Corsi d'oro, il consulente della Procura: ecco dove finivano i soldi della formazione

Corsi d’oro, il consulente della Procura: ecco dove finivano i soldi della formazione

Alessandra Serio

Corsi d’oro, il consulente della Procura: ecco dove finivano i soldi della formazione

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mercoledì 05 Marzo 2014 - 23:45

All'udienza sui corsi Aram, Ancol e Lumen depone il perito Barreca e ricostruisce la contabilità. Il caso di via Pascoli, la sede dei corsi affittata e venduta sette volte da e agli stessi soggetti

Entra nel vivo il processo Corsi d'oro sulla gestione degli enti di formazione professionale Aram, Ancol e Lumen. Un'altra lunga udienza, ieri, andata avanti fino a tardo pomeriggio con l'audizione dei consulenti che la Procura ha incaricato di ricostruire la documentazione contabile dei tre enti dal 2006.

Alle domande del pm Sebastiano Ardita, il consulente Barreca ha snocciolato i dati da lui riassunti nel dossier che ha ricostruito il flusso di finanziamenti che dalla Regione arrivavano agli enti e come da questi erano gestiti. Una buona parte della sua audizione ha riguardato uno dei principali protagonisti dell'inchiesta, l'ex consigliere comunale del Pd, ed all'Aram. Tra le operazioni ricostruite da Barreca, spiccano quelle relative all'immobile di via Pascoli, sequestrato. Sauta, presente in aula, ha ascoltato attentamente, ha preso appunti, ha scosso il capo. L'immobile, ha spiegato il consulente, è stato oggetto di sette operazioni. Acquistato da Elfi Immobiliare srl (rappresentata da SAUTA ELIO) a 330mila euro. Quattro giorni dopo l’acquisto, il 2 gennaio 2009, Elfi Immobiliare srl, concede in affitto ad ARAM (rappresentata dal vice-presidente Bartolone Nicola intervenuto in sostituzione di SAUTA ELIO) l’immobile. EL.FI. IMMOBILIARE srl srl ha riscosso per i fitti relativi al periodo dal 2.1.2009 al 31.8.2009 (otto mesi) l’importo complessivo di 64 mila euro. Un mese dopo, il 2 febbraio, la ELFI stipula con Aram, stavolta rappresentato direttamente da Sauta, un preliminare di vendita dello stesso immobile, incassando a titolo di preliminare 232 mila 500 euro. Non è poi stata perfezionata la vendita, non è mai stato restituito il prezzo del preliminare. Nel contratto del 2 febbraio 2009, inoltre, era inserita la previsione che sin da subito l'immobile era in disponibilità d'uso dell'Aram per le attività formative. Il contratto di affitto, però, non è stato mai revocato e l'Elfi ha incassato regolarmente anche i canoni di locazione. Elfi. Immobiliare, quindi "con riferimento alle due operazioni sopra richiamate (fitto e preliminare di vendita) incassa l’importo complessivo di € 296.500,00 (€ 232.500,00 per il preliminare ed € 64.000,00 per i fitti) che va a coprire quasi l’intero prezzo (€ 330.000,00) che la stessa società Elfi srl ha sostenuto per l’acquisto del cespite in questione." A finanziare le spese dell'Aram è ovviamente la Regione Siciliana. Nel 2011 sul cespite vengono compiute operazioni analoghe, con contratti di locazione e di vendita per gli stessi locali tra le società di servizi e gli enti ricondicibili agli stessi soggetti. Al consulente della Procura, dopo l'esame tocca il controesame dei difensori. Si torna in aula a fine mese, col deposito della consulenza sulle intercettazioni telefoniche.

(Alessandra Serio)

7 commenti

  1. Ma da per favore 61 6 Marzo 2014 07:20

    VERGOGNA…. E LA GENTE SBARCA IL LUNARIO PER 400 EURO AL MESE…..QUESTA GENTE xxxxxxxxxxxxxx DEI PADRI ED ALLE MADRI DI FAMIGLIA…DI COLORO CHE NON HANNO E NON SANNO COME SFAMARE I PROPRI FIGLI…
    xxxxxxxxxxx

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  2. Settimo Libero 6 Marzo 2014 08:03

    Politica di sinistra, di centro e di destra, in pubblico nemici, in privato soci in malaffare politico economico.
    Esiste ancora chi crede che la politica sia al servizio del cittadino, che puntualmente in periodo elettorale, partecipa convinto alle riunioni elettorali, applaudendo l’attore di turno.
    La vera politica, dev’essere partecipata a costo zero, come a costo zero dovrà essere l’impegno politico assunto in caso di vittoria.
    Allo stessi tempo, chi si macchia di politica corrotta e affari illeciti, dev’essere escluso a vita dal fare politica attiva.
    Ma questo nella realtà non succederà mai, e il cittadino beccaccione continuerà imperterrito ad onorare chi onorevole non è e non lo sarà mai.

