S. Alessio. Costi dell'esperto nel mirino della minoranza: "Già spesi più di 80mila euro"

S. Alessio. Costi dell’esperto nel mirino della minoranza: “Già spesi più di 80mila euro”

Gianluca Santisi

S. Alessio. Costi dell’esperto nel mirino della minoranza: “Già spesi più di 80mila euro”

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sabato 20 Agosto 2022 - 12:34

Per l'opposizione, la mancata approvazione del Consuntivo e il conseguente commissariamento sono un'autentica beffa

S. ALESSIO – La minoranza ha presentato un’interrogazione al sindaco Domenico Aliberti per conoscere le cause della mancata approvazione del bilancio consuntivo 2021 entro i termini previsti. Una situazione che ha comportato l’invio nella cittadina del Capo di un commissario regionale, la cui spesa sarà a carico del Comune. L’opposizione evidenzia “la presenza e l’abbondanza di tutte le figure professionali necessarie allo scopo” e denuncia, quindi, “un ulteriore aggravio dal punto di vista economico” per le casse comunali. I consiglieri evidenziano nel documento che il il Comune di Sant’Alessio ha deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e che per effetto di tale procedura l’Amministrazione deve attivarsi con “una gestione parsimoniosa utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia”.

L’esperto in materia economico-tributaria

Ma così non è stato secondo i consiglieri di minoranza, visto che il Comune ha in dotazione due figure professionali che possiedono le competenze ed i requisiti necessari per l’espletamento delle attività propedeutiche all’approvazione del bilancio consuntivo, inquadrate rispettivamente come Responsabile dell’Area Economico Finanziaria e Istruttore Direttivo Contabile, e che in aggiunta si è avvalso ininterrottamente della professionalità di un esperto, figura per la quale negli anni sono stati spesi complessivamente circa 82.520 euro. L’ultimo incarico, in tale senso è stato assegnato con decorrenza dall’1 agosto 2022 e fino al 31 dicembre 2022, impegnando una somma complessiva pari a 9.337,50 euro.

I consiglieri di minoranza Pippo Riggio, Cristina Triolo e Tina Cannavò ritengono che “le somme corrisposte in tutti questi anni rappresentano sperpero di denaro pubblico versato dai contribuenti a titolo pagamento tasse e tributi alle Casse Comunali a fronte di servizi non resi che dovevano e potevano essere corrisposti”.

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