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Rifiuti, demA si schiera coi sindaci del Reggino contro l’Ato regionale unico

REGGIO CALABRIA – Dopo il niet pronunciato dalla Conferenza metropolitana – cioè dai sindaci del Reggino -, adesso si pronunciano in senso contrario anche i vertici nazionali di demA.

«Siamo assolutamente contrari alla creazione di un’Autorità unica regionale per la gestione del ciclo dei rifiuti: questo atto – scrive il vicepresidente nazionale, sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano Michele Conia – vanifica gli sforzi del territorio della Città metropolitana per incentivare la raccolta differenziata e comporta gravi problemi organizzativi e gestionali di un servizio pubblico essenziale delicatissimo».

«No a una gestione privata»

Il punto è che da sempre, per gli adepti di Luigi de Magistris, «la gestione deve essere pubblica e non privata. L’avviso pubblico esplorativo reso noto dalla regione, senza alcuna consultazione con i territori, va in direzione opposta e dimostra una gestione verticistica che non condividiamo. Va anche contro le disposizioni della Legge Delrio che individua tra le finalità istituzionali generali della Città Metropolitana la cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello.

«Inaccettabile» il raddoppio dei volumi da incenerire

Alla luce «assolutamente inaccettabile» viene considerato «il raddoppio dei volumi da incenerire nell’impianto di Gioia Tauro, ignorando manifestazioni e proteste del passato, ignorando pareri scientifici consolidati, per decidere di concentrare in un unico sito tutti i rifiuti da incenerire della Calabria. Siamo sempre stati in prima linea per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, lo saremo anche in questa occasione – rileva Conia – contro un’operazione in totale controtendenza con la svolta green di cui tutti si riempiono la bocca ma per la quale nascondono le mani».