I lavoratori ex Feluca chiedono a Croce di tornare indietro sulla New.Co

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martedì 04 Dicembre 2012 - 21:13

Supportati dalla Filcams Cisl, invitano il reggente di Palazzo Zanca a fare marcia indietro sull’ “annullamento” delle procedure per la costituzione della New.Co che avrebbe dovuto sorgere dalle ceneri della Feluca

I lavoratori ex Feluca non si arrendono all’idea di rimanere senza un lavoro e chiedono al commissario straordinario Luigi Croce la revoca della revoca. Con nota inoltrata anche al dirigente comunale alle Partecipate, Antonino Cama , il sindacato Filcams Cisl invita il reggente di Palazzo Zanca a fare marcia indietro sull’ “annullamento” delle procedure per la costituzione della New.Co che avrebbe dovuto prendere il posto di Feluca, assorbendone le risorse umane.

La proposta di revoca della delibera 21/C firmata da Croce lo scorso ottobre ha già incassato l’ok della commissione consiliare competente (vedi correlati) ed è adesso iscritta all’ordine del giorno del Civico Consesso, ma i lavoratori ex Feluca non intendono subire in silenzio questo provvedimento e presenziano quasi tutti i giorni a Palazzo Zanca, chiedendo “conforto” ma soprattutto risposte.

In un alcuni appunti allegati alla documentazione che stanno distribuendo alla stampa e ai consiglieri comunali, i 17 lavoratori contestano espressamente il presupposto da cui parte l’atto firmato dal commissario Croce , e cioè l’esigenza di contenere la spesa , atteso che gli stessi servizi vengono garantiti in house dallo Staff Ced con il supporto degli uffici comunali competenti.

Secondo gli ex Feluca, infatti, non è vero che «l’espletamento del servizio viene garantito dal Ced e non ha costi aggiuntivi, in quanto il software utilizzato è di proprietà della Net Service di Catania ed il Comune ha acquistato la licenza per una anno, al costo totale di oltre 52 mila euro, oltre all’acquisto di server al costo di 42 mila euro».

I 17 esperti di servizi telematici osservano, inoltre, che «la razionalizzazione della spesa non può andare a discapito della qualità o peggio della congruità dei servizi minimi ed obbligatori previsti dalla vigente normativa sull’e-government: l’esistenza di un link che porta ad una pagina vuota con scritto solo “in allestimento” da oltre un anno, è l’evidente dimostrazione di avere contezza dell’esistenza di un obbligo a carico dell’Ente e la consapevolezza di non averlo ottemperato».

Le motivazioni addotte dagli ex Feluca mirano a far cambiare idea a Croce e a farlo tornare sui suoi passi, ma quasi certamente – vista anche la fermezza che il commissario sta mostrando in un settore importante come quello dei servizi sociali – la richiesta sembra destina a cadere nel vuoto. (Danila La Torre)

4 commenti

  1. e’ una tragedia e lo comprendo.Detto cio’ questi ex colleghi da precari non andava bene “stare come dicevano loro a 600 euro”ed imbeccati dall allora politica amica DECISERO di fare LA FURBATA mettendosi in proprio a guadagnare un ottimo STIPENDIO PIU un dividendo annuale molto consistente..mentre i FESSI rimanevano precari.Oggi la situazione e’ dura, difficile, nessuno sa di che morte si muore..tuttavia la vita e’ fatta di scelte e loro a suo tempo la fecero “impipandosene” di tutti gli altri.QUESTI i fatti e la verita’..poi se devo essere sincero, avessi un bacchetta magica, darei un lavoro dignitoso a tutti, furbi e non..buona serata.

