Jonica. Ato rifiuti: Nessuna certezza sugli stipendi, proclamato lo sciopero

Jonica. Ato rifiuti: Nessuna certezza sugli stipendi, proclamato lo sciopero

Carmelo Caspanello

Jonica. Ato rifiuti: Nessuna certezza sugli stipendi, proclamato lo sciopero

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giovedì 11 Maggio 2017 - 23:05

Le maestranze il prossimo 23 maggio incroceranno le braccia

Dipendenti dell’Ato4 rifiuti sul piede di guerra. Hanno proclamato una giornata di sciopero per il mancato pagamento degli stipendi del mese di aprile. “Da troppo e ingiustificato tempo – sostiene il segretario provinviale della Fp Cgil, Carmelo Pino – i lavoratori sono costretti a subire tale situazione, di cui non sono certo responsabili, che rende loro difficile una benché minima programmazione familiare e personale. Ciò nonostante – prosegue Pino – hanno sempre garantito un impegno ed una abnegazione al lavoro fuori dal normale”.

Da qui la decisione di indire la giornata di sciopero per il 23 maggio. L’esito dell’assemblea è stato comunicato all’Ato4, al Commissario straordinario regionale e per conoscenza al prefetto di Messina ed alla Commissione di garanzia della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali di Roma. L’assemblea degli iscritti della Fp Cgil ha comunicato che le maestranze si asterranno dall’attività lavorativa per l’intera giornata, garantendo comunque i servizi essenziali come previsto dalla legge. Facile immaginare i disagi che si possono registrare nei numerosi Comuni, dall’Alcantara a Scaletta Zanclea, che fanno parte dell’Ambito territoriale ottimale.

Il segretario provinciale della Fp Cgil, Carmelo Pino ha specificato che “il 3 maggio si era provveduto ad attivare le procedure previste per quanto riguarda il pagamento della mensilità di aprile, ma l’esito è stato negativo in quanto non si è svolta alcuna riunione. Abbiamo quindi preso atto della nota che ci è stata inviata dal commissario straordinario regionale, Ettore Ragusa, l’8 maggio”. Ragusa ha scritto che a quel giorno non era “in grado di comunicare una data certa per dare seguito alla richiesta di procedura amministrativa di conciliazione, in quanto le disponibilità di cassa non lo consentono”. Al contempo ha precisato che “si è provveduto a sollecitare i comuni soci al pagamento delle fatture pregresse”.

Carmelo Caspanello

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