Questione di....punti di vista

Questione di….punti di vista

Questione di….punti di vista

mercoledì 04 Febbraio 2009 - 22:13

Sono ormai diversi giorni che imperversa all’interno del grande contenitore televisivo l’ossessionante attenzione nei confronti delle forme, fuori dal comune, di una delle partecipanti del Grande Fratello. Non c’è trasmissione che non abbia dedicato spazio all’importante dilemma che divide gli italiani, meglio un seno prosperoso o uno meno appariscente?

Giornalisti, soubrette, conduttori televisivi, psicologi hanno buttato in campo le più svariate teorie. Può il seno aiutare in ambito lavorativo? Può il desiderio per un seno di dimensioni eccezionali dipendere da problemi psicologici?

Uno studio psicologico sostiene che di fronte al mutare delle mode e dei canoni di bellezza, nel momento in cui ci si sofferma a pensare su cosa attiri maggiormente lo sguardo, seno e glutei, sembrino le risposte più ovvie e immediate. La spiegazione per questa preferenza deve essere ricercata nel profondo ed è stata studiata dagli antropologi e dagli psicologi più che da esperti di costume. Le ragioni della predilezione maschile per un seno prosperoso sono da ricercare nella rassicurazione che esso dà sulla capacita’ di procreare e allattare e sulla capacita’ di dare e far crescere la vita. Lo stesso vale per i fianchi generosi.

Rassicurati, quindi, dalle risposte degli specialisti sorge spontaneo chiedersi se siano realmente questi gli interrogativi che l’italiano medio si pone? Se siano realmente questi i problemi che realmente coinvolgono i lavoratori italiani?

Dove sono finite le perplessità e gli allarmismi sbandierati da certo giornalismo, relativi al problema della sicurezza? Dove sono finiti i disoccupati, le programmazioni economiche che sino ad un anno fa non tutelavano il cittadino? Non una parola viene spesa, o comunque non con la stessa insistenza martellante, come se i cittadini abbiano trovato, ad esempio,la soluzione definitiva per arrivare a fine mese. Sembrerebbe così, visti i dati confortanti, emessi da alcune emittenti televisive, che hanno fatto registrare un aumento delle spese per viaggi e acquisti di qualsivoglia genere.

Mi chiedo se l’operaio lo scorso natale sia andato a sciare? Mi chiedo se il semplice impiegato statale abbia trascorso le proprie vacanza ai Caraibi? Mi chiedo se i privilegiati abbiano continuato ad essere tali, se non di più, e se la gente comune si sia trovata con le tasche ancora più vuote.

Che tutto sia stato risolto? Intanto un mercato dell’auto sempre più in crisi chiede l’intervento dello Stato e quindi del denaro dei contribuenti. Dove sono i contribuenti quando il mercato va a gonfie vele e i grandi marchi sfornano miliardi su miliardi? Quanto silenzio è sceso, evidentemente i nostri politici stanno operando talmente bene che nulla resta se non un paio di tette.

Può un immagine essere sfruttata per portare all’attenzione problematiche reali?

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