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Non voglio entrare nel merito della questione NewCo, post FELUCA, che Luigi Croce ritiene troppo costosa, perchè come tutte le cose di Palazzo Zanca è confusa, intrisa di interessi politici e personali, ma voglio scrivere di uno dei prodotti finali, quello per l’attuazione dell’OBBLIGO inerente la TRASPARENZA, cioè del SITO WEB del Comune di Messina, visto con gli occhi di un cittadino messinese e non. Come tutti sanno, per Palazzo Zanca le regole sono carta straccia, come quelle delle linee guida per i siti web, previste dalla direttiva del ministero della pubblica amministrazione e l’innovazione ( parola che mette paura ai DIRIGENTI ). Esse prevedono, per una rapida e chiara consultazione, alla portata di tutti, che la sezione TRASPARENZA, VALUTAZIONE E MERITO deve essere organizzata in MACROAREE, a Messina sono sedici, alcune dal nome criptato, ciascuna delle quali dovrà contenere una VOCE per ogni contenuto specifico appartanente alla CATAGORIA, ritenuta indispensabile per la TRASPARENZA. Prendo ad esempio la macroarea,dalla dicitura incomprensibile ai comuni mortali, PIANO E RELAZIONE SULLA PERFORMANCE, facendo click avrei il DIRITTO a selezionare una voce per ogni contenuto specifico, per esempio BILANCI DI PREVISIONE – RENDICONTI DI GESTIONE – PIANI ESECUTIVI DI GESTIONE – PIANI DETTAGLIATI DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE, e così via, e con altro clik, avere accesso a quelli degli ultimi quattro anni, gli altri in una sezione ARCHIVIO. Signori della FELUCA, se voi siete i programmatori di questa sezione, è evidente la lacuna tecnica, non siete stati capaci di offrire il doppio clik, oppure i DIRIGENTI vi hanno chiesto di poter giocare con i messinesi alla CACCIA AL TESORO, con la certezza che non si troverà mai. Anche questo è un’aspetto di Palazzo Zanca da rivoltare come un calzino, ASSAI SI FICIUNU.

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  3. Buongiorno a tutti.
    Ieri, in Commissione, il ministro della Funzione Pubblica, Patroni griffi, è stato molto chiaro su eccedenze di personale a tempo indeterminato e DESTINO DEI PRECARI.
    Su Repubblica di oggi c’è un articolo, purtroppo chiarissimo.
    Agli imbecilli che pensano, offendendomi, di risolvere i loro problemi consiglio di leggere l’articolo, che, in ogni caso, riporto.
    Non è lanciando offese o abboccando alle stupidaggini messe in giro ad arte da parte di pseudo-sindacalisti che hanno condiviso, da sempre, le scellerate politche di Sindaci e Presidenti della provincia, che potranno risolvere i loro problemi.
    Buona fortuna
    Giuseppe Vallèra.

    PA, «Impossibile stabilizzazione
    di massa per i 260mila precari»
    Patroni Griffi: ulteriore taglio di 3.300 impiegati
    pubblica amministrazione

    PA, «Impossibile stabilizzazione
    di massa per i 260mila precari»

    Patroni Griffi: ulteriore taglio di 3.300 impiegati

    Filippo Patroni Griffi (Ansa) «È impossibile pensare a una stabilizzazione di massa per i 260mila precari della Pubblica amministrazione». Perché «sarebbe contro il dettato costituzionale» e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani. «Ogni soluzione deve essere graduale». Filippo Patroni Griffi, nell’audizione alla Camera, non lascia speranze agli statali considerate tutte le forme di flessibilità. Il ministro della Funzione Pubblica spiega che ci sono 130.000 precari nella scuola, 115.000 nella sanità e enti locali e 15.000 nelle amministrazioni centrali.

    GLI ESUBERI- Gli esuberi nelle pubbliche amministrazioni dovrebbero arrivare a circa 7.300 in totale in base ai tagli previsti dalla spending review. Il ministro annuncia un ulteriore taglio delle piante organiche di 3.300 impiegati durante una audizione alla commissione Lavoro. Oltre alle 4.028 eccedenze emerse dal primo decreto «abbiamo proiezioni di ulteriori 3.000 eccedenze di personale per un totale quindi di 7.300 per effetto di altri due decreti uno sull’Inps e l’atro su 24 enti parchi» ha affermato il ministro.

    IN PENSIONE CON LE VECCHIE REGOLE- Patron Griffi ha anche spiegato che il personale che risulterà in eccedenza nella pubblica amministrazione sulla base della spending review che avrà entro il 2014 i requisiti per il pensionamento precedenti la riforma Fornero potrà andare in pensione con le vecchie regole. Ma questa dinamica non vale per tutti ma solo per coloro che dovessero trovarsi in esubero.

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  4. x PEPPE «Ogni soluzione deve essere graduale». ECCO estrapolato dal discorso di griffi quello che ci interessa, inoltre se sei cosi’ attento potrai trovare una video intervista dove dice esplicitamente che devono essere valutati caso per caso i 250 mila precari e’ in particolare mettere in evidenza quelli con piu di 36 mesi di servizio..poi buon e saggio VALLERA..SI VEDRA’..INTANTO la commissione bilancio siciliana ha dato la copertura..per la prosecuzione di tutti i contratti e poi “si ni parra.”

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