Due giorni dopo la festa della Vara, le foto della vergogna alla Passeggiata a mare

Da ben due giorni è finita la festa dell’Assunta. E dopo due giorni dall’evento che ha catalizzato le emozioni di migliaia di persone Messinambiente non ha effettuato alcun intervento di pulizia alla Passeggiata a mare, che, notoriamente, nel giorno della Vara viene presa d’assalto dai cittadini e dai venditori ambulanti. Quello che abbiamo visto questa domenica 17 agosto, e che documentiamo nella photogallery, appartiene al repertorio di una città incivile e, dicendo questo, il pensiero corre prima di tutto agli amministratori, a coloro che si sono proposti di cambiare Messina dal basso e che sempre più in basso rischiano di farla precipitare.

Vedere famiglie intere passeggiare tra i rifiuti lasciati ovunque in uno dei luoghi più incantevoli della città crea un profondo malessere, un disappunto che diventa vera e propria insofferenza se si pensa alla retorica di chi continua a pensare che amministrare significhi continuare a evocare simboli, escatologiche suggestioni spirituali e non già fornire risposte concrete ai problemi quotidiani dei cittadini.

Ma dove vive il sindaco Accorinti? Non vede quello che vediamo noi? Ieri e oggi, ad esempio, non si è reso conto del degrado in cui è stato lasciato dopo la festa della Vara uno dei posti più frequentati della città? E se anche non ha avuto occasione di vederlo di persona, nessuno dei suoi collaboratori, compagni di strada, amici, lo ha avvisato? Nessuno gli ha raccontato con orrore dei bambini che correvano e andavano in bici tra le bottiglie rotte con il rischio di farsi male? Tra chi circonda il sindaco ci sono tanti ambientalisti, in prima fila l’assessore all’igiene Daniele Ialacqua che ha scritto comunicati di fuoco contro analoghe situazioni che capitavano ai tempi di “quelli di prima”: com’è possibile che nessuno di loro provi ora la stessa indignazione? Com’è possibile che, chiamati ad amministrare, gli “strenui” oppositori di un tempo facciano peggio di quelli che hanno combattuto? E a Ciacci, “commissario liquidatore” di Messinambiente, chediamo: nella realtà da cui proviene avrebbe accettato con tanta noncuranza che i suoi concittadini fossero costretti a camminare tra l’immondizia? Non avrebbe gridato alla scandalo per il trattamento indegno riservato ai turisti? Ne abbiamo visti diversi oggi che per godersi l’incantevole meraviglia dello Stretto hanno dovuto convivere con lo spettacolo indecoroso della spazzatura sparsa per ogni dove, lungo la Passeggiata a mare.

Certo non va trascurata la responsabilità dei tanti venditori ambulanti che potevano anche usare i cassonetti per depositare i rifiuti. Ma c’è anche da dire, però, che, come si vede nelle foto, quando lo hanno fatto nessuno è passato a ritirarli. E, poi, comunque, il tentativo di raccogliere bottiglie e altri rifiuti in dei grandi contenitori di plastica lo hanno fatto: forse neanche loro si aspettavano che dopo due giorni sarebbero rimasti ancora dove li hanno lasciati. Certo è evidente che diversi maleducati, dopo avere consumato il loro pasto all’aperto hanno lasciato un ricordo della loro pessima idea di bene pubblico, ma a due giorni di distanza ogni traccia di sporcizia doveva sparire.

Un’ultima domanda sorge spontanea rispetto ai parametri di sicurezza per un giardino pubblico: è contemplata la possibilità che per preparare il barbecue all’aperto per la vendita di pane e braciole si accenda un fuoco proprio sotto gli alberi? Povera Messina in mano a incivili e parolai.

Pippo Trimarchi