La "piaga sociale" dell'occupazione abusiva degli alloggi Iacp

La “piaga sociale” dell’occupazione abusiva degli alloggi Iacp

Sara Faraci

La “piaga sociale” dell’occupazione abusiva degli alloggi Iacp

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giovedì 07 Febbraio 2013 - 11:48

Fenomeno forte in particolare nelle aree periferiche. A denunciare il problema, il consigliere circoscrizionale, Libero Gioveni, che richiede un intervento sinergico di Palazzo Zanca, IACP e forze dell'ordine

Dilaga l’occupazione abusiva degli alloggi IACP. Lo ha reso noto in una sua comunicazione il consigliere della terza Circoscrizione di Messina, Libero Gioveni, che non ha usato mezzi termini nel definire il fenomeno una vera e propria “piaga sociale”. A farne le spese, coloro che avrebbero legittimo titolo per accedere alle abitazioni indebitamente invase e che vedono ripetutamente frustrato il loro diritto.

Un segnale distorto dell’immagine dell’Amministrazione che dopo primi deboli tentativi di estirpare il problema, ha optato per una inaccettabile tolleranza consentendo alla deprecabile consuetudine di mettere radici ed anzi estendersi a macchia d’olio.

Sono infatti molteplici gli episodi di abitazione illegittima delle dimore popolari che hanno preso spunto dal passato privo di decisi interventi da parte di Palazzo Zanca sino a moltiplicare questi comportamenti rendendoli anzi ancor più intraprendenti.

Le zone periferiche, ad oggi, sono letteralmente invase da quei “furbastri” – come ha preferito denominarli lo stesso Gioveni – che agiscono in spregio delle autorità defraudando altri cittadini del loro legittimo diritto.

Una situazione che, tra l’altro, non può non tener conto delle già forti problematiche con le quali il Dipartimento Risanamento e politiche della casa deve far fronte. E infatti non è semplice con un personale sempre più scarno e il montare dell’ondata emergenziale abitativa, dare tempestiva risposta alle pur giuste richieste avanzate dai cittadini.

I tentativi di evadere le petizioni creando commissioni per la formazione di graduatorie (tra cui quella ormai prossima per i 46 alloggi di Camaro Sottomontagna ) e varando nuovi bandi di assegnazione, sono insufficienti a smaltire le liste delle persone in attesa di un tetto.

A ciò si aggiungono le briglie delle diatribe politiche legate alla gestione dell’IACP che imprimono maggiore lentezza ai lavori del Dipartimento nonché i numerosi progetti fermi al palo e il blocco dei fondi regionali che non si vedono più a Messina ormai da anni.

Scarso aiuto anche dalla disponibilità edilizia sulla quale l’IACP può contare: pochi alloggi insufficienti ad arginare l’emergenza abitativa da cui la città è presa d’assalto. Ad aggravare poi il quadro le varie richieste di mobilità avanzate a causa delle modifiche dei requisiti originari intervenute a seguito dell’attribuzione degli alloggi. Si tratta di quei nuclei familiari che, ampliatisi nel tempo, richiedono adesso spazi più consoni alle nuove esigenze.

Una vicenda che richiede un lavoro attento e sinergico da parte del Comune, dell’IACP e delle forze dell’ordine onde evitare un degenerare della stessa in esiti ben più nefasti.

2 commenti

  1. C’è chi la casa se la costruisce con anni di sacrifici, c’è chi per avere la casa paga l’affitto e non arriva a fine mese, e c’è chi la casa la pretende! e subito! Il sistema delle case popolari ha alimentato solo degrado e sopraffazione dei più forti e prepotenti sui deboli. Va tutto azzerato e utilizzare i fondi a sostegno delle famiglie.

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  2. u pisci feti da testa. Anni ed anni di uso clientelare degli alloggi popolari, zero controlli e tanta tolleranza per i furbetti di turno, completo abbandono delle zone popolari e degrado dilagante. Per non parlare della gestione allegra dello IACP.

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