Emendamento di Sud chiama Nord all'Ars a favore di realtà fino a 25mila abitanti
Ci sono realtà come Taormina, Roccalumera, Oliveri, Italia, Gualtieri Sicaminò, Capizzi, Noto, Rosolini e molte altre. Il Gruppo Sud Chiama Nord ha annunciato l’assegnazione di 12,5 milioni di euro destinati ai Comuni con popolazione fino a 25.000 abitanti in dissesto finanziario o che hanno recentemente chiuso questa condizione. Un risultato raggiunto attraverso un emendamento promosso da Sud Chiama Nord alla legge regionale 12 agosto 2024, n. 25.
“Questo stanziamento, sancito nel decreto assessoriale n. 530 del 27 novembre 2024, è un passo decisivo verso il sostegno dei nostri enti locali, spesso costretti ad affrontare gravi difficoltà finanziarie”, sottolineano il gruppo di ScN all’Assemblea regionale.
Le somme sono riservate ai Comuni con popolazione fino a 25.000 abitanti che:
• Si trovano in dissesto finanziario al 30 settembre 2024;
• Hanno dichiarato il dissesto fino a cinque anni prima della data di entrata in vigore della legge;
• Hanno chiuso il dissesto finanziario successivamente al 31 dicembre 2022;
• Hanno visto la chiusura del conto di tesoreria gestito dall’organo straordinario della liquidazione (OSL) dopo il 31 dicembre 2022.
Il contributo di cui al comma 1è ripartito per il 50 per cento in parti uguali e per il restante 50 per cento proporzionalmente al numero di abitanti dei comuni destinatari.
Le risorse saranno destinate a:
• Spese per servizi essenziali destinati ai cittadini;
• Copertura di disavanzi finanziari pregressi;
• Contributi per il personale in sovrannumero, in linea con i parametri del TUEL (art. 263, comma 2 del D.Lgs. 267/2000).
Ribadiscono i deputati De Luca, Lombardo e Sciotto: “Questo risultato è stato reso possibile grazie all’approvazione del nostro emendamento, che ha incrementato il fondo iniziale di 7,5 milioni di euro, portandolo a 12,5 milioni di euro, e ha ampliato i criteri di ripartizione per includere un maggior numero di Comuni in difficoltà. Un sostegno fondamentale per rispondere alle necessità di quei Comuni che, affrontando gravi difficoltà finanziarie, rischiano di compromettere la continuità dei servizi essenziali per i cittadini”.
La foto è inquietante, questa sarebbe la “classe dirigente” messinese? Com’è possibile che una città come la nostra, sia ostaggio di questi soggetti?