatori. Sulla base della quasi totale assenza di concorrenza nella tratta Villa San Giovanni – Messina, l’operatore pratica prezzi elevati su una parte considerevole del mercato. Peraltro, più di 700 mila Tir attraversano ogni anno Messina, dichiara il Comitato , garantendo al gruppo di traghettatori incassi enormi di cui alla città non resta nulla, se non l’aria irrespirabile e le strade congestionate e distrutte.

Oggi manifestiamo perché il problema dell’attraversamento dei Tir in città è tutt’altro che risolto”, dice Francesco Mucciardi, un portavoce del comitato Stop Tir, “ma concentrarsi soltanto sul problema Tir è sbagliato. I veri nodi sono il dominio del gruppo Franza, la sostanziale assenza di concorrenza, il caro biglietti. Dinanzi ad un Gruppo che nega di dover garantire la continuità territoriale, riteniamo che l’amministrazione abbia bisogno di un movimento dal basso che la sostenga.”

Secondo Gianmarco Sposito dell’Unione Inquilini, che ha aderito al corteo, “ per creare una città a misura d’uomo dobbiamo combattere i monopoli. Il passaggio dei Tir è solo un effetto, noi dobbiamo attaccare la causa.”

Presente alla manifestazione anche una delegazione del Movimento 5 stelle che ribadisce come il problema dei trasporti sullo Stretto e la piaga dei Tir nel centro cittadino siano soltanto alcuni sintomi di un male molto più grave che affligge la nostra città ovvero la presenza di sacche di potere il cui obiettivo è quello di mantenere in vita monopoli, rendite e speculazioni a vantaggio di pochi.

Partito da piazza Cairoli, il corteo ha proseguito sulla via Tommaso Cannizzaro, poi sulla via La Farina, e così via del Vespro, via Garibaldi, viale Giostra, viale della Libertà, con arrivo nella piazzetta Belfiore al Ringo.

Hanno inoltre preso parte al corteo, il Collettivo Teatro Pinelli Occupato, la Casa dello studente occupata – Collettivo Unime, la Federazione Provinciale di Sel Messina, la Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista Messina, il Circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista Messina, il Movimento Cambiamo Messina dal Basso, il Circolo PD – "Libertà" Messina, la Casa Rossa – Rap Messina, il Comitato Messina con Tsipras, il Partito dei Comunisti Italiani Messina,

il Circolo Arci Thomas Sankara, la CUB Messina, la "Rete Difesa del Territorio – Franco Nisticò" di Reggio Calabria.

Gabriele Qauttrocchi

2 commenti

  1. Settimo Libero 30 Marzo 2014 09:01

    La città di Messina ha fatto la sua scelta, tornare a essere città giardino.
    Allora la soluzione ottimale rimane quella di eliminare l’entrata in città di ogni forma di mezzo commerciale e industriale, chiudere al traffico veicolare il centro dentro le vecchie mura e respirare aria nuova.
    Nulla di così complicato che non abbiano fatto altre città Italiane ed Europee, resta comunque il fatto che bisogna eliminare i milioni di semafori inutili in città, fonte di alto inquinamento, e ripristinare i servizi interni di trasporto pubblico elettrico.

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  2. Essendo “porta della Sicilia” questo è il prezzo da pagare.
    Le cose da fare sono 2 ed una esclude l’altra:

    1) Se si vuole eliminare il problema alla fonte c’è la necessità del ponte sullo stretto collegato all’autostrada.

    2) Se non si vuole il ponte sullo stretto ci vuole un “potente” che vada a far xxxxx alle società di traghettamento per il xxxxxxx fatto sulle tariffe.

    O uno o l’altro, non ci sono alternative, se poi vogliamo prenderci in giro e creare discussioni sterili decennali allora facciamolo pure MA il problema non si risolve con le belle ed ideologiche parole MA con i fatti CONCRETI, concretezza che da oltre 50 anni non fa parte della nostra provincia, e si vede…

    In tutto questo cosa fanno i politicanti di ogni schieramento? GUARDANO IMPOTENTI/DISINTERESSATI?

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