Tra gare sospese e stipendi in ritardo è il caos: torna la protesta

Tra gare sospese e stipendi in ritardo è il caos: torna la protesta

Francesca Stornante

Tra gare sospese e stipendi in ritardo è il caos: torna la protesta

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martedì 09 Aprile 2013 - 15:30

Dopo la calma apparente di questi giorni riesplode la protesta dei lavoratori dei servizi sociali che domani saranno in presidio davanti gli uffici di Palazzo Satellite. Le gare per i Cag sono state sospese, gli altri servizi non si sa quando partiranno, degli stipendi neanche l'ombra.

Gare per i Centri di aggregazione sospese, bandi ritirati per effettuare dei controlli prima di affidare gli appalti, servizi assistenza disabili e assistenza anziani già affidati ma che ancora non si sa quando partiranno, personale che attende di transitare nelle nuove cooperative che al momento resta in una sorta di limbo, utenti che nel frattempo sono senza assistenza dallo scorso 22 marzo, stipendi che continuano a non arrivare. E’ il caos che ruota attorno ad un settore che in questi mesi non ha avuto un attimo di pace. E’ il caos in cui non riescono più a trovare risposte e certezze i centinaia di lavoratori dei servizi sociali che di settimana in settimana, tra attese, proteste, rassicurazioni, domani si troveranno di nuovo a manifestare perché non ce la fanno più. Contare tutte le mobilitazioni degli ultimi mesi è un’impresa ardua. Ed è forse il termometro esatto di quanto poco è stato fatto per risolvere i problemi e di come ciò che è stato fatto ha forse solo contribuito a peggiorare la situazione. La schiarita sembrava essere arrivata pochi giorni prima di Pasqua con l’annuncio dei bandi con trattativa privata per l’affidamento dei servizi sospesi. Questa doveva essere la settimana decisiva. Invece, si è ripiombati nella confusione. Per questo domani mattina i lavoratori dei servizi sociali torneranno ad alzare la voce davanti il Dipartimento Servizi Sociali a Palazzo Satellite.
Per la segretaria della Funzione Pubblica Cgil Clara Crocè “questo gioco al massacro non può più continuare. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità e dare risposte. Se la politica, gli amministratori, i dirigenti non sono in grado di governare, amministrare e dirigere hanno l’obbligo morale di dimettersi. Non è il fato contro Messina. Siamo noi messinesi contro Messina. Non possiamo consentire che chi ha sbagliato possa continuare a mantenere le proprie posizioni di rendita. Il disastro di questa città è caduto addosso alle classi più deboli ai lavoratori, ai disoccupati, alle famiglie, ai giovani. Non lasceremo morire i lavoratori, siano essi quelli dei servizi sociali, comunali, precari, di Messinambiente. E non abbiamo dimenticato neanche tutti coloro che sono stati utilizzati come bacino elettorale e adesso si ritrovano senza alcun mezzo di sussistenza”. La sindacalista si rivolge anche al Presidente della Regione Crocetta. “Dove sono i soldi destinati alla nostra città? Dove sono i soldi dei lavoratori dei servizi sociali?”. Le chiacchiere non servono più a nessuno, i lavoratori sono soprattutto stanchi.
Anche il segretario della Funzione Pubblica della Cisl Calogero Emanuele annuncia la protesta di domattina davanti gli uffici di Palazzo Satellite. Questa mattina una delegazione di lavoratori del sindacato ha incontrato il Dirigente dei Servizi Sociali De Francesco e tra i tanti temi affrontati si è parlato anche della mancata attivazione delle procedure di pagamento diretto da parte del Comune ai lavoratori delle cooperative Nuova Presenza e Nuova Solidarietà che hanno già consegnato le relative buste paga. “Anche su questo punto – afferma Emanuele – abbiamo chiesto di attivare senza ulteriori ritardi la procedura perché non è possibile che i lavoratori debbano attendere le retribuzioni degli ultimi sette mesi”.
Un accordo che era stato siglato in Prefettura, su proposta della Fp Cgil, alcune settimane fa, che poteva rappresentare una boccata d’ossigeno per i lavoratori ma che finora non ha visto ulteriori passi avanti. Insomma sembra non esserci davvero soluzione a quello che ormai da mesi è un dramma vero.
(Francesca Stornante)

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