Discarica chiusa e raccolta ferma, si rischia l'emergenza. Entro oggi dovrà arrivare la soluzione

Discarica chiusa e raccolta ferma, si rischia l’emergenza. Entro oggi dovrà arrivare la soluzione

Francesca Stornante

Discarica chiusa e raccolta ferma, si rischia l’emergenza. Entro oggi dovrà arrivare la soluzione

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martedì 01 Ottobre 2013 - 00:12

Dopo un'intera giornata di confronto, l'amministrazione Accorinti non ha scelto quale strada seguire per decidere come e a chi affidare provvisoriamente la gestione rifiuti. Stanotte raccolta ferma, oggi si ricomicia a lavorare, nel frattempo la discarica ha chiuso i cancelli a Messina.

Tutto da decidere. La giornata a Palazzo Zanca inizierà presto e nello stesso modo in cui si è chiusa ieri sera: cercando la soluzione per non precipitare nell’emergenza rifiuti. Questo primo giorno dell’era post Ato sarà all’insegna del super lavoro dopo le lunghe ore di confronti serrati di ieri fino a tarda sera tra il Sindaco Renato Accorinti, l’assessore Daniele Ialacqua, il Prefetto Stefano Trotta, i commissari di Ato3 e Messinambiente, Michele Trimboli e Armando Di Maria. Alla fine nessuna soluzione è stata individuata e tutto è stato rinviato ad oggi, il Comune non ha scelto quale strada seguire per superare la gestione Ato e questa notte la raccolta si è fermata perché nessuno più era autorizzato a espletarla. Serviva un’ordinanza del Sindaco in procedura di emergenza, la firma al provvedimento però non è arrivata e i mezzi di Messinambiente hanno ripulito alcuni cassonetti solo durante il turno delle 21, dopo è scattato lo stop. Quindi oggi si ricomincia cercando la soluzione.

Questo però non è l’unico problema da risolvere visto che comunque i pochi mezzi che hanno raccolto sono rimasti pieni di rifiuti. La discarica di Mazzarrà ha chiuso i battenti, Tirrenoambiente, società che la gestisce, non vuole più sentire ragione e ieri nel tardo pomeriggio ha annunciato la chiusura totale per Messina.

Quattro note datate 5, 9 e 23 agosto, una serie di incontri in Prefettura, rassicurazioni, impegni, una seduta di Consiglio Comunale convocata in fretta e furia alla vigilia di ferragosto, una delibera che è stato il primo banco di prova dell’amministrazione Accorinti e che è diventata motivo di scontri sia dentro Palazzo Zanca che fuori. In sintesi è questo l’excursus che ha portato alla comunicazione che il presidente di Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, ha inviato al Sindaco Renato Accorinti, all’Ato3 che da oggi cessa ogni sua funzione operativa, agli Assessori regionali Nicolò Marino e Marco Lupo, al Prefetto Stefano Trotta, alla Procura di Messina. Tirrenoambiente ha messo nero su bianco che “a far data dal 1 ottobre 2013 non potremo più accettare i conferimenti dei rifiuti di provenienza dal Comune di Messina”.

Da oggi dunque Messina troverà i cancelli della discarica chiusi, nella nota il Presidente Antonello Crisafulli fornisce anche tutte le motivazioni. Il primo punto è naturalmente la mancata presentazione della delibera sui debiti fuori bilancio con l’Ato3 attraverso la quale il Comune chiede l’accesso al Fondo di rotazione della Regione per l’estinzione dei debiti. Fondo da cui arriverebbero le risorse per colmare il monte debitorio che è stato nel tempo accumulato con Tirrenoambiente. Ma questo non è l’unico punto. Crisafulli scrive che “il Comune di Messina è ad oggi inadempiente al pagamento del residuo importo di € 3.518.832,48 sulla Transazione sottoscritta il 28/0212007”, ricorda che “ad oggi il debito di ATOME3 S.p.a. in liquidazione nei confronti di Tirrenoambiente S.p.a., per il solo anno 2013, ammonta a € 4.042.229,87, relativo alle fatture già scadute, per i conferimenti eseguiti presso la discarica nel periodo aprile-agosto 2013”.

Crisafulli spiega dunque che il pagamento mai effettuato della Transazione e la mancata attivazione della procedura per l'ottenimento delle risorse provenienti dal Fondo di Rotazione, nonché l'inadempimento di ATOME3 S.p.a. in Liquidazione al pagamento delle fatture scadute, non consentono di fare fronte ai costi di gestione né di completare gli investimenti avviati. Una tegola che si abbatte su Palazzo Zanca ma che si va solo ad aggiungere ad una serie di problemi che si dovranno affrontare immediatamente e senza ulteriori rinvii.

Francesca Stornante

9 commenti

  1. Settimo Libero 1 Ottobre 2013 04:45

    Dai Renato, metti a tutti i cittadini una bella compostiera in balcone e così hai risolto il problema dei rifiuti.
    Il tempo delle belle storielle è giunto al termine, la cruda realtà bussa alle porte del comune di Messina.

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  2. ma non ci sarebbero sempre i volontari …. se il servizio risulta troppo complicato possono essere sempre coordinati da un esperto a titolo gratuito

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  3. e non finisce qui……..perché senza soldi non si canta “missa” ci dissi u preti alla badissa.

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  4. Il colmo è che si è costretti a pagare la TARSU, che aumenta di anno in anno, con il servizio rifiuti che va in emergenza 1 o 2 volte al mese. Se il Comune non ha soldi figuriamoci noi cittadini di una città allo sbando e senza futuro. Fin quando questo problema non si risolverà (con le teste che abbiamo…mai!!!) dovremmo riunirci tutti i tartassati in associazione e contestare le bollette a fronte dei continui relativi disservizi corrisposti.

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  5. carissimo sig sindaco, la buona volontà, la voglia di fare, lo zelo per la propria città, sono cose bellissime e che accomunano tanti cittadini, ma, lo scontro con la dura realtà della amministrazione di una città come messina, ci fa vedere che con le buone intenzioni non si risolve nulla.
    un piccolo consiglio, manda tutti a casa.

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  6. Sta finendo il tempo a vostra disposizione. Dichiarate la vostra incompetenza e tornate a casa, solo così facendo renderete un servizio alla città.

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  7. quest’amministrazione è fatta da prsone non in grado di affrontare i problemi in scala di priorità. è innegabile. la questione si conosceva nel dettaglio da mesi (se non da anni) e oggi non ci sono giustificazioni.

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  8. Oh, io sono sempre qui, ma se mi censurano….
    Pazientate fino a Dicembre

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  9. nonostante i vari proclami e un assessore esperto visto che era presidente di legambiente le cose non vanno per il verso giusto(certo le colpe risalgono anche a prima….), tuttavia non comprendo come pur pagando una tassa salata sui servizi di raccolta le cose non cambiano…si va avanti emergenza su emergenza.Ma perche’ nelle altre realta’ civili la spazzatura e’ una fonte di guadagno??

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