L'assessore Santisi riallaccia il dialogo con sindacati e associazioni. Proposte e idee sul tavolo

L’assessore Santisi riallaccia il dialogo con sindacati e associazioni. Proposte e idee sul tavolo

F.St.

L’assessore Santisi riallaccia il dialogo con sindacati e associazioni. Proposte e idee sul tavolo

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giovedì 10 Settembre 2015 - 16:08

I servizi sociali tema di confronto e discussione per l'assessore Santisi e i sindacati. Oggi primi incontri con la Cisl che portato le sue idee per riorganizzare il sistema, l'Orsa che ha fatto il punto delle criticità del settore, ieri è toccato invece Cittadinanzattiva.

Servizi sociali, è tempo di confronto. L’assessore Nina Santisi ha dato il via ad una serie di incontri per tornare a discutere di uno dei settori più difficili e delicati della vita amministrativa di Palazzo Zanca. Dopo i primi giorni trascorsi ad “ambientarsi” tra assessorato e dipartimento, dopo le prime uscite in commissione servizi sociali e in consiglio comunale, per l’assessore che ha preso le redini dopo il terremoto Mantineo adesso è giunto il momento di dialogare con i sindacati e con l’associazionismo. Un dialogo necessario per tornare a vagliare insieme proposte e idee per rimettere i servizi sociali su una strada quanto più possibile condivisa.

Al tavolo dell’assessore Santisi oggi la Cisl che si è soffermato soprattutto sulla necessità di un riordino del Dipartimento dei Servizi Sociali e un ripensamento dell’intero sistema gestionale. È quanto hanno chiesto il segretario generale della Cisl Tonino Genovese, il segretario della Funzione Pubblica Cisl Calogero Emanuele e il segretario della Cisl Pensionati Bruno Zecchetto nel corso dell’incontro con la neo assessora al ramo, Nina Santisi, che si è tenuto questa mattina a Palazzo Zanca. La Cisl ha chiesto la revoca della determinazione dirigenziale n. 129 del 28 luglio 2015, adottata due giorni prima dell’entrata in vigore della nuova struttura organizzativa e con essa il cambio dei dirigenti (VEDI QUI). Un provvedimento che ha fatto molto discutere e che non pochi malumori ha scatenato all’interno degli uffici.

«Abbiamo invitato l’assessore – hanno detto Tonino Genovese, Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto – ad individuare un percorso che parta dal ripensamento dell’organizzazione dell’intera Area Sociale, da strutturare nel rispetto della legge, e del regolamento degli uffici e servizi». Dal punto di vista organizzativo, quindi, per la Cisl è necessario rivedere l’Area, i Dipartimenti e Servizi, non escludendo la possibilità di istituire l’Area della Posizioni organizzative, gli uffici di Staff e di progetto.

«Riteniamo che l’Area dei Servizi Sociali, con il suo Capo Area, debba prevedere due Dipartimenti, sempre in capo ad un Dirigente, di cui uno sicuramente dedicato ai Servizi Sociali e l’altro ai Servizi Amministrativi, di Controllo e di Gestione. Solo così si può ottenere una rispondenza agli standard regionali di cui alla legge 22/86 che, senza equivoci, obbligano gli Enti a dotarsi di Ufficio Servizio Sociale, del Segretariato Sociale e del Servizio Sociale Professionale».

L’ipotesi della Cisl sul tavolo dell’assessore Santisi prevede anche la creazione di servizi per Aree di Intervento come Inclusione Sociale, Immigrati, Anziani, Minori, Disabili, Salute Mentale, con a capo dipendenti di categoria D e C, con competenza in materia di coordinamento di attività di area e gestione dei progetti in raccordo con il responsabile di dipartimento.

«Gli Uffici – hanno spiegato Genovese, Emanuele e Zecchetto – devono essere strutturati guardando anche alle articolazioni per quartieri e distretti, restando in capo al Dipartimento Servizi Amministrativi le attività inerenti gestione risorse umane, controllo di gestione, bilanci, celebrazione gare, affidamenti e quant’altro di natura amministrativo contabile quali delibere, determinazioni, disposizioni, regolamenti».

Il sindacato ritiene necessaria l’istituzione di una cabina di regia per le Politiche del welfare quale supporto alla programmazione e alla ricerca sociale, alla valutazione dei servizi e sistemi di gestione di qualità.

«Bisogna partire da qui per passare poi alla fase di riordino dell’intero sistema che per quanto ci riguarda deve andare nella direzione di un ripensamento totale – hanno detto i dirigenti sindacali – abbiamo ribadito al tavolo che la Cisl, già nel febbraio 2014, aveva predisposto una vera piattaforma per il riordino dei servizi sociali della città, puntualmente ripresentata ad ogni occasione di confronto dove è stata sempre apprezzata ma puntualmente disattesa».

