Quei bimbi "figli di un dio minore" abusati, ignorati, abbandonati in quarantena

Quei bimbi “figli di un dio minore” abusati, ignorati, abbandonati in quarantena

Rosaria Brancato

Quei bimbi “figli di un dio minore” abusati, ignorati, abbandonati in quarantena

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venerdì 24 Aprile 2020 - 07:26

L'allarme del Garante per l'infanzia: "Il prolungarsi delle restrizioni sta causando sofferenze inimmaginabili. Ecco le criticità a Messina".

In questi giorni in cui siamo tutti concentrati sul nostro “piccolo io”, lamentandoci di quel che la quarantena ci ha tolto, dovremmo guardare un po’ più in là e scoprire, ad esempio, ci sono centinaia di minori in condizione di grande sofferenza quando non di rischio abuso. O ancora minori che dentro le mura di casa già subiscono situazioni di abusi e maltrattamenti senza alcuna possibilità di tutela.

L’allarme del Garante

A lanciare l’allarme è il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Angelo Costantino, con un documento inviato al Presidente della Regione Musumeci, alla Prefetta Maria Carmela Librizzi, al sindaco De Luca. Così come il Garante nazionale ha fatto un appello al premier affinchè inserisca nel Comitato per la Fase 2 anche esperti in materia d’infanzia, Costantino invita ad una forma di collaborazione le istituzioni regionali e locali. Vi sono situazioni di forte criticità nell’isola ed a Messina, che sarebbe bene affrontare con l’ausilio di i in Psicologia ed in Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

I figli abusati di un dio minore

Se i nostri figli sono amati e coccolati ancor di più in quarantena, ci sono “figli di un dio minore” che per svariate ragioni avranno delle ferite che difficilmente guariranno col tempo. E per i quali l’assenza della passeggiata al parco è solo uno dei tantissimi motivi di sofferenza. Costantino elenca le criticità che sono state riscontrate a Messina in questa fase di quarantena.

I minori nelle Comunità

I minori che sono ospiti delle Comunità con provvedimenti civili, amministrativi, penali dall’ Autorità Giudiziaria Minorile, in seguito ai DPCM si sono visti interrompere, per la loro tutela sanitaria, qualsiasi contatto con i familiari e con tutti i riferimenti educativi esterni alle Comunità. Se nella prima fase dell’emergenza questa restrizione è stata giusta ed ha evitato ogni diffusione di contagio, oggi sta comportando un’ importante sofferenza emotiva che necessita di essere valutata e affrontata. Il venir meno dei punti di riferimento per troppo tempo rischia di vanificare anche il senso stesso della permanenza nelle Comunità per minori.

I minori autistici

Ci sono poi minori affetti da patologie del Neurosviluppo ed in trattamento abilitativo ambulatoriale e domiciliare presso i Centri Riabilitativi, i Centri Diurni per il trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico ed i Centri Privati, che hanno interrotto ogni percorso di cura e necessitano una graduale ripresa in assoluta sicurezza per i pazienti e per il personale sanitario.

Adozioni interrotte o fallite

A causa dell’emergenza sanitaria inoltre sono stati interrotti o ridotti i percorsi di affidamento familiare e preadottivo, con la sospensione anche del sostegno psicologico e del contatto con le assistenti sociali di riferimento. “Tale circostanza ha determinato- spiega Costantino– in alcune situazioni, gravi crisi di gestione delle dinamiche familiari, che in qualche caso ha causato il fallimento dell’affidamento preadottivo con il rientro del minore presso strutture comunitarie. Ci sono poi i minori stranieri non accompagnati, che hanno visto interrotto il contatto con i Tutori nominati dal Tribunale per i minorenni e con gli educatori di riferimento acuendo la personale condizione di sofferenza ed emarginazione”.

Minori con disturbi psichiatrici

Altre criticità riguardano i minori affetti da Disturbo Psichiatrico che hanno visto la loro condizione peggiorare in seguito del forzato isolamento e di obiettive difficoltà ad accedere ai servizi sanitari di riferimento. C’è chi, ad esempio, ha tentato il suicidio. Allo stesso modo ci sono i minori affetti da gravi patologie croniche che hanno dovuto interrompere le cure o il contatto con i sanitari di riferimento vivendo una condizione di ansia  e paura in aggiunta al quadro clinico spesso già provato o compromesso dalla malattia.

Le violenze dentro casa

E ancora ci sono minori nelle carceri con le loro mamme o perché autori di reato; i minori in situazione di grave emergenza abitativa residenti nelle zone degradate o ex plessi Scolastici. Da allarme rosso ci sono poi le situazioni dei minori vittime di abuso, maltrattamento e violenza assistita che in questo periodo di quarantena rischiano di esplodere con danni irreversibili. Ma quel che è peggio è che questi casi purtroppo non emergono oltre le mura di casa.

I lutti e l’assenza degli amici

Il Garante per l’infanzia di Messina ricorda poi che tutti i minori hanno dovuto rinunciare al quotidiano contatto con i coetanei e con gli insegnanti e alle loro attività extrascolastiche e ad oggi cominciano a manifestare sofferenza emotiva che necessita di essere supportata. C’è chi ha perso un nonno, una nonna, anziani parenti per Coronavirus e vive una condizione di lutto e di paura per il loro futuro, che necessita di essere attenzionata.

Costantino: massima attenzione

Da tutte queste premesse, che non sono pura teoria, ma purtroppo corrispondo a casi reali, a bimbi maltrattati, abusati o in condizioni di sofferenza, nasce la proposta di Costantino. Il Garante invita le Istituzioni ad avviare una serie di azioni a favore dei minori ispirate ai principi di Prevenzione, Trattamento , Presa in Carico sociale, educativa e Sanitaria di tutte le problematiche secondarie alla Pandemia da COVID 19, inerenti la salute fisica e psichica dei minori. La programmazione del riavvio delle lezioni scolastiche con la riorganizzazione degli ambienti secondo le direttive ministeriali, progetti psico-sociali di riavvicinamento alla quotidianità nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.

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