Raccolta differenziata: Furci (0,57%) fanalino di coda, S. Teresa Comune virtuoso

Raccolta differenziata: Furci (0,57%) fanalino di coda, S. Teresa Comune virtuoso

Carmelo Caspanello

Raccolta differenziata: Furci (0,57%) fanalino di coda, S. Teresa Comune virtuoso

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mercoledì 01 Febbraio 2017 - 11:19

I dati della Regione evidenziano quanto siano indietro i Comuni jonici, compreso Taormina. In molti centri si attende che decolli l'Aro. E nell'attesa non si è in condizione di avviare un servizio in house

Furci Siculo precipita in coda nella graduatoria provinciale legata alla raccolta differenziata. I dati della Regione parlano di uno 0,57 nel mese di ottobre, 1,35 in quello precedente e 0,78 ad agosto. Il paese più virtuoso del comprensorio jonico messinese è Santa Teresa di Riva, che a novembre ha fatto registrare il 78,97 %. Un trend in crescita rispetto al mese precedente (74,70) anche se il picco è stato toccato a settembre con l’82 e 96 per cento.

Taormina ad ottobre si è fermata al 18,38%. Poco per la capitale siciliana del turismo. Giardini Naxos a novembre si è attesto al 12 e 64 per cento. Netta l’impennata per quanto concerne Letojanni, passato dal 3,69% di ottobre al 10 e 80 di novembre. Forza d’Agrò ha fatto registrare il 13,10 ad ottobre e il 10,04 a novembre, Alì Terme l’8,09 a novembre mentre Castelmola è passata dal 13% di ottobre al 10 e 63 di novembre. Poco sopra il 50% Roccafiorita, il più piccolo Comune della provincia e della Sicilia con i suoi 209 residenti. Roccalumera nel penultimo mese dell’anno ha fatto segnare l’8,54%.

La vicina Nizza è di poco superiore al 5%. Mandanici a novembre risulta al 3,42%, ma va specificato che il Comune ha avviato il servizio di raccolta porta a porta a dicembre e i risultati sono confortevoli, secondo quanto dichiarato dal sindaco, Armando Carpo. Per il responso ufficiale si dovrà ancora attendere. Dati che si commentano da soli. I Comuni jonici sono molto indietro. Gli Aro, con la riorganizzazione del servizio post-Ato, stentano a decollare. E gli enti locali non sono nelle condizioni, in molti casi, di organizzarsi in house. E temono le sanzioni più volte annunciate dalla Regione ai Comuni che non differenziano.

Carmelo Caspanello

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