Sicilia e Calabria, un raro vortice di vapore acqueo sul mar Ionio provoca rovesci

Sicilia e Calabria, un raro vortice di vapore acqueo sul mar Ionio provoca rovesci

Daniele Ingemi

Sicilia e Calabria, un raro vortice di vapore acqueo sul mar Ionio provoca rovesci

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sabato 14 Gennaio 2023 - 20:45

Un particolare sistema di bassa pressione visibile solo attraverso le immagini satellitari al vapore acqueo

In queste ore fra la Calabria e lo Stretto di Messina si stanno verificando delle piogge, dei locali rovesci e persino dei temporali, attivi soprattutto in mare, sullo Ionio. Questa instabilità, più intensa rispetto quanto previsto dalle simulazioni di diversi modelli, è stata prodotta dallo sviluppo di un vortice di vapore acqueo, che dal basso Tirreno si è spostato verso lo Ionio settentrionale, come ben evidenziato dalle immagini sul vapore acqueo. Quello di oggi, 14 gennaio, è un vortice molto isolato, che era possibile prevedere solo dopo una attenta analisi del campo del vento e della vorticità, nell’alta troposfera, quindi oltre i 7-8 km di altezza.

I “Water Vapour Eddies”, come vengono definiti dai meteorologi inglesi, sono dei vortici a mesoscala o a scala sub-sinottica, larghi poche decine di chilometri, quindi molto piccoli rispetto i cicloni normali. Sebbene inizialmente producano scarsi fenomeni in termini di nuvolosità e precipitazioni sono di indubbia importanza diagnostica per una previsione meteorologica a media-breve scadenza. I “Water Vapour Eddies”, possono interagire agevolmente con piccole perturbazioni nei bassi strati e degenerare successivamente in profonde ciclogenesi, a volte sottovalutate dai modelli matematici.

Ecco il vortice di vapore acqueo in azione in queste ore sul mar Ionio, indicato dalla freccia rossa, mentre il cerchio indica i temporali in azione sullo Ionio. La linea rossa in alto individua la dark stripe, ossia il flusso di aria estremamente gelida e secchissima che dalla stratosfera (sopra i Balcani) scivola in troposfera, originando l’instabilità attorno il vortice di vapore acqueo.

I responsabili dei violenti temporali estivi

Nel periodo estivo questi soggetti sinottici, interagendo con la calda superficie del mare, attraverso i contributi diabatici, possono produrre convezione profonda, con lo sviluppo di grossi cumulonembi temporaleschi, forieri di temporali, anche molto intensi. Per questi motivi i “Water Vapour Eddies” assumono primaria importanza sulle nostre regioni, specie nel semestre estivo, per le condizioni convettivamente instabili che le competono. Molte fasi di tempo marcatamente instabile, con forti rovesci e temporali sulle nostre regioni, sono da attribuire allo sviluppo di un “Water Vapour Eddies”, la cui formazione può essere individuata solo dalle immagini satellitari del vapore acqueo.

Ma come si formano?

La formazione dei vortici di vapore acqueo è causata da una intensa avvezione di vorticità positiva, indotta da un sensibile abbassamento della tropopausa dinamica, che consente così l’ingresso di aria rarefatta, estremamente fredda e secca, che dalla stratosfera penetra fino in troposfera (i primi 12 km di atmosfera terrestre). La penetrazione dell’aria gelida e secca dalla stratosfera in troposfera non fa altro che instabilizzare la colonna d’aria, producendo intensi moti ascensionali, inaspriti pure dal “gradiente igrometrico verticale” (specie se nei bassi strati l’aria rimane molto umida e calda). Inoltre i vortici di vapore acqueo sono accompagnati da un massimo di vorticità relativa nella media e alta troposfera, spesso lungo il ramo ascendente di un ramo secondario del “getto polare”, lungo il bordo più orientale o meridionale di un asse di saccatura.

Modello concettuale che indica lo sviluppo di queste particolari perturbazioni, visibili solo dalle immagini satellitari al vapore acqueo.

Come si possono identificare?

Riguardo la loro pronta identificazione bisogna dire che gli aspetti significativi di questi soggetti nelle mappe di diagnostica si presentano in genere scarsi o con elevata ambiguità. I vortici di vapore acqueo non presentano una nuvolosità particolare, visto che nell’alta troposfera spesso l’aria è estremamente stabile e l’umidità spesso non è elevata da produrre nubi significative. Ecco perché per individuarli occorre ricorrere alle immagini satellitari del vapore acqueo. Non vi sono altri modelli o mappe, oltre quelle inerenti il vapore acqueo, che possono riuscire ad individuare l’insorgenza di un “Water Vapour Eddies”.

Queste strutture vorticose possono apparire contestualmente ad un sistema frontale classico o in maniera del tutto isolata, anche in prossimità o lungo i margini di aree anticicloniche particolarmente robuste. Proprio per questo si è avuta l’esigenza di introdurre un’appropriata classificazione dei “Water Vapour Eddies”.

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