"Far morire il Messina è una brutta sconfitta, non vorrei succedesse a qualunque condizione" era l'estate del 2023, l'ex presidente ora silente sia di parola
MESSINA – L’ex presidente Pietro Sciotto tace in queste ore difficili. Non è mai stato un tipo di molte parole l’ex numero uno di Acr Messina e ultimamente comunicava solo tramite dichiarazioni rilasciate dall’ufficio stampa della società calcistica. Era però presente ad inizio gennaio dal notaio Silverio Magno per la cessione delle quote di maggioranza dell’Acr Messina. Ma non lo scorso martedì quando non si è presentato dal notaio su invito del sindaco e non ha mandato neanche qualcuno, incaricato da lui o della famiglia, a rappresentarlo.
Cosa direbbe il presidente Sciotto in queste ore non lo sappiamo. Sappiamo invece cosa ha detto in passato e in parte ciò lo inchioda a quella che adesso è una sua responsabilità, essendo ancora proprietario al 20% e soprattutto avendo scelto lui alla fine di vendere a Cissé e Alaimo. Sarebbe bene che chiarisca, che dica una parola, se facendosi intervistare da una singola testata o convocando una conferenza stampa, scelga lui ma è importante che anche lui si faccia sentire.
Ricordiamo come l’ultima sua uscita pubblica è stata una video-intervista di PianetaMessina lo scorso settembre 2024, in quell’occasione Sciotto ribadì ciò che disse anche in passato “gli acquirenti (poi si scoprì essere Aad Invest Group, ndr) sono persone importanti, migliori di me e che possono dare più di quanto possa fare io. Se dovesse andare in porto la società diventerebbe migliore. La mia coscienza è a posto e bisognerebbe dirmi ‘bravo e grazie’ non andarmi contro”, il riferimento era ai tifosi che lo hanno duramente contestato.
Per quanto riguarda una convocazione di una conferenza stampa, il presidente non parla a una platea di giornalisti dal 21 dicembre 2023. Nella sala stampa “Mino Licordari”, in occasione degli auguri di Natale, l’ex presidente ci tenne a sottolineare come era stata una sua intuizione non esonerare Giacomo Modica. Al tempo stesso parlò della tanta pubblicità venduta in quei mesi, per cui aveva incassato poco e sottolineò che nel recente derby contro il Catania in molti erano entrati col biglietto omaggio e lui si aspettava più partecipazione.
In seguito il presidente ha “parlato” solo tramite comunicati ufficiali che riportavano sue dichiarazioni su contestazioni, ipotesi di cessione e argomenti relativi al campionato. Uno degli ultimi è stato proprio su questo tema in seguito alle dimissioni di Giacomo Modica, al termine del match contro la Casertana all’andata, quindi settembre 2024, in cui rinnovava ancora più fiducia al tecnico dimissionario.
Il fiuto per le trattative e l’orgoglio
Andiamo a ritroso su dichiarazioni di Sciotto del passato e che tornerebbero utili nel momento attuale. A luglio 2023, in piena querelle con l’imprenditore Fabrizio Mannino, Sciotto rilasciò la seguente dichiarazione: “In sette anni di gestione di ‘incantatori di serpenti’ ne abbiamo visti tanti”. Qualche giorno prima disse ancora: “Non sono abituato a perdere e uscire sconfitto, non iscrivendo la squadra. Non fa parte del carattere della famiglia Sciotto”.
Un mese prima a giugno 2023, quando aveva deciso di vendere e non iscrivere la squadra: “Mi auguro che arrivi qualcuno che non voglia il Messina per guadagnare o avere un tornaconto diverso, un tifoso che si schieri accanto alla squadra e ai tifosi, spendendo, organizzando, programmando, facendo meglio di me”. Sempre in quell’estate, quella del Messina a 1€, Sciotto precisò: “Era stata una provocazione, se uno vuole il Messina senza soldi vuol dire che non ha soldi”.
Viene da chiedersi quindi se l’ex presidente negli ultimi tempi abbia perso colpi. Perché era stato così abile a smascherare, a detta sua, Mannino e altri definiti “incantatori di serpenti”. E ora sembrerebbe avere perso di vista l’obiettivo con l’arrivo del fondo estero Aad Invest che, al momento, avendo fatto prendere una sicura penalizzazione al Messina, da capire l’entità, non si sta certo dimostrando “migliore” di Sciotto. Un presidente che, da questo punto di vista, era sempre stato impeccabile.
