II^ giornata dell’Educazione alla Legalità: ieri sera il Convegno

II^ giornata dell’Educazione alla Legalità: ieri sera il Convegno

II^ giornata dell’Educazione alla Legalità: ieri sera il Convegno

sabato 28 Febbraio 2009 - 13:57

Si è svolto presso l’Aula Magna dell’Università l’incontro sul tema: “Il ruolo delle Università della Terza Età e dei Club Unesco per educare le nuove generazioni al rispetto della legalità e delle Istituzioni”. Nel corso dell’incontro, la consegna di alcune Borse di Studio e una ‘Lectio Magistralis’ che ha celebrato l’inaugurazione dell’A.A. 2008/2009 dell’Università della Terza età

Grande partecipazione di pubblico al Convegno tenutosi ieri, venerdì 27 febbraio, dalle ore 17 e 30, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina di p.zza Pugliatti sul tema: “Il ruolo delle Università della Terza Età e dei Club Unesco per educare le nuove generazioni al rispetto della legalità e delle Istituzioni”, nel corso della ”II giornata dell’Educazione alla Legalità”, organizzata dall’Università della Terza Età e dai Club Unesco di Messina e di Milazzo.

Il Convegno è stato presentato dal presidente, prof. Carmelo Garofano, che ha recato ai convenuti il significativo saluto con adesione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dei presidenti di Camera e Senato e del presidente della Regione Sicilia. “La successione filmistica di bullismo e microcriminalità” – ha affermato Garofalo – “ed il dilagante e distruttivo vuoto di valori di tanti tra i nostri giovani, parte dei quali uccisi dall’alcool e da micidiali droghe d’ogni genere c’impongono di alzare la soglia dell’attenzione non solo attraverso l’utilizzo di strumenti di repressione ma avviando delle serie riflessioni sulle motivazioni di tale stato di cose. Alla loro età” – ha proseguito l’anziano presidente con rammarico misto a commozione – “noi eravamo certamente più poveri ma certamente più felici, malgrado la guerra ed i tempi difficili che andavamo ad affrontare, con tanto amore per la famiglia, la solidarietà, il volontariato ed i nostri oratori, per chi ha avuto la fortuna di frequentarli. L’auspicio è che anche i nostri giovani riscoprano i valori che vari fattori che incombono su di loro non ne permettono la profonda e convinta adesione, lasciandoli insoddisfatti per il loro presente ma anche smarriti ed incerti nei riguardi del loro futuro”.

Il relatore ufficiale del Convegno, prof. Tito Lucrezio Rizzo, Consigliere Capo Dirigente la Sicurezza della Presidenza della Repubblica ha iniziato la propria relazione dal titolo “L’emergenza educativa” spaziando tra erudite citazioni filosofiche e profilando un quadro storico-giuridico fino a giungere ai nostri giorni. “All’inizio del ‘900” – ha dichiarato Tito Lucrezio Rizzo – “un grande giurista italiano, Carnelutti, definì il Diritto quale surrogato dell’Etica, la quale, se rafforzata, in una società data, rende meno indispensabile la stessa applicazione del primo ma diviene una valvola di sicurezza invocata da più parti nel caso opposto.

L’importante è che non si sconfini nel Giustizialismo, poiché il Diritto impone un’ esigenza forte di pacatezza e razionalità. Le ‘insane lampadine’” – ha proseguito il professore – “possono accendersi in una realtà quale la nostra, durante la quale i mass-media amplificano ogni evento, specie i più truculenti e nella quale realtà viene meno la funzione educativa delle famiglie, sostituite ormai in tv e sui mass-media medesimi da sorte di affettività variabili. La scuola, dal suo canto, altro elemento importantissimo per la funzione educativa nei confronti dei giovani, si rivela oggi piuttosto impreparata, anche per colpe non sue, a raccogliere una sfida tanto grande, lontana ormai sia dalle forme educative in vigore nell’antica Grecia, culla di civiltà, nella quale l’obiettivo è la formazione di uomini liberi nello sviluppo della propria ragione e la cultura assume la sostanza di viatico per comprendere meglio la realtà che si andrà ad affrontare, sia da quelle dell’età romana, nella quale la famiglia è molto più solida ed autorevole e le prime scuole che sorgono dal III° secolo, pur private, sono accessibili ai meno abbienti. Nella Toscana di Dante” – ha commentato il relatore – “le varie botteghe artigiane sono corporazioni con fini etico-solidaristici ma è con la creazione dell’Università di Bologna e l’afflusso di giovani da tutte le parti d’Europa e con il Diritto Canonico ed il Rinascimento che si pongono le basi culturali e giuridiche dell’Europa, non certo con i processi d’espansione militare che vanno da Alessandro Magno ad Hitler. E’ con l’Illuminismo poi, che si riscopre la Ragione e Kant in particolare rivaluta, tra tanti altri, l’importanza dell’educare i giovani nello Stato, affinché essi assaporino la dignità del proprio essere. Oggi” – sottolinea il prof. Tito Lucrezio Rizzo – “la condivisione dei valori tra i nostri giovani allo sbando è debole e soffre anche della mancanza di quell’”Istruzione palestrante”, come mi piace definirla, che rende le menti più pronte alla ricezione dei vari messaggi che giungono alla stessa, priva attualmente anche di capacità di discernimento e selezione tra molti dei nostri giovani. La medesima conoscenza del Diritto presuppone infatti che ci siano degli alfabetizzati a sufficienza per recepirlo e, come sostiene il Beccarla, autore del celebre libello ’Dei delitti e delle pene’, l’importanza dell’istruzione è fondamentale nell’ottica della prevenzione del crimine: ‘istruite i giovani e lo preverrete’. Anche in termini d’un intelligente risparmio” – ha concluso il relatore – “le carceri e la repressione costa assai più della prevenzione attraverso l’istruzione, che ha però bisogno di concrete risorse per la cultura in genere. Se si vuole combattere il disagio giovanile e le ultime tendenze bullistiche, razziste e xenofobiche espresse, l’investimento nella cultura è ineludibile.”

La successiva consegna delle Borse di Studio alla memoria dell’educatrice, prof.ssa Maria Bruni Garofalo, Medaglia d’Oro del Ministero della Pubblica Istruzione ed insegnante nella Scuola Media Paìno, scomparsa due anni fa, ha inteso premiare due giovani, Emanuele Interdonato e Domenico Pellegrino, distintisi per atti di legalità, rispetto per le Istituzioni e ottimo comportamento scolastico. Sono stati conferiti anche dei ”Riconoscimenti speciali al merito”e la tradizionale ”Lectio Magistralis” per celebrare l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2008/2009 dell’Università della Terza Età, tenuta quest’anno dal prof. Vittorio Nicita Mauro, dal titolo ”Amore e sessualità senza tempo” ed il successivo ”Conferimento dei Diplomi d’Accademico” hanno concluso ufficialmente il Convegno, dopo il quale è stato offerto ai convenuti il cocktail definito “Dell’Amicizia”.

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