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  3. Mi colpiscono di questa vicenda di ordinario comportamento politico, la sicurezza dei protagonisti, di chi sa di poter contare su amicizie potenti a Palermo, in particolare della burocrazia regionale, braccio armato dei politici in queste storie di presunta ladroneria, inoltre la disinvoltura con cui si utilizzano sistemi di comprevendita e di locazione per un ente privato convenzionato con la Regione Siciliana. Questa brutta storia si inserisce in un contesto più generale, la facilità con cui si depredano i soldi dei siciliani, provenienti dalla Comunità Europea per formare i nostri giovani disoccupati, da qui carriere politiche di successo, intendo per le sole tasche degli interessati. Chi pensate che voti l’insegnante della formazione professionale, sono siciliani oramai perduti al consenso di opinione, aspettano con rassegnazione la telefonata prima delle elezioni, e poi mortificati con se stessi contrassegnano la scheda elettorale, e voilà spunta d’incanto un consigliere comunale o provinciale, un deputato regionale, a volte un parlamentare nazionale.

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  4. Il PD è pulito huiahuahauhauahuahuah

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  5. MessineseAttento 6 Marzo 2014 11:51

    Sarebbe un errore grossolano concentrarsi esclusivamente sul maltolto, sulle dinamiche che hanno portato alla distrazione di ingenti somme di denaro, destinate ai nostri giovani.
    Chiarito questo, non possiamo esimerci dal valutare le magagne politiche che si nascondono dietro queste truffe.
    Non è possibile ignorare le alleanze di ferro tra fazioni (apparentemente) opposte, unite nell’adorazione del dio denaro e nella sete di potere.
    Il patto di ferro era già chiaro a chiunque riuscisse a guardare aldilà del proprio naso. Protagoniste incontrastate una maggioranza ed un’opposizione complici dello sfascio politico e, adesso, conniventi nel distrarre soldi pubblici destinati, non si ripeterà mai abbastanza, ai giovani messinesi in difficoltà.
    Scrivevo di questo verminaio già parecchi mesi fa ed in molti si sono strappati le vesti, quando accostavo PDL e PD come un mostro bicefalo che stringeva Messina tra le sue fauci.
    Una indegna politica del volemose bene, inaspettatamente schiacciata dall’orgoglio di buona parte dei messinesi, che, oggi, vede l’ex capogruppo del PDL appellarsi al CGA per conto del PD ed affinchè mala politica e massoneria rientrino a palazzo, seguiti da quel patetico stuolo di galoppini, indegni arrampicatori sociali, divenuti ombra di se stessi con la sconfitta del malaffare.
    E’ un vero schifo, anzi, ancora più subdolo, perchè rappresentato da persone dalla faccia pulita, ma, in realtà, capaci di tutto!

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  6. La procura di Messina non è aggiornata, in parlamento la chiamano finanza creativa ed è talmente diffusa che ormai è diventata legale di diritto molto meglio che se fosse sancita da referendum. Una di queste vittime del giustizialismo ha addirittura il gioco del monopoli ormai scolorito da mille partite dove giravano miliardi al grido festoso dei vincitori unito all’accorato dispiacere dei perdenti. Un grande gioco di strategia uguale alla realtà. Anche i vicini poterono sentire lo schiamazzo di questi infaticabili lavoratori sino a tarda notte. Intere serate sprecate ad esercitarsi per poi ritrovarsi ignobilmente condannati per quello che l’alta finanza definisce solo qualche spicciolo. Questi onorevoli signori hanno fatto da capro espiatorio per la vergonosa condizione economica in cui versa la regione tenendo immobilizzati i pochi capitali rimasti in un grigio squallore invece di farli circolare allegramente. Mi auguro che tempostretto prima o poi voglia organizzare una vera e propria giuria-ombra che rispecchi perfettamente la vera giuria ma che possa giudicare liberamente e con grande umanità senza essere offuscata dall’angoscia causata dalla penuria del vile denaro!

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  7. sono esseri xxxxxxxxxxx, potranno avere tutte le ricchezze (xxxxxxx) del mondo ma moriranno da xxxxxxxxxxx.

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