La vicenda risale al 2020, Francesco De Meo morì in ospedale 10 giorni dopo, era stato colpito da un tronco di 6 metri
MESSINA – Si aprirà il processo per stabilire se il vicino di casa ha qualche responsabilità nella morte di Francesco De Meo, colpito da un grosso tronco d’albero, tagliato appunto dal vicino. Il tronco pesava diversi quintali e il 36enne di Villafranca Tirrena venne ricoverato d’urgenza in ospedale, il 16 giugno 2020. Ma le ferite non gli hanno lasciato scampo ed è morto dieci giorni dopo.
Il giudice per le indagini preliminari di Messina Claudia Misale ha rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo il 64enne che quella sera tagliò l’albero pericolante, di quasi 6 metri. Il tronco colpì il 36enne che era nelle vicinanze. Il dibattimento comincerà il prossimo 24 novembre davanti al Tribunale di Messina.
Nel processo i familiari sono stati assistiti dalla Giessegi risarcimento danni e dall’avvocato Michele Liuzzo, fiduciario della società.
De Meo quel giorno si trovava nel terreno di proprietà di una vicina dell’imputato e, durante alcuni lavori di pulizia, fu travolto dal tronco. “Una tragedia che poteva essere evitata – sottolinea Ivan Greco, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Catania – A seguito di uno smottamento a confine tra le due proprietà, infatti, l’imputato aveva cercato di tagliare un albero di acacia che, proprio a causa di quella piccola frana, si era proteso oltre il confine. Non riuscì a rimuoverlo integralmente e quello che rimase, un tronco lungo circa 6 metri e pesante 2 quintali, travolse Francesco De Meo. Accogliamo con favore il rinvio a giudizio dell’imputato e attendiamo ora l’apertura del dibattimento”.
