Cronaca

Rapina a Santo Stefano Camastra. Arrestati tre palermitani. VIDEO

Aveva raccontato di essere rientrato dal mercato ittico di Porticello, a Santa Flavia, vicino a Bagheria, e di essere uscito allo svincolo di Santo Stefano Camastra, alle 5.30 del mattino, per recarsi in un bar, a Reitano, lo scorso 29 giugno. Qui sarebbe stato avvicinato da tre persone, con marcato accento palermitano, che avevano simulato un guasto al loro furgone e gli avevano chiesto aiuto. Una volta sceso, l’avevano colpito ripetutamente con calci e pugni al volto, oltreché con un bastone e una chiave inglese, procurandogli uno sfregio permanente in viso. Gli avevano poi rubato duemila euro in contanti, lo smartphone e altri oggetti ed erano fuggiti a bordo del suo furgone.

Ma ai carabinieri la ricostruzione della vittima, un 41enne proprietario di una pescheria a Milazzo, era apparsa da subito poco credibile. E infatti, se era vero il pestaggio, erano false le circostanze. Dalle prime indagini sulle celle agganciate dal telefono dell’uomo è emerso che non si era mai recato al mercato ittico di Porticello, ma probabilmente si trovava a Santo Stefano Camastra per un appuntamento con qualcuno.

Di fronte all’evidenza, il commerciante ha riproposto la sua versione ed è stato quindi denunciato per il reato di favoreggiamento. Ad agosto, poi, l’uomo ha chiesto agli investigatori di rilasciare spontanee dichiarazioni, raccontando la reale versione dell’evento, secondo la quale aveva fissato un appuntamento con un suo abituale fornitore di pesce di Porticello che, anziché presentarsi con il pesce ordinato, si era presentato con due pregiudicati per regolare un conto in sospeso.

E questa è la verità. Era accaduto che, a inizio giugno, l’organizzatore del pestaggio, detto “l’asciutto”, gli avrebbe dovuto consegnare a domicilio un tonno rosso di 380 kg, mai arrivato alla pescheria di Milazzo perché sequestrato dalla Guardia di Finanza al casello autostradale di Milazzo, dove veniva elevato anche un verbale di 8mila euro.

Ma alla vittima era stato chiesto lo stesso il pagamento del tonno, 900 euro, e in più il pagamento del verbale. Lui aveva accettato di pagare 900 euro per il tonno ma non gli 8mila euro del verbale.

Con la scusa della consegna di un nuovo ordine, la mattina del 29 giugno, il fornitore di Bagheria, con l’aiuto di altri due pregiudicati, programma e mette in atto una spedizione punitiva con connessa rapina a scopo risarcitorio che lascia tramortito sull’asfalto, quasi in fin di vita, il 41enne di Milazzo.

Il 46enne Filippo Fazio ed il 33enne Francesco Asciutto, entrambi di Bagheria ed il 40enne Salvatore Calafiore, di Aspra, sono stati arrestati stamani dai carabinieri delle Compagnia di Mistretta e Bagheria, su ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, e su richiesta del sostituto procuratore Alessandro Lia.

Sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina aggravata, lesioni personali gravissime aggravate dall’uso di corpi contundenti e porto di strumenti atti ad offendere.

Ora sono stati portati al carcere di Gazzi, a disposizione della competente dell’Autorità Giudiziaria per i successivi interrogatori di garanzia.