Lo spreco dell'Alcantara: l'acqua è troppo cara. Gioveni chiama a raccolta la Politica

Lo spreco dell’Alcantara: l’acqua è troppo cara. Gioveni chiama a raccolta la Politica

Lo spreco dell’Alcantara: l’acqua è troppo cara. Gioveni chiama a raccolta la Politica

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giovedì 15 Gennaio 2015 - 08:12

Il consigliere comunale Libero Gioveni aveva già posto l'annosa problematica dell'emergenza idrica in città all'attenzione dell'intero civico consesso chiedendo la convocazione di una seduta aperta alla presenza di tutta la deputazione regionale messinese e dei vertici dell'Amam

“Proprio ora che siamo fuori dall’emergenza idrica e in cui nessuno pensa cosa si è patito nei mesi scorsi, la politica ha il dovere di intervenire per scongiurare un’altra estate da incubo per i cittadini messinesi”. E’ questo il monito del consigliere comunale Libero Gioveni, che ricordando la recente condizione da “terzo mondo” in cui la cittadinanza ha vissuto a causa dell’acqua che nei rubinetti giungeva col contagocce, aveva posto l’annosa problematica dell’emergenza idrica in città all’attenzione dell’intero Consiglio Comunale chiedendo la convocazione di una seduta aperta alla presenza di tutta la deputazione regionale messinese e dei vertici dell’Amam.

“A quegli appelli, però – constata deluso Gioveni – non si è dato mai seguito ed è di tutta evidenza il fatto che la questione possa essere risolta soltanto in sede regionale visto che l’unica soluzione percorribile è quella di attingere dalla preziosa fonte alternativa rappresentata dalla condotta dell’Alcantara che però, come è noto, è gestita dalla società “Siciliacque” che vende il prezioso liquido a prezzi da capogiro. Dispiace appurare – evidenzia il consigliere – che in estate siamo tutti in prima linea a denunciare la siccità nei nostri rubinetti, ma durante la stagione invernale ci si accorge dell’emergenza idrica solo al verificarsi di frane o smottamenti della fragile condotta del Fiumefreddo che, spezzandosi in qualche punto, interrompe bruscamente il servizio idrico in città. Se poi a tutto questo si aggiunge anche la siccità dello stesso fiume nella stagione estiva, non si può non parlare di ‘emergenza Messina’ – afferma convinto Gioveni – e come tale deve essere affrontata e risolta nei tavoli palermitani a cui ha il dovere di partecipare anche il sindaco Accorinti. La soluzione, quindi – insiste l’esponente del civico consesso – non può che essere rappresentata dalla preziosa condotta dell’Alcantara per la quale però, come già accennato, “Siciliacque”, concessionario della sua gestione, ha stabilito una tariffa troppo alta per l’Amam (69 centesimi al metro cubo), che quindi è costretta a rinunciare per non aumentare vertiginosamente il costo dell’acqua nelle bollette dei cittadini. E rappresenta senz’altro un’offesa ai paesi del “vero terzo mondo” il fatto che l’acqua dell’Alcantara giunga da anni fino Giampilieri perdendosi poi, però, vergognosamente nel vuoto”.

Alla luce di tutto ciò, quindi, Gioveni solleciterà nuovamente la convocazione di una seduta aperta del Consiglio comunale con tutta la deputazione messinese, affinché si affronti definitivamente la questione trovando delle risorse regionali che riescano a coprire la parte eccedente del costo dell’acqua dell’Alcantara imposto da “Siciliacque”.

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