Reggio, Ripepi: "Nomine Atam, vergognosa guerra di poltrone tra sindaco e PD"

Reggio, Ripepi: “Nomine Atam, vergognosa guerra di poltrone tra sindaco e PD”

Dario Rondinella

Reggio, Ripepi: “Nomine Atam, vergognosa guerra di poltrone tra sindaco e PD”

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sabato 18 Settembre 2021 - 13:26

"Ad essere fedelissimi di Falcomatà conviene. Egli pur di consolidare la propria posizione politica, tira dritto infischiandosene persino del suo partito".

“Il sindaco Falcomatà, in piena campagna elettorale, nomina tre amici avvocati quali componenti del consiglio di amministrazione dell’ATAM. Casualmente, o forse accidentalmente, due di questi sono stati candidati al Consiglio Comunale: l’uno con il PD, l’altra con una lista civica a supporto dello stesso primo cittadino. Ovviamente, l’occupazione bulgara delle tre poltrone da parte del primo cittadino scatena l’ira funesta dei compagni del PD, anch’essi in campagna elettorale con candidati contrapposti a quelli del Sindaco”.

L’accusa arriva direttamente dal consigliere comunale Massimo Ripepi che definisce la vicenda “Atam”, una vergognosa guerra di poltrone per stabilire chi è il nuovo capo del PD reggino, mentre la città, ormai agonizzante, è pronta a morire. “E’infatti ormai assodato, – continua Ripepi – anche gettando uno sguardo fugace, che la città di Reggio Calabria giace nel totale abbandono. E il termine abbandono è un eufemismo troppo garbato per descrivere il disastro sociale ed economico di Reggio Calabria i cui cittadini inerti sopportano la penuria d’acqua, l’immondizia sui marciapiedi, il manto stradale divelto, le voragini dell’asfalto, il verde pubblico incolto, la mancanza di servizi, i lavori pubblici paralizzati, l’edilizia popolare inesistente, il triste epilogo del trasporto nazionale con l’aeroporto definitivamente affossato, un’economia locale in affanno votata al consumo e non alla produzione, aziende in sofferenza, progetti intelligenti bocciati per mero interesse, il porto turistico mai decollato, il sistema di progettazione a mare inaugurato e mai terminato. Potremmo continuare all’infinito, citando il non ultimo disastro politico a nome Giuseppe Falcomatà di cui vi abbiamo parlato e la cui arroganza amministrativa, oggi, colpisce lo stesso partito del sindaco.

Così i dirigenti del PD contestano Falcomatà per aver fatto, ancora una volta, tutto da solo nelle ultime nomine del Cda dell’Atam. Dunque, da una parte la città in preda all’assoluto degrado dal quale crediamo che mai più o quasi si riprenderà, e dall’altra il PD spaccato, con il sindaco che se
ne frega altamente, tanto dei suoi concittadini quanto dei suoi compagni di partito, salvo fare uso di nomine politiche per puntellare il proprio cursus honorum. Non a caso, il discusso Cda dell’Atam, che dovrebbe far transitare l’azienda dei trasporti pubblici dalla gestione comunale a quella
metropolitana, neanche a farlo apposta, vede incaricati due ex candidati nelle liste Falcomatà.

Il trio di avvocati ed esperti regginiche dovrà guidare l’Atam in questa circostanza così delicata, infatti, ha richiamato due adepti del sindaco: Melina Consuelo Sangiovanni, già candidata alle elezioni comunali del 2014 con una lista civica a sostegno di Giuseppe Falcomatà, e Peppe Basile, già vicepresidente Sogas, sempre su nomina di Falcomatà, già candidato col PD nel 2014 in appoggio all’attuale sindaco.

Il PD locale, dal canto suo, rilancia il ruolo degli assessori Giuseppe Marino e Mariangela Cama sulla mobilità sostenibile – e anche qui è tutto dire – infiammando la guerra in casa PD e dimostrando che la sinistra, come vuole tradizione, è divisa contro sé stessa. Nel dibattito, però, manca un dato fondamentale: nessuno si prende cura del territorio. Insomma, non solo Falcomatà è un amministratore poco capace, ma utilizza, senza problemi, la sua posizione facendo scelte in solitaria che possano tornargli utili mostrando così il suo vero volto. Parimenti il PD, da gabbato, si limita a gettare benzina sul fuoco dimenticandosi vergognosamente di Reggio, unica illustre vittima dei bassi giochi politici che, a questo punto, attende solo di essere cancellata dalle cartine geografiche”.

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