Cipollini: "Lascio Messina per motivi personali. All'Amam ho operato bene"

Cipollini: “Lascio Messina per motivi personali. All’Amam ho operato bene”

Cipollini: “Lascio Messina per motivi personali. All’Amam ho operato bene”

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mercoledì 03 Ottobre 2018 - 21:50

Di seguito la replica del dg dell'Amam Cipollini all'articolo sul doppio incarico con la Sistemi Camerali di Roma

A seguito dell’articolo di stampa intitolato <Cipollini, Dg Amam "part time" con doppio incarico Messina-Roma a 240mila euro>, vorrei precisare come stanno i fatti in realtà. In estrema sintesi: la possibilità per me di svolgere altro incarico è stata sancita fin dal contratto di AMAM; l’incarico di SI.CAMERA di cui si parla nell’articolo è stato stipulato nel marzo di quest’anno, quindi io non ne ho beneficiato, in alcun modo, né avrei potuto beneficiarne prima della data di stipula (1 marzo 2018); l’incarico di SI.CAMERA ( di 110.000 euro ma per 16 mesi non per 1 anno) prevede indennizzi correlati all’effettivo numero di giornate lavorative fornite. In questi 7 mesi non ho dedicato più di 10-12 giornate lavorative. Quanto scritto non solo non corrisponde al vero ma è fazioso e volutamente diffamatorio. In quanto all’impegno profuso come Direttore Generale di AMAM, ci sono gli obiettivi e le azioni chiaramente riportate nei documenti di programmazione approvati e ci sono i risultati raggiunti, che il Consiglio di Amministrazione ha valutato e riconosciuto, come normalmente avviene nelle organizzazioni aziendali.

Ho trovato un’azienda, come ho ribadito più volte pubblicamente e com’è scritto nei documenti di programmazione approvati dai CdA e dal socio, malandata molto più di qualsiasi aspettativa sia per lo stato del personale (poco e senza dirigenti, affezionato e attaccato all’azienda, ma spaesato e spesso fuori ruolo), sia per la mancanza di programmazione e controllo della gestione oltre che di tecnologie adeguate, con un contratto di servizio da rispettare poco realistico e nessun investimento pianificato.

Ho creduto che si potesse comunque intervenire per migliorare nel tempo la situazione trovando consenso e appoggio, ma anche culture e esperienze diverse di gestione di aziende e quindi di approcci diversi per il risanamento e il rilancio di AMAM.

Finora venti mesi intensi nei quali comunque sono state portate avanti azioni e attività di gestione quotidiana e di programmazione declinate peraltro sia nei verbali del C.d.A., sia nei documenti di programmazione quali il POA 2017 prima e il POT 2018-2020 dopo, con l’intento primario di rispondere tempestivamente alle emergenze derivanti dai rischi di inquinamento e dalle carenze di acqua e che hanno visto nei progetti H24

(per una distribuzione per tutti, tutti i giorni), Tutto Pulito ( per eliminare qualsiasi rischio di inquinamento), Diversificazione delle fonti (per assicurare approvvigionamenti da più fonti e non solo Fiumefreddo) e innovazione delle tecnologie (per un sistema informativo adeguato e pagamenti più certi) il traguardo e l’obiettivo per i prossimi anni.

Non è vero che sarei stato presente solo ogni due settimane dandomi spesso malato. Su questo chiamo a testimoniare tutti i collaboratori (tranne la “talpa” che direi è stata veramente cieca in questo caso) compresi coloro che hanno ricevuto e ricevono da me durante gli week end telefonate, email e documenti di lavoro. Ma mi riferisco anche all’ignoranza profonda di cultura manageriale che arriva a preconizzare per un Direttore Generale la possibilità di fare anche i cedolini degli stipendi, la contabilità generale e analitica, la definizione e rispetto del CCNL e delle regole e norme giuridiche sia sugli appalti sia sul lavoro, fino a fare anche l’Organo di Vigilanza e il responsabile della privacy.

No, in AMAM non c’erano e non ci sono ancora figure in grado fare queste attività né per esperienza né per Curriculum Vitae (tutti raccolti e analizzati appena arrivai). Certamente in questi 20 mesi molti sono cresciuti con passione, studio, in alcuni casi anche formazione. Ma siamo ancora il 30-40% di quello che una normale società di servizio idrico integrato dovrebbe avere. E di questa situazione insieme con il Presidente Puccio abbiamo subito informato il Sindaco che sta verificando e provvedendo a disporre in qualità di azionista le misure e gli strumenti adatti.

