Ars, oggi si torna a votare il ddl Massoneria: dubbi in aula sulla legittimità

Due settimane bloccati su un disegno di legge politico: il ddl massoneria presentato da Claudio Fava e già approvato in I Commissione. Questa prospettiva normativa pone l'obbligo per i deputati di dichiarare la loro appartenenza a società massoniche o "similari" altrimenti si incorre in sanzioni.

Ieri una seduta fiume con l'approvazione della legge sulla vendita diretta nella filiera agricola, di fatto, con la norma entrata in vigore, il luogo adibito alla di vendita diretta è istituito dai Comuni o autorizzato dai medesimi sulla base di un disciplinare di mercato che regoli le modalità di vendita, finalizzato alla valorizzazione della tipicità e della provenienza dei prodotti venduti. A tal fine, per favorire l’acquisto dei prodotti agricoli che abbiano un legame diretto con il territorio di produzione e di assicurare un’adeguata informazione ai consumatori sull’origine e sulle specificità degli stessi prodotti, sarà cura dei Comuni – nell’ambito del proprio territorio – incentivare la riduzione della filiera. Una legge voluta fortemente da Forza Italia e da tutta la maggioranza.

Forti perplessità permangono invece sul ddl Fava, la discussione slitta a oggi pomeriggio dopo un dibattito che non ha risparmiato momenti di tensione anche interni alla stessa maggioranza tra chi, come Udc e Fratelli d'Italia, non vogliono votare questo provvedimento perché presenta evidenti discrasie rispetto la normativa costituzionale sulla libertà di associazione. Più morbida la linea di Forza Italia che alla fine passa: rinvio per approfondire eventuali modifiche. Oggi però il voto finale su emendamenti e articolato. Quasi tutti i deputati – a parte 3-4 perché congedati – hanno comunque presentato dichiarazione spontanea di non appartenenza a logge massoniche.

Questa legge viene motivata dal suo primo firmatario come una misura di maggiore trasparenza per quelle associazioni che più volte hanno dimostrato profili di dubbia liceità. Il Presidente dell'Assemblea Gianfranco Miccichè, che ha sciolto l'aula alle ore 20 riaggiornandola a oggi alle 16, ha però ricordato come i funzionari stessi dell'ufficio di presidenza avessero ravvisato dubbi costituzionali insiti al ddl che potrebbe pure essere pesantemente modificato. A seguire invece ci sarà la votazione sul ddl sui revisori dei conti presentato dai 5 Stelle.