Sopralluogo all'ex campo rom. Qui nascerà il "Parco don Blasco". Ma la tempistica?

Sopralluogo all’ex campo rom. Qui nascerà il “Parco don Blasco”. Ma la tempistica?

Sopralluogo all’ex campo rom. Qui nascerà il “Parco don Blasco”. Ma la tempistica?

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giovedì 06 Settembre 2012 - 10:47

Il progetto, commissionato dalla Elios Petroli di Messina, è un’iniziativa privata per la riqualificazione di un’area di grande valenza ambientale, che verrà restituita alla città e alla fruizione pubblica, mentre meno di un quinto della stessa sarà destinata all’ampliamento del distributore di cui la Elios è proprietaria. Ma durante l'incontro odierno, non è stato detto nulla a proposito dell'avvio e della durata dei lavori. In allegato, la gallery di Dino Sturiale

Il “Parco Don Blasco”, nella penisola San Raineri, occuperà l’area cerniera tra la città e la lingua di terra che delimita il porto, per decenni sede del campo Rom, recentemente smantellato. Il progetto comprende, per una completa riqualificazione e fruizione di questa porzione di territorio sul mare, l’area esterna al perimetro del vecchio campo Rom che si prolunga in leggera pendenza verso il Bastione don Blasco, raggiungendo la spiaggia. Complessivamente l’area di intervento misura circa 5.720 metri quadri e comprende: parco, parcheggio, ampliamento del punto vendita carburanti, limitrofo all’ex campo Rom, e scarpata di consolidamento del versante sul mare. Quest’ultima rinaturalizza una parte in forte erosione, ricostituisce la continuità morfologica della costa e consente l’accesso all’arenile.

Il progetto, commissionato dalla Elios Petroli di Messina, è un’iniziativa privata per la riqualificazione di un’area di grande valenza ambientale, che verrà restituita alla città e alla fruizione pubblica, mentre meno di un quinto della stessa sarà destinata all’ampliamento del distributore di cui la Elios è proprietaria. A fronte di un nuovo servizio di vendita Gpl, in area centrale ma fuori dal centro abitato (altri distributori GPL sono localizzati a Tremestieri e a Granatari), in sinergia con Autorità Portuale, Demanio Marittimo, Comune, Sovrintendenza, la Elios Petroli realizza un parco pubblico che costituisce il primo anello di un più complesso parco costiero che, così come previsto dagli strumenti urbanistici vigenti e dal Piano Regolatore del Porto, si svilupperà verso sud nelle aree di Maregrosso e verso nord in continuità con la fascia antistante le mura, fino alla Cittadella e oltre.

Stamani, all’ex campo nomadi di San Raineri, per il prosieguo delle attività inerenti alla realizzazione del parco urbano, si è svolto un sopralluogo del vicesindaco, Orazio Miloro, dell’assessore all’arredo urbano, Melino Capone, del presidente dell’Autorità Portuale, Antonio De Simone e del rappresentante legale della Elios Petroli srl, Nicola Perino, insieme ai tecnici di Palazzo Zanca e dell’Autorità Portuale.

“Un’occasione importante – com’è stato evidenziato nel corso del sopralluogo – di recupero dell’affaccio a mare e del panorama dello Stretto al centro della città, di rimodellamento e recupero alla fruibilità pubblica di un tratto di costa caratterizzata ancora dalle discariche di inerti e dalla inaccessibilità, di riappropriazione di una porzione non grande ma significativa della penisola di San Raineri e dell’affaccio verso straordinarie testimonianze del passato, quali le mura cinquecentesche e il Bastione don Blasco, le strutture della Cittadella e la Lanterna del Montorsoli”.

Ma quale utilità ha avuto il sopralluogo odierno? E soprattutto, quando inizieranno questi lavori? Che durata avranno? Quando i messinesi potranno usufruire di questo parco? Domande alle quali, al momento, non c’è risposta.

Intanto Miloro, d’intesa con l’Autorità Portuale e la Elios Petroli, ha confermato che alla Commissione Toponomastica sarà sottoposta l’intitolazione del parco urbano alla bimba romena, Florina Cociù, morta nel settembre 2007, travolta dal crollo di cancello di ferro arrugginito, all’interno della baraccopoli che esisteva nella zona. “E’ un atto doveroso – ha dichiarato il vicesindaco Miloro – nei riguardi di una bimba “messinese”, che rimarrà protagonista nella memoria degli anni in cui un intervento di risanamento ha consentito l’integrazione della comunità rom nel territorio cittadino”.

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