Birra del Sole e Patruni e sutta, per chi vuole -bere- la messinesità

Birra del Sole e Patruni e sutta, per chi vuole -bere- la messinesità

Redazione

Birra del Sole e Patruni e sutta, per chi vuole -bere- la messinesità

martedì 27 Maggio 2008 - 16:18

Il nuovo progetto della famiglia Faranda muove i primi passi. I bilanci dopo l'estate...

Stabilimento di Messina dal 1923. Questo è il messaggio che la -birra del sole- lancia a chi la beve, sottolineando che assaporare il suo malto, significa anche mandare giù la storia della città e la vera messinesità. Senza parlare poi di -Patruni e Sutta-, marchio decisamente più diretto, che mostrando le carte da gioco siciliane vuole lanciare anche un altro tipo di messaggio, più allegro ma sempre legato al territorio. E’ passata già qualche settimana da quando la struttura di Via Bonino ha ripreso a vivere veramente, dopo venti anni che possono essere definiti -di passaggio-. Dopo la lunga trattativa con i vertici dell’ Heineken alla fine la famiglia Faranda ce l’ha fatta, non ha fatto morire la storia della Birra Messina, salvando dalla disoccupazione anche i dipendenti del marchio internazionale ad un passo dal licenziamento e rilanciando la -vera- Trinacria e la Triscele.

Tradizione e modernità insieme, per un gruppo che oltre a detenere il pacchetto di maggioranza della Sibam, imbottiglia l’acqua Fontalba e sponsorizza diverse realtà sportive cittadine (la prima squadra di pallanuoto femminile e la Polisportiva Rescifina di pallacanestro). Un cammino lungo 85 anni, quando il binomio Lo Presti-Faranda portò alla nascita della Birra Trinacria, che poi divenne Messina, birra di Sicilia.

-C’é tanta attesa per provare il prodotto, ma noi non ci esaltiamo, né ci illudiamo – ha rivelato l’amministratore delegato della Sibam Francesco Faranda. Sappiamo che potrebbe essere l’effetto novità, quindi solo dopo l’estate potremo tirare i primi bilanci. Stiamo conducendo una minima campagnia pubblicitaria, già prevista per il lancio del brand, per dare una mano indispensabile ai distributori. Noi ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci-.

Messina vive un periodo difficile sia dal punto di vista politico che sociale. Voi avete dato un segnale di vero attaccamento a questa terra, vi considerate per questo un esempio?

-Di natura non mi faccio coinvolgere dalle situazioni del momento. Cerchiamo di sfruttare le potenzialità del territorio, dello stabilimento e dei nostri fantastici dipendenti che mettono la loro esperienza a servizio del nostro marchio. E’ vero che il momento è difficile, per la nostra città, per la Sicilia, ma forse per tutta l’Italia, ma bisogna tener duro e sfidare il mercato. Abbiamo tante risorse, il tutto sta nel saperle sfruttare-.

E non c’è dubbio che questa azienda, da questo punto di vista, ha fatto una scelta coraggiosa e che deve essere premiata.

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