Messinambiente, Cgil: "Nessun passo indietro, dichiarazioni strumentali"

Messinambiente, Cgil: “Nessun passo indietro, dichiarazioni strumentali”

Messinambiente, Cgil: “Nessun passo indietro, dichiarazioni strumentali”

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mercoledì 17 Gennaio 2018 - 11:48

Per il sindacato la richiesta avanzata ieri per modificare il punto che riguarda il Tfr, dopo aver sottoscritto gli accordi, non è un passo indietro come invece lo avevano letto Cisl, Uil e Fiadel. Lo scontro continua.

“Un travisamento delle realtà a proprio uso e consumo: ecco cosa si nasconde dietro le dichiarazioni dei segretari provinciale di Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, nel commentare, in modo prevedibilmente strumentale, la nota che Cgil e Fp Cgil hanno inoltrato a Messinabiente”. Questo il commento della segretaria confederale Clara Crocé, del segretario della Funzione pubblica, Francesco Fucile, del segretario con delega all’igiene ambientale, Carmelo Pino, in relazione alla nota inviata all’Amministrazione comunale, all’avvocato Parrinello e al liquidatore della Messinambiente. Una nota con cui il sindacato ha chiesto a Messinambiente e al Comune di rivedere gli accordi già firmati da 347 dipendenti sul punto che riguarda il tanto discusso pagamento del Tfr. In pratica la Cgil aveva avallato l’ipotesi che prevedeva, tra le altre cose, il pagamento del Tfr al momento del pensionamento da MessinaServizi, adesso invece ha richiesto che oltre all’anticipo concordato dei 2 mila euro si fissi il pagamento della restante parte entro un anno.

“E’ vero che è stata richiesta la modifica del punto 4 del concordato – spiegano i sindacalisti – al fine di anticipare un acconto del Tfr (2000 euro) per ogni singolo lavoratore subito dopo l’omologazione del piano concordatario e la rimanente somma entro un anno, ma solo alla luce del fatto che sarà proprio grazie a quei 350 lavoratori che nei giorni scorsi hanno firmato l’atto di conciliazione, che entro il prossimo 9 febbraio la sezione fallimentare del Tribunale di Messina, procederà all’usufrutto del ramo d’azienda e darà quindi modo alla nuova società MessinaServizi Bene Comune di venire al mondo. Diversamente da quanti, fino ad oggi, hanno remato contro”.

Per il sindacato dunque l’eventuale dichiarazione di fallimento di Messinambiente da parte del Tribunale è davvero tutta sulle spalle dei lavoratori, anche se è giusto chiarire che il 9 febbraio saranno tutti i creditori della società a dover accettare il piano concordatario, i lavoratori sono una fetta importante ma non la più grossa.

“Siamo orgogliosi di avere contribuito insieme ai lavoratori firmatari all’avvio della nuova società Messinaservizi, abbiamo impedito la privatizzazione del servizio mentre qualche altro sindacalista davanti i cancelli di Messinambiente diceva di stare tranquilli che in caso sarebbe arrivato un privato, abbiamo garantito i livelli occupazionali, il diritto alla fruizione delle ferie e dei permessi” scrivono i sindacalisti.

“Adesso dopo il rinvio al 9 febbraio e quindi con la possibilità di modifica del concordato abbiamo ottenuto per tutte le maestranze, il pagamento di 2000 euro di acconto ed entro l’anno la liquidazione di tutto il Tfr. Se i lavoratori avessero ascoltato i fautori del fallimento, il Tfr l’avrebbero ottenuto dopo sette anni. Ora c’è qualcuno tra i Segretaria provinciali delle altre sigle dovrà spiegare ai lavoratori qual è il futuro per chi non ha sottoscritto l’atto di conciliazione?”.

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