Infine, ma non meno importante, confesso che è stata – ed è tuttora – molto sofferta la decisione di lasciare l’AMAM, in particolare, ma non soltanto, per il rapporto veramente sincero, efficace e di stima reciproca che si è costruito nel tempo tra me e il personale dell’Azienda, nonché per un effettivo legame che ormai sento con la città di Messina e con i suoi cittadini, che considero, come sa chi lavora con me, coloro ai quali il mio lavoro è quotidianamente dedicato. Per sgombrare il campo dagli equivoci, infine, desidero sottolineare che sempre – sia con la Giunta Accorinti sia con la Giunta De Luca, sia con i Consigli di Amministrazione e l’Amministratore Unico – il confronto è stato proficuo e diretto. Ci sono ragioni strettamente personali che mi impongono di lasciare Messina, fatto di cui già ad agosto scorso ho dato doverosa informazione al Sindaco De Luca, che ringrazio per le sue manifestazioni di fiducia, al Presidente Puccio, con il quale in poco tempo si è creato un rapporto di stima che ci ha consentito di gestire velocemente e bene le criticità che inevitabilmente si presentano nella gestione di una società, e il Consiglio di Amministrazione dell’Azienda. La rescissione anticipata del contratto di AMAM era stata concordata già da allora, nei modi e nei tempi, con il C.d.A. e con l’Azionista.

*. *. *

Ritengo utile e opportuno ricordare alcuni passaggi fondamentali e azioni che sono state realizzate durante la mia Direzione. Un’esperienza che ho cercato di fare con il massimo senso di responsabilità e con l’intento determinato di portare il mio contributo a Messina per quei cambiamenti che sono stato chiamato a realizzare all’AMAM.

Credo opportuno qui sinteticamente ricordare: alcuni delle attività e interventi svolti

  • una prima massiccia mole d’interventi per eliminare potenziali cause di inquinamento in città nei torrenti e dagli impianti quali p.e. Santa Cecilia;
  • l’intervento finale per ripristinare la condotta di Fiumefreddo a Calatabiano e la predisposizione degli interventi di emergenza potenziale a Forza d’Agrò e le sollecitazioni alla Regione per l’intervento definitivo con il relativo progetto esecutivo;
  • il POA 2017 nel luglio dello scorso anno e con i suoi cinque obiettivi emergenziali con la pianta organica di emergenza (prima non c’era nulla ovvero “resti” di abitudini) e l’individuazione dei fabbisogni di personale urgenti e indispensabili di 19 addetti (ricordo che eravamo solo 66 e ora siamo solo 50 a fronte di una media attesa di almeno 120, con tutti i rischi che ciò comporta);
  • il POT 2018-2020 ( https://www.tempostretto.it/news/presentazione-programma-triennale-amam-47-assunzioni-progetti-134-milioni.html) approvato a maggio scorso che per la prima volta nella storia dell’azienda ha definito una programmazione industriale e economico-finanziaria integrata a 3-5 anni individuando criticità, interventi, investimenti, fabbisogni di personale (uno dei tasti carenti e più urgenti da risolvere), e traendone le conseguenze a livello patrimoniale, economico e delle necessità finanziarie.
  • modalità più adeguate al rispetto della normativa sugli appalti con gare aperte, nuovi Albi dei fornitori, sia per lavori, sia per servizi e ricorso comunque alla competizione anche in somma urgenza tra le imprese per lavori grazie alle quali per esempio si è passati da ribassi medi del 15% del 2015 al 28 % del 2017;
  • l’avvio dei rapporti con l’ATI IDRICO che ha portato tra l’altro, grazie anche all’immediata intuizione del Sindaco De Luca, a individuare AMAM come principale attore e possibile gestore unico, portandola nel breve periodo a servire oltre 630.000 abitanti in tutta l’area metropolitana.
  • l’avvio di un nuovo e collaborativo clima interno tra il personale, volto all’organizzazione condivisa, alla definizione di regole e procedure trasparenti, ruoli definiti e la rivisitazione della Carta dei Servizi con le Associazioni dei Consumatori.
  • Claudio Cipollini

Un commento

  1. Ecco, bravo, ritorna a correre con la bici, vaia!

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