Le parole d’amore di Sciotto per il Messina
Da una lettera aperta di Pietro Sciotto nell’agosto del 2024 leggiamo: “Mai farò nulla che volontariamente possa causare un danno a questo mio grande amore”. Il mese prima: “Ogni mio atto, passato, presente e futuro è sempre finalizzato alle migliori scelte possibili per i nostri amati colori giallorossi […] La famiglia Sciotto continua a mantenere il calcio a Messina a livello professionistico”.
Viiene da chiedergli di dimostrarlo adesso.
Sempre in quelle settimane il presidente prima disse di voler cedere il Messina alla cifra simbolica di un euro, definendolo “un ultimo atto d’amore”. E sarebbe da metterlo in pratica ora, nella situazione più buia che il Messina sta attraversando. E aggiunse, ribadendolo in video, che “far morire il Messina sarebbe una brutta sconfitta, non vorrei succedesse questo a qualunque condizione”.
Erano parole di un anno e mezzo fa ma se davvero valgono ancora è il momento in cui accettare qualunque condizione, per amore del Messina. Magari non guadagnandoci e forse perdendoci qualcosa, Il momento è adesso. Anche solo per salvaguardare la biancoscudata, provando a farle mantenere la Serie C. Anche se il cammino è complicato, è ancora possibile.
La disponibilità verso il sindaco Basile
Fa specie inoltre che il rapporto tra l’allora presidente Sciotto e il sindaco Basile sembra essersi raffreddato. In passato i due si sono spesso incontrati, parlati e fatto foto insieme. È stato il caso del 27 agosto 2024, quando Sciotto era “sotto attacco” della tifoseria e chiese al sindaco un incontro in modo che questo facesse da garante con i tifosi per sospendere la protesta.
Allo stesso modo i due si incontrarono nuovamente il 21 febbraio 2024 quando fu firmata la sottoscrizione della tariffa per l’uso dello stadio, entrambi sorridenti nella foto scattata per l’occasione e ancora prima nell’ottobre 2023 parole al miele dell’ex presidente nei confronti dell’amministrazione “schierata al fianco del Messina e che ringrazio”, parole di Pietro Sciotto, casualmente qualche giorno dopo le richieste di Modica per avere un campo che non fecero piacere dentro Palazzo Zanca.
Nel giugno del 2023 Sciotto fece pressione ancora sul primo cittadino: “Il sindaco sarà il garante di tutti (sulla cessione, n.d.r.)”. Da questi fatti sembra che i due si siano sempre trovati quando c’era bisogno l’uno dell’altro. Stavolta però che il sindaco, in rappresentanza di tutta la città e non della sua sola amministrazione, aveva bisogno di Pietro Sciotto dal notaio, il presidente è stato “assente giustificato”. Parole di Basile.
Il giudizio di Sciotto su Sciotto
In una delle sue prime uscite pubbliche da presidente dell’Acr Messina, ormai quasi otto anni fa, Pietro Sciotto, in un’intervista di MessinaSportiva, andò oltre ai buoni propositi sul riportare il Messina in Serie B o Serie A: “Se so fare andremo avanti, altrimenti significa che non sono all’altezza io”. Ancora alla vigilia della stagione 2023/2024, rimproverandosi qualche errore in passato, disse anche: “Preferisco spendere gli stessi soldi per prendere un giocatore buono che due mediocri”.
Viste le rivoluzioni della rosa di quasi ogni gennaio, è un altro pesante giudizio sul suo operato da presidente.

Bravo e grazie…
Mi sa che l’incantatore di serpenti sia diventato lui,vendendo a questi signori della Adainvest,perchè sono gli unici che gli avrebbero dato la possibilità di introitare due milioni dalla vendita,poi vediamo se ciò succederà,se accadrà Sciotto avrà fatto il suo affare,ma sarà il Messina calcio a pagare,contraddicendo Sciotto nelle sue dichiarazioni..Lui con il suo 20% è anche responsabile del mancato pagamento dei contributi,dato che è cosi sicuro della solvibilità di Cissè e C.,avrebbe potuto anticipare i soldi per i contributi e poi farsi rimborsare,evitando la penalizzazione,e se non rimborsato avrebbe potuto rioprendersi la squadra per venderla ad altri,ma chi gli avrebbe dato 2 milioni per il Messina,questo è il punto di domanda.
Che la magistratura indaghi.