Il programma triennale dell'Amam. 47 assunzioni e progetti per 134 milioni

Il programma triennale dell’Amam. 47 assunzioni e progetti per 134 milioni

Francesca Stornante

Il programma triennale dell’Amam. 47 assunzioni e progetti per 134 milioni

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mercoledì 23 Maggio 2018 - 12:11

Entro il 2022 l'obiettivo è quello di portare l'acqua nelle case dei messinesi 24 ore su 24. Ma il nuovo Piano operativo triennale e il Piano economico-finanziario collegato fissano progetti e obiettivi che riguardano rete, personale, interventi sulle condotte, torrenti. Si conta di investire 134 milioni in tre anni

Investimenti per 134 milioni e concorsi pubblici per 47 nuove assunzioni. E' quante prevede il Programma operativo triennale dell'Amam, un piano che rappresenta la prima volta che Amam si dota di programmazione. Uno strumento importante per la città perché si parla di come dare acqua a tutti e per tutto il giorno, di come togliere gli scarichi abusivi nei torrenti e di come far crescere la società. Un piano che parla di personale, concorsi per assunzioni, risorse che superano i 100 milioni di euro da spendere per migliorare servizi e azienda, non tutti già materialmente disponibili, considerato che si dovranno intercettare circa 50 milioni per centrare gli obiettivi. La strada però è segnata.

"I nuovi arrivi che abbiamo programmato per quest’anno e per gli anni successivi – ha detto il direttore generale dell'Amam, Claudio Cipollini – saranno fondamentali per compensare la quantità di risorse, ma ancor più per integrare le competenze e i profili necessari per un’azienda come l’Amam vuole diventare nei prossimi anni".

“Per poter raggiungere gli obiettivi prefissati – ha evidenziato l’assessore Sergio De Cola – anzitutto occorre recuperare l’enorme gap dell’organico, l’Azienda ha meno della metà degli addetti che servirebbero. E infatti si prevedono assunzioni da qui a breve. Poi bisogna incrementare il recupero crediti, quasi 100 milioni al 31 dicembre 2017, con una morosità pari al 40 per cento del totale a fronte di una morosità media del Sud Italia del 20 per cento, e bisogna migliorare la distribuzione dell’acqua".

L’Amam lavora anche per stilare un accordo di rete con altri gestori di Servizio Idrico Integrato in Sicilia e nel Mezzogiorno. Allo stesso tempo si candida a essere gestore del ciclo integrato delle acque per l’ATI – Area Metropolitana i cui esiti sarebbero un aumento dell’utenza da 236 mila a 640 mila abitanti, la razionalizzazione degli interventi sulle infrastrutture, significative economie di scala e ottimizzazione dei servizi.

L’occasione ha segnato anche la prima uscita pubblica del nuovo amministratore unico Francesco Bonanno, subentrato al Cda presieduto in questi anni da Leonardo Termini, uscito di scena non nascondendo forte contrasto con la governance di Amam. Il nuovo amministratore delegato ha messo subito in luce quali sono state le linee guida che hanno caratterizzato il lungo lavoro che ha dato frutto a questi due piani, sia quello triennale che quello economico-finanziario: investimenti, sviluppo, crescita e sostenibilità. “I valori fondamentali per far crescere servizi sono innovazione tecnologica e spirito di squadra. Ci sarà un’azione di continuità rispetto al lavoro fatto fino ad oggi, ma dobbiamo puntare a far crescere la partecipazione, recuperando la fiducia dell’utenza e rendendo partecipi uomini e donne che lavorano in azienda”.

Il lavoro fatto per arrivare a questi due piani è stato fondamentale per capire quali sono le criticità e cosa programmare, individuare quali e quanti investimenti fare, ha spiegato il direttore Claudio Cipollini. “Abbiamo basato tutto su quattro pilastri principali: persone, competenze, risorse e trasparenza. Il viaggio non sarà breve, non riusciremo neanche a fare tutto in tre anni, ma gli obiettivi intanto sono stati fissati. Ora sappiamo cosa dobbiamo fare e sappiamo che per andare avanti servono coesione e approccio sistemico, risorse finanziarie giuste, risorse umane adeguate”.

L’aspetto più importante riguarda sicuramente i 134 milioni di investimenti previsti per i prossimi tre anni e che puntato soprattutto a risolvere le criticità croniche che l’Amam si trascina da tempo: riduzione perdite, ammodernamento rete, innovazione tecnologia, aumento del personale.

Il primo progetto si chiama “acqua h24” e si prevedono 53 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’acquedotto Fiumefreddo, la mitigazione della vulnerabilità acquedotto, il riassetto manutenzione rete e impianti, distretruttualizzazione e rifacimento reti.

Il secondo progetto è “Tutto pulito”, è già stato avviato, e si conta di investire 70 milioni per eliminare i rischi di inquinamento. In che modo? Già sistemati gli impianti di sollevamento di via Santa Cecilia e Portalegni che riservano la fogna a mare, adesso si procederà con lo sversamento dei torrenti, l’adeguamento di tutte le pompe di sollevamento e altri interventi di manutenzione straordinaria.

Il terzo progetto si chiama “Nuove fonti”: 3 milioni di euro per individuare nuove possibili fonti di approvvigionamento della risorsa idrica e per prevedere intanto azioni che potrebbero arginare eventuali emergenze con il ricorso a dissalatori delle acque marine.

L’Amam spenderà 8 milioni in nuove tecnologie: progetto idroelettrico, fotovoltaico, sistema informativo aziendale, sistema qualità, telemetria. Sono invece già in corso di appalto gli interventi a sul sistema informativo aziendale e sul sistema qualità, così come è terminata la prima fase di mappatura digitale delle reti e degli impianti. È inoltre prossima la messa on line del nuovo sito web aziendale mentre sono in corso gli interventi per l’ottimizzazione dei pagamenti (on line, RID, POS).

Un aspetto cruciale riguarda la riorganizzazione e la nuova pianta organica per colmare le croniche carenze di personale che Amam segnala da tempo. Tra giugno e luglio saranno banditi i primi concorsi pubblici, in tutto è prevista l’immissione di 47 nuovi dipendenti a tempo indeterminato entro il 2018 che in parte andranno a soddisfare fabbisogni attualmente soddisfatti da personale a tempo determinato. I profili richiesti sono 2 dirigenti, ingegneri e geometri, amministrativi economisti, operai, periti elettrotecnici, informatici, esperti di qualità, esperti recupero crediti. L’obiettivo è quello di portare l’AMAM ad avere 120-130 dipendenti – ovvero l’organico medio previsto rispetto alla popolazione e al territorio servito – entro il biennio 2020-2021.

Le prospettive di questo piano sono racchiuse nei numeri che Amam punta a centrare in questo triennio:

Ricavi: da 27 milioni a 35 milioni di euro nel 2022;

Utile lordo: tra i 2 e i 3 milioni di euro;

Crediti: da 95 milioni nel 2017 a 35 milioni di euro nel 2022;

Debiti: da 97 milioni nel 2017 a 40 milioni di euro nel 2022.

Preoccupazione di fronte all’ipotesi che dopo il 10 giugno potrebbe cambiare l’amministrazione a Palazzo Zanca e dunque la “politica” del socio unico dell’Amam? De Cola ha risposto che le condizioni per lavorare bene sono già state fissate e quindi se verranno rispettate potrà esserci chiunque a governare. L’amministratore unico Bonanno invece ha detto che la risposta è proprio questo piano che mette di fronte a qualunque amministratore dei fatti concreti e sui fatti è più difficile negoziare.

Francesca Stornante

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