Un giardino- laboratorio per i malati psichiatrici: il progetto innovativo che trova “ispirazione” nella natura

La natura, come esempio originario di vita, evoluzione ed anche interazione, è al centro di un progetto di carattere socio-santitario che ha già ottenuto ottimi risultati a Mistretta e potrebbe presto essere “esportato” a Messina presso il Centro Diurno Camelot della Cittadella della Salute. Il progetto è stato proposto dal Responsabile del Centro Diurno Matteo Allone dal dott. Antonio Puzzolo, dirigenti medici specialisti del Dipartimento Salute mentale dell’Asp di Messina

Il “Giardino della Complessità e Giardino delle Connessioni Naturali e Bosco di Camelot”, questo il nome dell’idea progettuale, è infatti in corsa per i finanziamenti della legge 328 nell’ambito del Piano di zona Distretto 26, di cui il nostro Comune è capofila. L’ ideatore, lo psichiatra Antonio Puzzolo, spiega che «il progetto è focalizzato sulla natura quale substrato vivente da cui trarre una primaria esperienza psicologica di base su cui strutturare e ristrutturare una “forma mentis” aderente innanzitutto ai principi naturali fondanti al vita organica e psicologica, e funzionale allo sviluppo di una complessità psicologica più adatta alla soluzione dei problemi biologici, psicologici ed esistenziali oltre che relazionali»

Al centro del progetto ci sono i malati psichiatrici, che contribuiranno attivamente alla progressiva creazione del giardino, piantandone, concretamente e metaforicamente, i semi sino a vederne germogliare i frutti, per poi usufruire loro stessi di uno spazio in cui sentirsi parte di un microcosmo che ha in sé le forme di relazione paragonabili a quelle tipiche di un macrocosmo. Le piante, gli alberi ed i fiori del giardino diventano forme di vita da osservare e da cui imparare…anche quanto complesse, variegate aggrovigliate, come i rami di una albero, possono essere l’esistenza e le relazioni umane

«Il giardino condiviso – sottolinea il dott. Puzzolo- è il paradigma dell’incontro con la natura e con l’altro attraverso questa, dello scambio relazionale, ma anche dell’incontro tra bisogni e risorse competenti, tra bisogni sanitari e servizi, tra utenti ed operatori in un contesto confortevole dal punto di vista ambientale.»

«Il giardino-laboratorio – spiega Puzzolo- si vuole sviluppare come area in cui sperimentare -soggettivamente ed intersoggettivamente -la soddisfazione, la fiducia e la speranza generate dalla esperienza sinergica della cura complessa delle piante e dell’ambiente naturale».

In questo percorso, i pazienti saranno guidati e seguiti dall’equipe multi professionale del Centro Diurno , impegnata nel progetto coordinato dal dott. Allone e dal Dott. Puzzolo; l’attività del gruppo interno, costituito da operatori-utenti, interagirà con la comunità esterna per attuare la progettazione. «I pazienti – continua Puzzolo – vengono coinvolti ad un livello progressivamente crescente di partecipazione, discutendosi in gruppo le attività e le interazioni programmate da realizzare con ruoli ben definiti e concordati consensualmente sulla base delle attitudini di ciascuno, da spendersi efficacemente nella interazione con gli altri soggetti cooperanti».

«Il nostro obiettivo – chiarisce ancora Puzzoloè avviare, come già abbiamo fatto a Mistretta, un processo progressivo di partecipazione di associazioni ed enti o gruppi di solidarietà civile o cooperative che rappresentano una spinta ulteriore alla realizzazione partecipata».

L’idea del dott.Puzzolo è inoltre quella che all’interno del giardino-laboratorio si possano svolgere attività conoscitive e creative di diversa natura: corsi di conoscenza delle piante e dell’ambiente a diverso livello di approfondimento; corsi di giardinaggio, organizzazione con diversi partner di giornate dedicate alla cultura del verde ed alla conoscenza anche diretta delle risorse botaniche naturali e delle attitudini colturali del territorio; organizzazione di brevi gite di conoscenza di luoghi di interesse botanico-naturalistico in territorio siciliano; estemporanee di disegno e pittura a soggetto ecologico-naturalistico.

«L’attivazione del Progetto– sottolinea ancora l’ideatorecostituire la sintesi funzionale, tra l’esperienza già intrapresa e realizzata specificamente presso il Servizio Psichiatrico di Mistretta e quella propria del Centro Diurno Camelot, quale attività che si sviluppa primariamente nello specifico ambito specialistico della Riabilitazione Psichiatrica . Sono certo che questo progetto ha valenza socio-sanitaria non trascurabile

L’obiettivo diretto è quello di rendere l’area focus del progetto un “healing garden” fruibile da parte della comunità più ampia, non solo quindi da utenti, accompagnatori e operatori, ma anche da quanti si troveranno anche solo ad osservare l’area in occasione della fruizione dei servizi sanitari; o da parte di quanti vorranno anche solo visitare lo spazio verde curato ed attrezzato.

L’obiettivo indiretto è quello di facilitare l’erogazione delle competenze sanitarie specifiche e la fruizione dei servizi offerti nel territorio dei distretti sanitario e socio-sanitario di competenza, anche attraverso l’integrazione che implicitamente si genera in un processo di interazione finalizzata alla costruzione di beni di interesse comunitario, in un ambito di confine sanitario e sociale.

Il progetto botanico della selezione delle piante sarà curato dalla Prof.ssa Rosa Maria Picone del Dipart Scienze Botaniche e Naturali, Responsabile dell’Orto Botanico di Messina. Il reperimento delle diverse specie arboree ed arbustive sarà realizzato con la collaborazione della Azienda Regionale Foreste Demaniali e del Corpo Forestale , sia mediante l’acquisto solidale presso vivai.

Il progetto “Giardino della Complessità e Giardino delle Connessioni Naturali e Bosco di Camelot” ha un costo irrisorio di 11mila euro all’anno per tre anni. «I soldi – assicura il dott. Puzzolo – servono solo a compare attrezzature e strumenti per realizzare concretamente il giardino-laboratorio riabilitativo ecologico».

Danila La Torre