Crocetta ferma il nominificio di Lombardo

Proprio non ce la fa a non fare quel che ha fatto negli ultimi 4 anni e fino all’ultimo minuto non è riuscito a resistere alla tentazione. Per Raffaele Lombardo nominare qualcuno è una specie di compulsione, un istinto irrefrenabile. E nonostante tra poche ore Rosario Crocetta, dopo aver vinto le elezioni, si insedierà in quella che è stata la sua poltrona da Presidente, Lombardo non ha resistito, ed ha continuato a firmare provvedimenti. L’ultima tentazione poi era troppo ghiotta: la nomina di un suo fedelissimo, Michelangelo Lo Monaco a commissario straordinario della Provincia di Catania, dopo le dimissioni, avvenute nei giorni scorsi di uno dei più acerrimi nemici di Lombardo, Giuseppe Castiglione, pronto a candidarsi alle Politiche del 2013. Quale migliore occasione per l’ex Governatore di piazzare un suo uomo nella “sua Catania” nel delicatissimo periodo che porterà alle nazionali? Ma stavolta a dire basta è stato il neo Presidente Crocetta con un comunicato al fulmicotone e che riguarda nomine e provvedimenti di spesa.

“Illustre Presidente- scrive Crocetta-, apprendo che ancora oggi vengono firmate dalla giunta e dai suoi assessori provvedimenti relativi a impegni spesa, incarichi, e contributi. A parte i criteri di legittimità che, sono sicuro gli uffici avranno valutato attentamente, essendo noto che nel periodo precedente e successivo alle elezioni non è possibile per legge dare alcun contributo; ritengo che al di là della proclamazione formale non vorrei trovarmi di fronte a molti provvedimenti da dover annullare in autotutela”.

Lo stesso ex Presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione, appresa la notizia della nomina aveva commentato: “Complimenti a Lombardo per lo stile”. Le ultime nomine potrebbero riguardare anche Messina. Nei confronti del Cda del Teatro Vittorio Emanuele era infatti stato avviato l’iter per il commissariamento e l’ex assessore regionale Daniele Tranchida aveva individuato anche il commissario, l’avvocato Fulvio Cintioli. Il provvedimento è arrivato all’attenzione dell’Ars solo a fine ottobre, quindi fuori tempo massimo, perché la Commissione affari costituzionali aveva 15 giorni di tempo per esprimere parere da trasmettere alla giunta che avrebbe dovuto procedere con la nomina ufficiale. In teoria oggi scadeva il termine oltre il quale la (vecchia) giunta avrebbe potuto firmare l’incarico. Ma il comunicato di Crocetta ricorda agli “ex” che se non dovessero bastare motivi di stile e di opportunità ad indurli a non sfornare altre nomine, almeno la logica dovrebbe far comprendere che sono provvedimenti che la nuova giunta potrebbe revocare. Sembra da escludere che Lombardo incappi in un altro incidente diplomatico con Crocetta firmando la nomina per un altro commissario 24 ore prima dell’insediamento del suo successore, soprattutto dopo la precisazione del neo governatore, che ha sottolineato la gravità delle conseguenze di scelte non condivisibili anche sul piano economico. In tempi di crisi, non è il caso di vivere come se ci fossero ancora le “vacche grasse” è stato il messaggio sottinteso.

“Sottolineo inoltre che le situazioni della finanza regionale- ha infatti continuato Crocetta nella nota- meriterebbero sicuramente un’attenzione maggiore rispetto a impegni spesa che potrebbero sembrare opportuni all’attuale giunta, ma probabilmente non in linea con i miei indirizzi di rigore e spending review. Le sarò grato se eviterà di farmi trovare in situazioni che potrebbero crearmi imbarazzo”.

In poche righe il nuovo Presidente è stato chiaro, l’aria è cambiata e se ragioni di stile e opportunità non hanno spinto Lombardo e i suoi assessori a frenare l’hobby di firmare provvedimenti e lasciare un terreno minato ai successori, almeno sappia che queste nomine alla fin fine rischiano di durare lo spazio di un mattino.

Rosaria Brancato