Schifani: "Amata e Galvagno non devono dimettersi in caso di rinvio a giudizio"

Schifani: “Amata e Galvagno non devono dimettersi in caso di rinvio a giudizio”

Marco Olivieri

Schifani: “Amata e Galvagno non devono dimettersi in caso di rinvio a giudizio”

martedì 12 Agosto 2025 - 07:30

Il presidente della Regione siciliana precisa la sua posizione sui recenti casi giudiziari: "Sono un garantista"

PALERMO – “Sia il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, sia l’assessora Elvira Amata non devono dimettersi in caso di rinvio a giudizio. Vale il principio della presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva”. In un’intervista con Mario Barresi su “la Sicilia”, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha espresso il proprio pensiero sui casi giudiziari che appesantiscono il clima a Palermo, dentro i palazzi del potere. Per Schifani, Amata, “finché non ci sia una sentenza di primo grado che acclari responsabilità per reati compiuti nell’esercizio delle funzioni di assessore”, deve rimanere al suo posto.

“Io, per cultura, resto sempre garantista”, precisa. E non a caso l’intervista è stata ripresa a livello nazionale dalla testata “Il dubbio”. Il presidente della Regione si augura che Galvagno continui pure la prossima legislatura alla guida dell’Ars.  “Non ho visto una frase o un suo atteggiamento che lasci intendere un patto per la mia successione”, ha messo in evidenza.

Schifani e Galvagno
Schifani e Galvagno

In ogni caso, rimangono intatti molti nodi politici. Dagli scontri con gli Autonomisti di Lombardo alla situazione critica di Fratelli d’Italia e alle fibrillazioni in Forza Italia, non mancano le tensioni. E si attende a settembre un rimpasto, nella Giunta Schifani, per placare gli animi. Basterà? È da vedere.

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4 commenti

  1. Il garantismo di “noi altri”.

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  2. ma si figuriamoci, se non si dimettono quelli del governo nazionale che vuoi che sia quello regionale… povera sicilia come ti sei ridotta

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  3. Secondo la legge non debbono dimettersi. Secondo la dignità dovrebbero. Ma i politici italiani, di qualunque orientamento, non sanno neppure dove stia di casa la dignità.

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  4. Non si dimettono i ministri….figuratevi….

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