Messe da parte le polemiche sulla scelta del nome e sui costi (circa 1.000 euro al minuto per l'esibizione del rapper milanese), si apre una riflessione sulla capacità della cittadina jonica di poter attrarre eventi di questo tipo
S. TERESA – Alla fine, tutti contenti. Il concerto di Fedez di ieri sera in piazza Stracuzzi a S. Teresa di Riva è filato via senza intoppi. Un successo per l’Amministrazione del sindaco Lo Giudice, che rischiava grosso considerata la schiera di detrattori già pronti a puntare il fucile in caso di fallimento. Resteranno le sterili polemiche sui soldi pubblici spesi e sull’artista scelto, ma i fatti ci dicono che ieri sera nella cittadina jonica si è riversata tantissima gente, con l’area transennata sold out (la capienza massima fissata dalle autorità era di 5mila persone) mentre tanti altri hanno stazionato nelle vicinanze e nell’area food. In termini di indotto parliamo di decine di migliaia di euro.

Ridurre a test di gradimento su Fedez l’evento di ieri sera sarebbe però assai riduttivo. I numeri in questo senso non dicono tutto, anche perché si trattava di un evento quasi del tutto gratuito (era richiesto solo un ticket di 1,50 euro per i costi di gestione delle modalità di accesso). Difficile quindi immaginare che si sarebbe arrivati al tutto esaurito in caso di ingresso a pagamento. L’importanza dell’esperimento era di ben altra natura e si concentrava sulla capacità della cittadina jonica di “sopportare” un evento di tali dimensioni. E, sotto questo punto di vista, la prova è stata indubbiamente superata, aprendo nuove prospettive per il futuro. “Era un esperimento rischioso – ha confermato questa mattina il sindaco Danilo Lo Giudice – ma che ha funzionato alla grande e adesso dobbiamo candidarci ad essere meta di eventi importanti anche nei prossimi anni”.
Questa è la sfida successiva: fare di S. Teresa un luogo attrattivo per i concerti organizzati dai privati, un obiettivo non facile perché a pochi chilometri c’è il Teatro Antico di Taormina e poco più avanti la città di Catania, con un cartellone estivo ricchissimo e fortemente concorrenziale. Bisognerà quindi trovare chi avrà il coraggio di assumersi il rischio economico di un’operazione simile, perché non sempre si potrà contare sulla disponibilità di fondi pubblici. L’operazione Fedez è costata circa 80 mila euro (in parte coperti da un contributo del Gal Peloritani): 59mila per l’esibizione (durata una cinquantina di minuti e costata più 1.000 euro al minuto, per fare i conti della serva) e altri 20mila euro per servizi vari. Soldi che, come dicevamo, sono però in parte rientrati sul territorio.

In attesa di una valutazione a mente più fredda e con numeri più precisi alla mano, il sindaco Lo Giudice si gode il successo: “Abbiamo lavorato ininterrottamente per mesi affinché tutto fosse perfetto, cercando di prevedere ogni cosa e calcolando anche tutti i possibili imprevisti. Da chi diceva che ci sarebbe stato il caos, a chi affermava che la nostra comunità non è ancora pronta per eventi di questa portata, a chi sperava in un clamoroso passo falso… siamo rimasti in silenzio, sapendo di correre un grande rischio ma con la voglia di riuscire a fare del nostro meglio per la comunità”.
Se rimarrà un evento isolato o sarà il primo di una lunga serie che renderà S. Teresa punto nevralgico della programmazione estiva siciliana sarà, come sempre, soltanto il tempo a chiarirlo.
(le foto sono di Giuseppe Zanghì)

Fate le fognature, porca miseria, alberate il lungomare e quella squallida piazza, controllate lil pesante inquinamento sonoro notturno, Fedez e gli altri sono una illusione ottica, moooolto costosa, naturalmente effimera.