Roberto Galano ci presenta Hank. L’uomo dietro il mito Bukowski

Roberto Galano ci presenta Hank. L’uomo dietro il mito Bukowski

Emanuela Giorgianni

Roberto Galano ci presenta Hank. L’uomo dietro il mito Bukowski

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domenica 07 Aprile 2024 - 07:46

"Bukowski - a night with Hank" è un trionfo di applausi al Teatro dei 3 mestieri

MESSINA. “Nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire,
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio che
nessuno ti veda…”

Eroe o anti eroe, voce autentica degli sconfitti o uomo dissoluto, genio maledetto e anticonformista o attento osservatore della bellezza e della brutalità umana. Durezza e vulnerabilità, depravazione e profondità, cinismo e sensibilità, solitudine e disperato bisogno dell’altro.
Che si tratti di Henry Charles, lo scrittore, o dell’alter ego letterario Henry Chinaski, il mito di Bukowski sta nelle sue contraddizioni, la sua grandezza risiede nella sua complessità e nella capacità di trasfigurarla in arte con schiettezza e onestà.
Un’anima complessa che non riuscì mai a far volare quel “bluebird” che teneva racchiuso nel suo cuore (simbolo delle sue emozioni più pure), nascondendolo di giorno con i vizi, il whisky e il fumo di sigarette, e lasciandolo, però, cantare qualche notte, mentre dormono tutti.

Al Teatro dei 3 Mestieri, il Bukowski di Roberto Galano è diverso, non racconta né Charles né Henry Chinaski, solo Hank, come veniva spesso chiamato lo scrittore statunitense. Bukowski – a night with Hank” – di Daryoush Francesco Nikzad, diretto e interpretato da Roberto Galano, musiche originali di Antonio Catapano, produzione del Teatro dei Limoni – rende protagonista l’uomo dietro il mito.
Un incredibile e istrionico Galano mette a nudo – tanto metaforicamente quanto concretamente – Hank, il Sé più autentico del grande scrittore, tra l’immensità del personaggio e la fragilità della persona, oltre ogni stereotipo, oltre l’alcol, la misantropia e le perversioni, oltre gli amori e i dolori, oltre la stessa poesia. Un inedito Hank sobrio da 4 giorni, che attende l’amata Linda Lee Beighle e si prepara ad un viaggio in Europa per il suo nuovo libro; un Hank che, al tempo stesso, si sente “rinchiuso dentro scatole incartate”, come mostra bene la scenografia.
Lo incontriamo dentro la vasca da bagno, all’interno di una camera ricoperta di carta da pacchi, illuminata solo da una luce rossa. Sulla scrivania un dittafono e una macchina da scrivere, un lampada e, poi, tante lampadine appese al soffitto, i cui giochi di luci e oscurità bene rispecchiano luci e oscurità del protagonista. Tra le impeccabili scelte registiche, poi, vi è proprio una intensissima scena finale in cui Bukowski versa il vino nella vasca, mentre sullo sfondo si proietta e ingigantisce la sua ombra, come uno tra i più bei giochi di teatro delle ombre.

Tra il forte odore del vino e il fumo della sigaretta, veniamo totalmente trasportati nel mondo di Bukowski, nel fascino oscuro dei suoi eccessi e nel controllato rigore del suo sguardo sulla realtà. Hank ripercorre un po’ del suo cammino di vita, rievoca quei momenti che hanno determinato la sua esistenza, dai ricordi dell’infanzia con un padre violento, fino alla presa di consapevolezza delle sue altrettanto dolorose mancanze nei confronti della figlia Marina Louise, forse il momento più intimo ed emozionante dello spettacolo.

Un pubblico entusiasta per un Bukowski raccontato da Galano nella sua complessità

A fare da filo conduttore tra le emozioni di questo flusso di coscienza sono le stesse poesie di Bukowski, con la loro crudezza verbale e il loro cinismo provocatorio. Senza confine netto, però, tra la citazione e la scrittura inedita, i due aspetti si rincorrono e confondono, perchè “Bukowski – a night with Hank” (anche Premio Miglior testo al Festival “Voci dell’Anima” e Premio Giuria Giovani Festival Doit) ci offre un ritratto sincero, schietto, rispettoso e veritiero dell’autore, come solo chi lo conosce profondamente può fare. Donandogli, inoltre, un grande omaggio: la liberazione di quell’uccello azzurro racchiuso nel suo cuore.
Un omaggio per lui e un privilegio per noi. Perchè la notte con Hank cui assistiamo non è una notte qualsiasi, bensì una di quelle rare in cui Bukowski lascia cantare un po’ il suo bluebird. È una notte in cui i due stringono il loro “patto segreto”, di cui adesso siamo testimoni anche noi, di cui adesso anche il pubblico si sente parte.

Un pubblico entusiasta, che si lascia andare ad ininterrotti applausi e numerosi “bravo!”. Il Bukowski di Galano parla agli amanti del poeta maledetto e, forse, ancora di più, a coloro che lo amano meno, perché senza voler spiegarlo permette di comprenderlo, guida nella sua complessità, facendocene sentire esteticamente parte. È quello che riesce a fare la grande arte. 

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