Venti di guerra alla III Circoscrizione

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Redazione

Venti di guerra alla III Circoscrizione

venerdì 26 Settembre 2008 - 08:28

La Minoranza chiede le dimissioni del presidente De Salvo: «Nessuna progettualità»

Il -programma politico amministrativo- consegnato nella seduta del 16 settembre in Consiglio non è piaciuto nella forma e nella sostanza. Per questo i consiglieri di Centrosinistra della III Circoscrizione chiedono le dimissioni dell’intero Ufficio di Presidenza, in primis del presidente Giovanni De Salvo, e auspicano una rivisitazione dei ruoli, anche nell’ambito della stessa maggioranza.

I consiglieri lamentano in un comunicato che dal documento programmatico non si evincono «quali siano gli obiettivi che Comitato Esecutivo intende raggiungere in via prioritaria e quelli che intende perseguire a media ed a lunga scadenza». Né si evidenzia «un vero filo conduttore che possa assemblare quello che, di fatto, appare come un’autentica -accozzaglia- di segnalazioni».

A detta dei firmatari del comunicato, Libero Gioveni, Placido De Leo, Giovanni Veneziano, Antonino Sciutteri, Santi Interdonato, Cosimo Oteri e Claudio Cardile, manca la progettualità e l’indicazione dei metodi per il perseguimento degli obiettivi. Inoltre, nel documento «non si individuano le modalità attraverso le quali si possano attuare forme di partecipazione popolare, che il Consiglio circoscrizionale dovrebbe promuovere per rappresentare concretamente l’anello di congiunzione tra i cittadini e la cosa pubblica; non si fa alcun riferimento a procedure volte a garantire la trasparenza degli atti amministrativi e forme di pubblicazione e divulgazione dei medesimi».

A parziale discolpa del presidente, sono gli stessi consiglieri di Minoranza a tributargli stima sotto il profilo umano e personale. Nello stesso tempo, però, gli rinfacciano la mancanza di attitudine alla mediazione, e inoltre «non riesce a mantenere l’ordine in aula e non è in grado di svolgere l’attività di coordinatore delle commissioni consiliari». A peggiorare la situazione sarebbe «la mancata collaborazione della maggioranza, che lo ha formalmente eletto, ma che, di fatto, lo sta abbandonando a sé stesso».

Il sasso è lanciato, adesso tocca al presidente rispondere, e anche alla sua Maggioranza, tirata decisamente in ballo dalle decise critiche dei consiglieri di Centrosinistra.

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