Sprechi in una regione in emergenza ambientale
Come molti sanno la Regione Calabria è sponsor istituzionale della Nazionale di Calcio e lo sarà fino a tutto il 2010. L’accordo è stato firmato nell’autunno scorso per una spesa complessiva di 8 milioni di euro, provenienti da fondi europei.
Già con queste premesse, molti potrebbero storcere il naso. Molti lo hanno fatto fra cui anche i giornali stranieri, uno per tutti il -Der Spiegel-, che non ha risparmiato parole pesanti per la nostra regione definendo la Calabria -piccola, povera, mafiosa e sponsor ufficiale della nazionale di calcio. Per attirare i turisti la Calabria offre milioni alle star del calcio italiano, finanziate con i fondi di sviluppo dell’Ue”.
Facciamo però un passo avanti e tracciamo un primo bilancio della stagione turistica che sta via via volgendo al termine. Dai primi bilanci pare essere un vero e proprio disastro per la Regione Calabria.
Già a luglio, si parlava di un calo del 50%, e la crisi non è responsabile di questo tracollo visto e condiserato che alcune località della Sicilia hanno fatto il tutto esaurito.
Un bilancio completo lo si potrà fare solo a fine settembre, ma le premesse sono nere.
L’inizio stagione è stato caratterizzato dalle notizie, più o meno attendibili, del forte inquinamento della costa tirrenica calabrese.
Una mazzata a livello di immagine che ha pesantemente investito la già carente macchina turistica calabrese.
Le polemiche sono state molte e le indiscrezioni tante, fra cui una delle più assurde, quella che questa notizia fosse stata macchinata dalle località della costa jonica.
Fortunamente è intervenuta la neo-nata Arpa-Calabria per fare un’analisi accurata delle acque calabresi e non si è rivelato nulla di più di quello che già si sapeva.
Le zone inquinate restano inquinate, con tutti i problemi connessi ai depuratori che non sempre garantiscono efficienza, ma sicuramente non si sono evidenziate nuove criticità.
Le emergenze ambientali esistenti sono legate agli sbocchi dei principali corsi d’acqua, ad alcune aree molto antropizzate dove i depuratori funzionano part-time e ad alcune aree portuali, che però sono una costante critica da tanti anni.
La denuncia però non è sfatare le false notizie, ma al contrario evidenziare una piena emergenza ambientale cronica, che non cenna a dimunire e ad evidenziare purtruppo come anche altri ambiti regionali sono in piena criticità, in primis quello sanitario.
Quindi la questione di fondo è questa: che scopo ha pubblicizzare la Calabria per mezzo della Nazionale di Calcio, quando in -patria- si sta andando verso l’autodistruzione di una Regione?
Che senso avrà leggere negli stadi del Sudafrica per i mondiali del prossimo anno, Regione Calabria?
I turisti che, se mai decideranno di venire in Calabria, cosa troveranno?
Non era forse meglio investire quei soldi in azioni a difesa del territorio, alla bonifica della criticità ambientali e alla promozione di campagne, all’interno della Regione e non fuori, sullo sviluppo sostenibile?
Non era forse il caso di curare bene un ufficio stampa e coordinare la macchina turistica a livello centrale, come molto aree d’Italia stanno facendo (vedi Trentino, vedi Sued Tirol ecc. ecc.)?
Questo capriccio della nazionale, potrebbe essere visto come un -nonostante le cose vadano male, chi se ne frega, buttiamo via un pò di denaro pubblico, ma almeno siamo più belli delle altre Regioni-.
Credo che la giunta Loiero, debba fare un bell’esame di coscienza, poichè il turismo ormai non è più solo fatto di carta patinata, stand, cene di gala, ma è fatto di servizi, strutture, decoro ambientale che il turista pretende di trovare quando raggiunge il luogo di vacanza.
Finchè questa mentalità miope prevarrà, lo spot di Olivero Toscani, -Calabria gli ultimi della classe-, purtroppo sarà una triste realtà.
Giuseppe Cutano
