CdM, addio playoff: due rigori danno la vittoria alla Gelbison

CdM, addio playoff: due rigori danno la vittoria alla Gelbison

CdM, addio playoff: due rigori danno la vittoria alla Gelbison

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domenica 12 Maggio 2013 - 18:26

L’avventura post-campionato si conclude così. Ma, nonostante l’amarezza che ha contraddistinto la parte finale, l’annata dell’esordio in D resta comunque positiva

inque minuti fatali, due rigori concessi agli avversari e il Città di Messina, oggi in piena emergenza (out Saraniti, Dombrovoschi, Bombara e Bruno e Citro a mezzo servizio), deve arrendersi alla Gelbison nel primo turno dei play-off del girone I di Serie D. Nonostante un primo tempo non particolarmente brillante, la squadra di Rando va al riposo sullo 0-0 e in avvio di ripresa sfiora anche il vantaggio con Assenzio. Il match si decide però a metà secondo tempo: nel giro di pochi minuti l’arbitro assegna alla Gelbison due calci di rigore, entrambi realizzati, e in occasione del secondo estrae anche il rosso ai danni di D’Angelo. Nel finale Bonamonte va vicino al gol del 2-1 ma il suo destro si infrange sulla traversa. Grande delusione per l’eliminazione e per un finale negativo che è costato il terzo posto e i vantaggi che ne sarebbero derivati in ottica play-off. Resta però la soddisfazione per una stagione, quella dell’esordio in D, che ha regalato anche tanti momenti positivi e un quarto posto finale in un torneo altamente competitivo.

E’ Santi Mangano la grande sorpresa nell’undici schierato da Pasquale Rando al “Morra” di Vallo della Lucania. L’attaccante messinese, scuola Catania, poco impiegato nel corso dell’intera stagione ma determinante per la conquista del titolo regionale Juniores, viene schierato dal primo minuto. Il tecnico del Città di Messina, privo di Saraniti, Dombrovoschi, Bombara e Bruno e con Citro a mezzo servizio, non rinuncia al tradizionale 4-3-3: in porta c’è Di Salvia, in difesa Cappello, Angelo D’Angelo, Cirilli e Viscuso, a centrocampo Cucè, Avola e Assenzio, in attacco Bongiovanni, Mangano e Tiscione. In panchina tre “over” (Cammaroto, Giardina e Citro) e quattro juniores (il ’94 Munafò e i ’95 Mannino, Bonamonte e Andrea D’Angelo).

PRIMO TEMPO
È dei padroni di casa la prima conclusione dell’incontro: al 3′ è Grimaudo a calciare da fuori, Di Salvia alza sopra la traversa. Sul corner che segue, Manzillo cerca direttamente la porta ma Di Salvia è ancora attento. Gelbison pericolosa anche al 5′ al termine di un’azione insistita che vede andare al tiro prima Sene (destro ribattuto dalla difesa), e poi Pecora (conclusione debole, Di Salvia blocca la sfera). Il primo sussulto degli ospiti all’11′: Tiscione lancia Viscuso, cross da sinistra, a centro area riceve Assenzio che controlla, si gira bene e lascia partire un diagonale che sfiora il palo alla sinistra del portiere Nappi. Al 14′ tentativo di Manzillo su punizione dal limite: palla di poco alta. Al 25′ tentativo fuori misura di Avola dalla lunga distanza. Più pericoloso Tiscione alla mezzora: il numero 10 riceve a sinistra, si accentra e lascia partire un bel destro che si perde di poco a lato. Nella parte finale del primo tempo è la squadra di casa a mostrarsi più intraprendente e a sfiorare il vantaggio in pieno recupero. È il 48′ quando Pecora lancia Sene, che calcia da distanza ravvicinata ma viene fermato dall’ottimo intervento di Di Salvia, bravo ad opporsi in uscita bassa. Sull’angolo seguente Pecora stacca a centro area ma manda sul fondo. Si va all’intervallo con il punteggio sullo 0-0.

SECONDO TEMPO
La ripresa si apre con il primo cambio dell’incontro: Munafò rimpiazza Viscuso, anche lui non al meglio della condizione e costretto da un problema muscolare ad abbandonare il campo. Il Città di Messina rientra sul terreno di gioco con maggiore determinazione e già dopo pochi minuti va al tiro con Bongiovanni: di poco fuori il sinistro dal limite dell’esterno ex Siracusa. Bella azione degli ospiti e vantaggio sfiorato all’8′: da Tiscione a Cappello, cross da sinistra e deviazione volante sotto porta di Assenzio che non inquadra il bersaglio per pochi centimetri. Al 15′ si rivede la Gelbison: azione di Galantucci e conclusione imprecisa di Sene dall’interno dell’area di rigore. Al 17′ secondo cambio per Rando che manda in campo Bonamonte per Mangano. Al 20′ la gara si sblocca: l’arbitro Cesaroni di Pesaro (tutt’altro che convincente la sua direzione) concede un dubbio calcio di rigore per un contatto tra D’Angelo e Galantucci; dal dischetto va lo stesso numero 10 di casa, Di Salvia tocca ma non basta, la palla finisce in rete e la Gelbison passa in vantaggio. Trascorrono sei minuti e Cesaroni concede un altro rigore, stavolta sacrosanto, alla squadra di Erra: al termine di un’azione insistita, dopo una parata di Di Salvia su tentativi ravvicinato di Sene, D’Angelo respinge con le mani sulla linea un tiro di Galantucci e viene anche espulso. Dal dischetto, stavolta, è Sene a trasformare. Il Città di Messina completa i cambi al 33′ con l’ingresso in campo di Giardina per Avola. Sotto di due reti e con un uomo in meno, diventa quasi impossibile l’impresa di Assenzio e compagni, che comunque ci provano con generosità pur senza riuscire a pungere. Al 39′ Giardina su punizione dal limite centra la barriera, al 42′ termina alto il sinistro di Tiscione da posizione defilata. Anche la sfortuna si accanisce con i ragazzi di Rando e al 46′ Bonamonte colpisce in pieno la traversa con un potente destro dal limite dell’area. Al fischio finale è festa per i padroni di casa, mentre gli ospiti devono dire subito addio ai play-off.

A pesare, oltre alle pesanti assenze di quest’oggi, anche quel terzo posto perso ingenuamente e colpevolmente nelle battute conclusive della stagione regolare: la miglior posizione in classifica rispetto agli avversari avrebbe consentito di giocare il match al “Celeste” e di poter contare su due risultati. L’annata d’esordio del Città di Messina in Serie D resta, però, tra alti e bassi, complessivamente positiva e il quarto posto conquistato in un campionato ricco di piazze importanti rende comunque merito al lavoro della società e dello staff dirigenziale e tecnico.

4 commenti

  1. E il sogno???? Dov’è finito???????

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  2. Ma la Gelbison che città sarebbe?

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  3. Per fortuna il progetto e’ fallito .. Sia sportivo perche’ avevano detto di puntare a vincere il torneo e non e’ riuscito ! Volevano pure trasformarer la storia e il mito ma Messina stavolta ha capito che era una bufala !! Game over insert coin

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  4. Poveri cammaroti!
    @giacomoprimo
    Da Wikipedia:
    “Il Gelbison (detto anche Monte Sacro) è un monte del Subappennino lucano di 1.705 m s.l.m. situato in provincia di Salerno. È il quarto monte più alto del Cilento, preceduto dalla cima del relativamente vicino Cervati (1.900 m), dal Panormo (cima più alta del gruppo degli Alburni, 1.742 m) e dal Faiatella (1.710 m).”
    Contento?
    Giuseppe Vallèra

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