Cari cittadini messinesi,

che fine ha fatto il patrimonio storico-artistico della città?

Vi racconto la delusione di tanti bambini, scolari messinesi, fra gli otto e i dieci anni, a cui si nsegna il rispetto delle regole e dei diritti, il significato dei diritti e dei doveri, la tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico della città.

Qualche giorno fa si organizza a scuola la visita al Museo di Messina. Si chiama per sapere se vi è una guida che possa spiegare ai bambini le opere ivi presenti e la risposta è negativa: -Non ci sono fondi– Va bene…. Ci siamo abituati…, anche se resta il rammarico di una città che si è ormai assuefatta a questo stato di cose. Le maestre si organizzano, si documentano e scaricano da internet le notizie utili sulle opere presenti al Museo,

sala per sala. Arrivati al Museo,l’amara sorpresa… niente Nettuno, niente carrozze…poche opere presenti, solo tele. Si chiedono spiegazioni.Il personale riferisce che la maggior parte delle opere si trovano nel nuovo Museo attiguo, che è ancora chiuso e che vi è un contenzioso (l’ennesimo) con la ditta esecutrice dei lavori. I bambini, annoiati e delusi, hanno visto solo le tele presenti (davvero poche), mentre non vi era alcuna corripondenza tra le opere e le sale di appartenenza come erano sistemate in origine. In conclusione,l’uscita didattica è stata istruttiva nell’accezione negativa del termine, poichè gli alunni hanno compreso lo sfascio in cui si trova la città di Messina. Che esempio! Sarebbe stato meglio per i bambini rimanere a scuola, studiare sui libri di testo e … continuare a sognare!!!

Katia Bonfiglio