Il dietrofront, Uil: "Totale confusione". Orsa: "Una ruota della fortuna"

Il dietrofront, Uil: “Totale confusione”. Orsa: “Una ruota della fortuna”

Il dietrofront, Uil: “Totale confusione”. Orsa: “Una ruota della fortuna”

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mercoledì 23 Gennaio 2019 - 16:26
servizi sociali

Reazioni inevitabili e timori. Ha provocato strascichi la riunione di ieri sera sui servizi sociali che ha conclamato la netta inversione di marcia dell’amministrazione De Luca su uno dei nodi salienti di tutta la partita: il passaggio dei lavoratori (VEDI QUI). Una decisione che ha trovato quasi tutti i sindacati molto perplessi, sia sul modus operandi seguito fin qui, sia sulla scelta di applicare il passaggio diretto attraverso l’art. 37 del contratto nazionale del lavoro che tutela sì i lavoratori ma nei casi di cambio appalto, situazione ben diversa da quella che si delinea con la nuova Messina Social City.

Duro, infatti, il commento della Uil: “L’ennesimo cambio di rotta della giunta De Luca riguardante il passaggio dei lavoratori dei servizi sociali evidenzia in maniera macroscopica una grande e preoccupante confusione che alberga tra le stanze di Palazzo Zanca” hanno affermato Ivan Tripodi, Segretario generale Uil Messina, Pippo Calapai, Segretario generale Uil Fpl, e Laura Strano, Responsabile prov. Terzo Settore Uil Fpl.

Per il sindacato, quanto avvenuto smentisce clamorosamente la strategia del sindaco De Luca portata avanti in questi mesi: “Tenuto conto della gravità del momento e della complessità della tematica invitiamo l’amministrazione comunale a fare definitivamente chiarezza sulle procedure da adottare e, soprattutto, ad evitare qualsiasi rischio rispetto alle future prospettive occupazionali dei lavoratori. E’, infatti, necessario ed indispensabile indicare percorsi finalizzati a garantire il posto di lavoro a tutte alle lavoratrici e a tutti i lavoratori, nessuno escluso, dei servizi sociali che non possono subire questo pesante stillicidio che sta assumendo i connotati di una farsa e, pertanto, ribadiamo il pieno sostegno alla lotta per difendere tutti i posti di lavoro legati a servizi essenziali ed indispensabili per la collettività”.

Un invito al sindaco De Luca e all’amministrazione comunale anche a provvedere al pagamento delle varie fatture in sospeso, alcune addirittura del lontano ottobre 2018, a favore delle cooperative che allo stato garantiscono i servizi sociali cittadini. Infatti, il mancato pagamento delle fatture sta causando pesanti ed inaccettabili ritardi nel pagamento degli stipendi e della tredicesima ai lavoratori, come denunciato anche dal sindacato Isa.

Totale contrarietàinvece è stata ribadita dal sindacato Orsa che non considera giusta la strada del passaggio diretto tramite art. 37. “E’ fuor di dubbio che in caso di normale cambio appalto, ove impresa privata subentra a impresa privata, l’articolo 37 si pone a tutela dei lavoratori ma nel caso particolare di Messina e in fase di internalizzazione dei servizi attraverso l’agenzia pubblica Messina Social City, l’articolo 37 non solo non trova applicazione ma innesca iniquità che lascerebbero fuori dal sistema un numero consistente di lavoratori con notevole anzianità di servizio”.

L’Orsa spiega che applicando l’art. 37 si ottiene il reimpiego nella Messina Social City dei soggetti adesso in servizio nelle cooperative, ma non si tiene conto degli oltre 100 lavoratori che dopo decenni di attività ed esperienza acquisita, si trovano fuori dal ciclo produttivo per cause esterne alla loro volontà e nel migliore dei casi sarebbero collocati in una lista di attesa (long list). In buona sostanza si va incontro all’ingiustizia per cui soggetti con anzianità cha va dagli 8 ai 28 anni di servizio, resterebbero “in attesa” solo perché il “caso” ha voluto che al momento non lavorano nelle cooperative. Una sorta di “ruota della fortuna” che l’Orsa ritiene discriminatoria e inaccettabile.

Un esempio è il caso dei lavoratori di Casa Serena, sospesi dal servizio il 31 luglio 2014 per lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dello stabile, alcuni provvisoriamente reimpiegati in altri servizi attraverso la Legge 328, ma oggi tutti disoccupati e che per questo non saranno assorbiti nella Messina Social City, seppure annoverati fra i lavoratori con maggiore anzianità di servizio. Nelle stesse condizioni altri lavoratori del servizio assistenza domiciliare, qualcuno a suo tempo licenziato per conclamata discriminazione di genere, soggetti che ieri hanno subito il danno e oggi la beffa.

“In sede di Salva Messina, l’Amministrazione Comunale aveva chiesto ai sindacati di presentare una proposta unitaria per il trasferimento dei lavoratori nella Messina Social City ma, come spesso accade, gli elementi di discordia e gli interessi di bottega hanno occupato il posto del buon senso. I continui intoppi e i pareri contrastanti anche all’interno dell’Amministrazione Comunale, dimostrano che nel passaggio dei servizi sociali dalla gestione privatistica a quella pubblica, l’applicazione dell’art. 37 è problematica e rischia di sconfinare nell’ambito dell’illecito, a tal proposito si ha notizia di molti lavoratori che si stanno organizzando per i prevedibili ricorsi legali.

L’Orsa rivendica una selezione a evidenza pubblica che tenga conto prioritariamente dei requisiti preferenziali, anzianità e professionalità acquisita, in possesso dei lavoratori attualmente e precedentemente impiegati nei servizi sociali.

0 commenti

  1. MessineseAttenta 23 Gennaio 2019 18:55

    Messina ha il sindaco che merita.

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