"Ero straniero mi avete accolto" Natale a Casa Noemi con migranti e indigenti

“Ero straniero mi avete accolto” Natale a Casa Noemi con migranti e indigenti

“Ero straniero mi avete accolto” Natale a Casa Noemi con migranti e indigenti

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mercoledì 02 Gennaio 2019 - 07:51
Solidarietà

Venerdì scorso così come ormai accade da qualche anno, il gruppo “Padre nostro…Padre di tutti” e l’associazione Amici dei Santi Angeli -Misolida Onlus si sono recati presso “Casa Noemi” (centro di accoglienza per migranti, gestito dalle Figlie del Divino Zelo di Faro Superiore) per trascorrere un pomeriggio di festa con dei minori non accompagnati e alcune famiglie indigenti. Abbiamo vissuto quello che in questi giorni di festa fanno tutti nelle loro case, racconta la volontaria Marisa Mangano: riunirsi tra amici per una tombolata o una partita al “Mercante in Fiera”, condividere una cena, chiacchierare e cantare con gioia insieme, divertirsi con un ironico Babbo Natale capace di distribuire doni e simpatia, il tutto arricchito dall’atmosfera magica del Natale caratterizzata dal calore dei piccoli gesti. Un momento particolarmente significativo e toccante è stato quello che ha visto i presenti pregare Dio e cantare l’inno del proprio Paese; all’improvviso la preghiera, la musica e le parole del Camerun, della Costa D’Avorio, delle Filippine, del Gambia, dell’Italia, della ex Jugoslavia e della Nuova Guinea, espressione di confessioni e culture diverse, si sono fuse come un incanto di Natale, in un solo Dio e in un solo popolo. Osservare gli occhi smarriti e pieni di speranza di questi fratelli mi ha riportata indietro con la mente a quel tragico 28 dicembre di 110 anni fa e ho pensato che forse quegli occhi sono simili a quelli dei messinesi superstiti al tragico terremoto che ha distrutto la nostra città, spezzando affetti e legami. Questi ragazzi sono anche loro costretti a fuggire dal loro Paese di origine e separati dai loro affetti, hanno perso le loro radici e si ritrovano come sospesi nello spazio e nel tempo, alla ricerca di una vita migliore e di un destino diverso. L’auspicio per l’anno nuovo è che per ciascuno di loro ci sia una rinascita come per Messina che, dopo la catastrofe, è riuscita a risorgere diventando, nonostante le sue grandi difficoltà, una città sempre ospitale e generosa, incarnando così il grande messaggio di Gesù: “Ero straniero e mi avete accolto”.

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