Solo 23 pediatri a Messina e due prossimi alla pensione

Solo 23 pediatri a Messina e due prossimi alla pensione

Marco Olivieri

Solo 23 pediatri a Messina e due prossimi alla pensione

lunedì 11 Marzo 2024 - 07:00

Una lettrice ci ha scritto: "Sono pochissimi e tutti con liste al completo"

MESSINA – Un settore sanitario, e non è il solo, da rafforzare. A Messina ci sono 22 pediatri del sistema sanitario nazionale e una sta per essere inserita. Si arriverà al numero di 23, mentre due stanno per andare in pensione. Una a maggio e una a novembre. Il rapporto giudicato ottimale è quello di un pediatra ogni 600 bambini dell’età da 0 a 5 anni (5 anni e 364 giorni). Da parte sua, l’Asp potrebbe procedere a definire il territorio zona carente, previo parere del Comitato aziendale. In Calabria, ad esempio, sono state individuate zone carenti straordinarie. E questa opzione consente l’apertura di nuovi studi medici.

Nel 2023 sono andati in pensione otto pediatri. Lo scorso 29 febbraio un’altra, sostituita con un incarico temporaneo di sei mesi in fase di ufficializzazione. La conseguenza? Un sovraccarico di lavoro per i pediatri dell’ambito pubblico. Una conferma proviene dal dottore Sergio Conti Nibali: “I diversi pensionamenti hanno provocato problemi. La concorrenza fa bene e una migliore distribuzione nel territorio è un elemento positivo, con una maggiore presenza di colleghi. Si lavora meglio, con più serenità”. Succede così che 22 su 23 superino il massimale, che per la convenzione è di di 880 pazienti a pediatra. In sei superano i mille.

“Bambini messinesi senza pediatri”

Il problema a novembre è stato sollevato con un appello al sindaco da parte del consigliere di Ora Sicilia Giandomenico La Fauci: “Dall’1 settembre molti bambini messinesi sono senza pediatri del Sistema sanitario nazionale. Il motivo è legato al pensionamento di tanti professionisti, che saranno seguiti da altri. Dalle segnalazioni ricevute e da una ricerca personale, poi, è stato possibile comprendere che l’Asp non rimpiazza in maniera automatica i medici andati in pensione con nuovi colleghi. Una circostanza, magari frutto di lentezza burocratica, la cui motivazione andrebbe immediatamente chiarita”. Poi, nelle scorse settimane, l’appello di una lettrice: “A Messina chi ha bisogno di prendere un pediatra convenzionato praticamente non può. Sono pochissimi e tutti con liste al completo e man mano vanno in pensione”.

Il segretario della Fimp: “La soluzione c’è”

A sua volta, Tito Barbagiovanni, segretario della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) di Messina, rassicura: “Il problema è superato grazie alla modifica di un articolo dell’accordo collettivo nazionale. Ora, nel momento in cui un pediatra va in pensione, ne subentra un altro. Ciò consente di far fronte subito alla carenza assistenziale. Prova ne sia che a febbraio è andato in pensione un pediatra e subito ne è stato assunto un altro (come già scritto, con un incarico temporaneo di sei mesi, n.d.r.)”. La provvisorietà non aiuta a fare una scelta serena, soprattutto quando si affrontano patologie croniche. E i genitori di bambini dai sei anni in poi, spesso, sono costretti a iscriverli con il medico di base.

In ogni caso, questo mese si avranno i nuovi dati ufficiali. Quando un pediatra va in quiescenza, si assegnano incarichi provvisori, definiti “in sofferenza”. Di sicuro, diventa fondamentale risolvere la carenza strutturale per evitare, come capita anche in provincia, che più persone ricorrano al pediatra privato o affollino il pronto soccorso. Teniamoci stretta l’idea del sistema sanitario nazionale e potenziamo la sanità pubblica: questa deve, o dovrebbe essere, la soluzione.

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4 commenti

  1. A mia figlia è stato assegnato il pediatra al compimento dei 3 mesi. Cosa avremmo dovuto fare per 3 mesi? Naturalmente ci siamo affidati ad un professionista privato.

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  2. Situazione di gestione disastrosa dalla Asp, bisognava intervenire prima e non a pensionamenti avvenuti. Ci ritroviamo senza pediatra di famiglia , e la soluzione che hanno preso è palliativa per 6 mesi e dopo? Altri disagi ma non per l’asp ma per noi famiglie.

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  3. che problema SCHIFANI assicura, col PONTE sarà piu facile raggiungere Messina e di conseguenza la Sicilia .

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  4. Situazione vergognosa, tutti pediatri strapieni e con scarso entusiasmo di lavorare in queste condizioni. I medici di base pure quelli pieni su cui si stanno riversando i bambini privi di pediatra.
    Un caos .. medici e pediatri non rispondono più manco al telefono, né per emergenze, né per prenotare appuntamenti… Il medico di base di mia figlia (pediatra non ce ne sono) per esempio ha dismesso l’utenza cellulare che ti fornisce l’ASP .. ne risponde al fisso, quindi ci devi andare di persona .. prenotare .. e tornare.. per l’appuntamento quando c’è posto.
    Sarebbe il caso di cominciare a cambiare la classe dirigente dell’ASP.. serve gente nuova.

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