Giuseppe Alessandro è il responsabile degli impianti per il centro-sud d'Italia e ieri ha aperto le porte dell'impianto a un pezzo di città
MESSINA – Giuseppe Alessandro è il responsabile degli impianti Snam per il centro-sud d’Italia. Società di infrastrutture energetiche che ieri si è aperta alla città. L’mpianto di compressione di Snam Rete Gas di Faro Superiore è stato visitato dalla stampa, dai rappresentanti delle istituzioni e dai cittadini. Sottolinea Alessandro: “Messina è la porta verso l’Europa. A Messina transita il gas importato dal Nord Africa e che viene spinto verso la nazione. E quindi anche esportato. La prima centrale è quella di Enna in cui confluisce il gas libico e algerino. Dalla centrale di Enna viene portato a Messina e poi verso il resto d’Italia. Messina ha sempre avuto un ruolo chiave. Il ruolo di Messina si è rafforzato dopo la guerra russo-ucraina, con lo stravolgimento dei flussi del gas nazionale. Nella sede di Faro Superiore lavorano otto persone e c’è un sistema di controlli da remoto”.





Un mondo a parte, quello dell’impianto Snam a Sperone. E Giuseppe Alessandro evidenzia l’attenzione al futuro nel segno delll’azoto: “Si procederà alla sostituzione dei sistemi di comando con nuove tecnologie a zero emissioni e con l’adozione di sistemi di tenuta turbocompressore a “zero perdite” con compressore ad azoto. In particolare, dal 2025, avverrà la sostituzione di un turbocompressore a gas con due elettrocompressori per azzerare le emissioni in atmosfera e per garantire l’efficientamento energetico dell’impianto di illuminazione”.
Da Messina e lo Stretto fino al resto d’Italia: il percorso del gas naturale
L’impianto Snam di Messina “comprime il gas proveniente dal Nord Africa, che poi prosegue il suo percorso nelle tubazioni posate sul fondo dello Stretto di Messina. Nella fase successiva approda in Calabria, a Palmi e Favazzina, e si dirige verso il nord del Paese. In Sicilia si trovano due dei cinque punti di ingresso nella rete nazionale del gas importato via tubo in Italia: quello di Transmed a Mazara del Vallo e quello del metanodotto Greenstream, a Gela. Nel 2024, i flussi veicolati da queste due infrastrutture hanno contribuito complessivamente per circa il 35% agli approvvigionamenti nazionali di gas
naturale. Dati in linea con quelli registrati nei primi quattro mesi del 2025″.