Le proposte della Cisl sui servizi sociali, consegnate oggi all’assessore Santisi, sono le stesse che erano già state messe in mano dell’ex Mantineo: riordino del Dipartimento dei servizi sociali con la creazione di gruppi e staff di lavoro con riferimento a: Pianificazione, Controllo, Verifica, Valutazione, Formazione del Personale, Formazione degli Operatori; analisi dettagliata dei servizi-interventi sociali e socio-sanitari attualmente attivi; criticità e gli obiettivi rilevati in ogni area di intervento; rilevazione dei bisogni sul territorio; attivazione tavolo di concertazione allargata favorendo la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati che insistono sul territorio (Comune, ASP, Ministero della Giustizia, Associazioni di Volontariato, Cooperative Sociali, Fondazioni, II.PP.AA.B., Enti Terzi, creazione Albo delle Cooperative Sociali mediante il sistema dell’accreditamento sulla base di criteri e modalità appositamente regolamentate; creazione Albo degli Operatori operanti nel settore, finalizzato alla garanzia occupazionale ed alla riqualificazione e riconversione dei profili e delle professionalità; orientamento sulle priorità e sugli indirizzi gestionali e finanziari (Risorse proprie del bilancio comunale; Fondi Sociali Europei; finanziamenti previsti da Leggi Nazionali e Regionali di Settore, risorse private); creazione di un nuovo sistema di gestione dell’intero sistema dei servizi sociali volto a tutelare servizi qualitativi e quantitativi ed occupazione stabile; creazione Carta dei Servizi

Primo confronto con l’assessore Santisi anche per l’Orsa che ha focalizzato l’attenzione sulle tante note dolenti di questo settore così delicato. “Dalla necessità di scardinare ogni forma di collusione, all'esigenza di fare una mappatura dei bisogni reali della città, l'esigenza di un controllo complessivo da parte dell'amministrazione sull'operato delle varie cooperative, le modifiche ai bandi ed infine, ma non per ordine di importanza, la necessità di dipanare la matassa sempre più ingarbugliata Casa Serena. Daremo il tempo all'assessore Santisi di verificare e porre in essere tutte le azioni propedeutiche e necessarie al reale cambiamento, ma non esiteremo a confliggere qualora non vi fossero segnali di discontinuità” ha spiegato la segretaria Francesca Fusco.

A colloquio con la Santisi la Fp Cgil. Nel ribadire netta contrarietà alla gestione dei servizi sociali attraverso il tradizionale sistema delle gare d’appalto, la segretaria Clara Crocè e i lavoratori hanno chiesto al nuovo Assessore quale modello gestione intende proporre la Giunta Accorinti (nuova multi ervizi , Azienda Speciale ecc) per mettere fine ai continui bandi che rendono precari i servizi resi all’utenza e le condizioni lavorative degli addetti, immaginando una programmazione dei bisogni degli utenti e le liste di attesa nei vari servizi. Sindacato e lavoratori sono disponibili a rivedere una diversa programmazione dei servizi in base alle esigenze e ai nuovi bisogni dell’utenza , partendo dalle liste di attesa delle persone disabili; chiedono contezza delle risorse economiche che si intendono destinare per il settore servizi sociali nei bilanci di previsione per gli anni 2015-1016; propongono di creare un’anagrafe degli operatori al fine di assicurare i livelli occupazionali anche ai lavoratori che vengono impegnati per le sostituzioni e chiudere il comparto a nuove assunzioni; controllo sulle cooperative La normativa vigente in materia prevede che i contratti di affidamento contemplino forme e modalità per la verifica degli adempimenti, compreso il mantenimento dei livelli qualitativi concordati e individuino i provvedimenti da adottare in caso di mancato rispetto; puntano alla riorganizzazione del Dipartimento. “La carenza di organico del personale rende difficile qualsiasi programmazione è ormai improcrastinabile la riorganizzazione del dipartimento. Un apposito ufficio che possa intercettare i finanziamenti destinati al settore”.

I rappresentanti dei lavoratori hanno rappresentato all’Assessore le loro esperienze con il mondo della cooperazione, fermo restando che alcune cooperative che gestiscono bene alcuni servizi, mentre altre creano ancora vari problemi. Hanno chiesto più controlli e la rescissione dei contratti per quelle cooperative che calpestano i diritti dei lavoratori. La maggior parte dei lavoratori ha un bagaglio di credito dei confronti ai alcune cooperative che in anni passati gestivano i servizi che supera anche i 10 mila euro.

Ieri è toccato invece ad una delegazione di CittadinanzAttiva composta da Angela Rizzo, Enzo Carditello, Andrea Cucinotta, Giovanni Frazzica, Ugo Giummi e Pippo Pracanica. L’associazione, sempre durissima nei confronti dell’operato di Mantineo, ha messo in evidenza che i servizi sociali devono ripartire rimettendo al centro il servizio alla persona, tenendo conto dei suoi bisogni e della sua dignità, ed al contempo tutelare il diritto al lavoro di coloro che operano nel settore. “Per ottenere un tale risultato è necessario che l’Amministrazione comunale indica le gare per l’accreditamento delle cooperative cui affidare la gestione dei vari servizi sociali, incarichi il servizio sociale di effettuare un monitoraggio delle esigenze, procedendo poi a predisporre un progetto individuale, sentite anche le famiglie, sul percorso assistenziale più appropriato e con l’indicazione del servizio in grado di rispondere al bisogno individuato della persona. Ridare alla Consulta comunale per il volontariato il ruolo che le compete garantendone l’autonomia con l’elezione diretta del presidente, che deve essere competenza esclusiva delle Associazioni che fanno parte della Consulta. Il Comune dovrebbe anche stipulare una convenzione con l’Asp per l’assistenza domiciliare integrata, per gli utenti che abbiano bisogno anche di prestazioni sanitarie ed istituire i “voucher socio-sanitari”, da utilizzare per i servizi che consentono di seguire tale metodica”.

Tante idee, tante proposte e tante strade percorribili. Per capire quali l’assessore deciderà di intraprendere però bisognerà ancora attendere.

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