"Quelle ore al pronto soccorso con mia madre disabile"

“Quelle ore al pronto soccorso con mia madre disabile”

Redazione

“Quelle ore al pronto soccorso con mia madre disabile”

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mercoledì 25 Ottobre 2023 - 16:20

Un lettore racconta l'attesa al Papardo e la decisione di rivolgersi il giorno dopo alla sanità privata

MESSINA – Segnalazione WhatsApp al 366.8726275. Scrive il lettore M. P.: “Martedì 24 ottobre, mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale Papardo per far visitare mia madre, 81enne, disabile grave, affetta da demenza, parkinsonismo, sindrome depressiva, la quale a seguito di una caduta, presenta una caviglia vistosamente gonfia e con presenza di lividi. Alle 14.20 abbiamo esibito il documento e ci siamo accomodati in una sala d’attesa stracolma. Alle ore 18.40, quattro ore dopo, vedendo poche persone in attesa e su forte pressione di mia madre, per ovvie ragioni, mi sono avvicinato allo sportello per chiedere eventuali previsioni e l’infermiere del triage ha chiosato: “Ancora ci vuole molto”. A quel punto mia madre, non riuscendo a sopportare un’ulteriore attesa senza previsioni, ha preteso di ritornare a casa senza se e senza ma. Come darle torto!”.

Continua il lettore: “Di conseguenza, oggi sono costretto a fare ricorso alle cure di un medico in una struttura privata. Mi chiedo e vi chiedo: esiste ancora un’assistenza offerta dal Servizio sanitario nazionale, atteso che ieri ho appreso da altre persone che attendevano dalle ore 9? È mai possibile che una donna disabile venga messa da parte per quattro ore senza previsione per una consulenza ortopedica che non avrebbe gravato sul carico di lavoro del pronto soccorso? In altre parole, oggi mi vedrò costretto a fare ricorso alla “preziosa” assistenza della sanità privata e alle sue strutture. Ce la possiamo fare…”.

Da parte sua, il commissario straordinario dell’ospedale Papardo, Alberto Firenze spiega: “Mi scuso con la paziente ma siamo in emergenza nel settore ortopedico e avevo segnalato in tempo il problema in sede di commissione regionale. Dal 16 ottobre, chi nel privato, chi in pensione e in aspettativa, sono andati via diversi ortopedici. E da otto siamo passati a quattro, di fatto tre in sala operatoria. E i tre svolgono attività d’ambulatorio, di degenza e operatoria. Con una convenzione con il Piemonte, che sarà firmata entro il mese d’ottobre, tamponeremo la situazione”.

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2 commenti

  1. Maria Rita Puglisi 26 Ottobre 2023 01:16

    E…questa è Messina…queste sono le tasse che paghiamo…E chi non ha la possibilità di pagare il privato?…..
    4 ore mi sembra inaccettabile e oserei dire disumano vergogna…..! Inaccettabile…

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  2. Rispondo alla sig.ra nel precedente commento: questa non è solo Messina!…venga a farsi un giro in un famosissimo Ospedale Ortopedico di Bologna…poi mi dirà!…a meno che non ci vada in libera professione…€

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