Stipendi Atm. Campagna: "Costretti dai sindacati ad anticipare il premio di produttività"

Stipendi Atm. Campagna: “Costretti dai sindacati ad anticipare il premio di produttività”

Redazione

Stipendi Atm. Campagna: “Costretti dai sindacati ad anticipare il premio di produttività”

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mercoledì 12 Aprile 2023 - 19:45

Lo afferma il presidente dell'azienda, che replica così alle organizzazioni: "Accuse assurde e nessuna irregolarità ma è un sistema che noi non vogliamo"

MESSINA – Da una parte l’attacco dei sindacati. Dall’altra la replica del presidente dell’Atm Giuseppe Campgna. Una situazione che si rinnova. Scrivono in una nota Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Ugl e Orsa: “L’azienda decide di lasciare alcuni dipendenti senza stipendio. Accade così che i conguagli previsti in questo mese e relativi al premio di produzione fanno riscontrare per alcuni dipendenti l’intera trattenuta delle anticipazioni effettuata dall’Atm nella mensilità di aprile, in unica soluzione”. Ecco la risposta del presidente: “Trovo il documento farneticante. L’azienda versa ogni mese 96mila euro di premi di produttività versati in anticipo. Si è fatto un accordo in base al quale i sindacati hanno preteso, e noi abbiamo detto più volte che questa scelta avrebbe danneggiato i lavoratori, che il premio di produttività fosse versato in anticipo del settanta per cento”.

Aggiunge Campagna: “Di conseguenza, ogni mese noi versiamo il settanta per cento del premio che forse il lavoratore raggiungerà. Noi abbiamo erogato, in questo mese, un conguaglio positivo per 387 dipendenti. Di questi, 135 hanno avuto in busta più di 300 euro. 51 dipendenti da 300 a 500. 142 da 500 a 750. 59 dipendenti hanno ricevuto in busta paga, sempre questo mese, da 750 a più di mille euro. OItre a questo conguaglio, gli è stata versata la quota mensile in anticipo. 36 dipendenti, invece, non sono riusciti ad avere un conguaglio positivo e, tra questi, è stato trattenuto a quattro persone un importo da 300 a 500 euro; da 500 a 750 a diciannove; da 750 a mille a sei; a sette dipendenti da mille euro a 1440”.

“Avevamo chiesto ai sindacati di rivedere il sistema

Ci tiene a precisare Campagna: “Per un’ostinata e pervicace volontà delle organizzazioni sindacali, si procede così. Anche quando il lavoratore non raggiunge il premio, perché ha guidato poco o per altri motivi, si versa la quota mensile pari al settanta per cento. Solo otto dipendenti hanno richiesto la rateizzazione. Nessuno ha evidenziato errori, come sostengono i sindacati. Già noi avevamo segnalato quest’anomalia nei mesi di settembre e ottobre 2022. Avevamo chiesto ai sindacati, in un incontro, di rivedere il sitema ma le stesse organizzazioni hanno voluto che rimanesse invariata la modalità di erogazione del premio”.

E ancora: “Se siamo a questo punto è a causa della miopia delle organizzazioni sindacali, che hanno messo in difficoltà gli stessi lavoratori. Nella nota che abbiamo trasmesso al singolo dipendente, abbiao espresso la nostra posizione rispetto a quest’effetto perverso. Il lavoratore si vede versato il premio di produttività sulla busta paga mensile e quindi lo considera una parte obbligatoria dello stipendio. E così non è. Si vanifica l’aspetto del premio di produttività aggiuntivo due volte l’anno”.

Per il presidente, si tratta di “una vecchia mentalità dovuta alle precedenti gestioni. Noi abbiamo inaugurato una nuova fase”.

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3 commenti

  1. I sindacati, la rovina dell’Italia, pensano solo ai propri interessi e a quelli di parenti e amici. Sono da eliminare giuridicamente.

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  2. A 7 dipendenti da 1000 a 1400 euro …. praticamente lo stipendio…..è che hanno detto di non vero i sindacati che lo stesso ammette in questa dichiarazione? Ah,ho capito….che lo poteva fare ……come ogni cosa che fa ……certo…..ci credo ……ma quando lo dirà qualcuno della magistratura, perché non è possibile che le trattenute in busta paga siano quanto lo stipendio e che si lavori per portare a casa il NULLA perché se il lavoratore come dice lui non produce l’azienda è legittimata a licenziarlo, no a farlo lavorare gratis!

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  3. In risposta alla signora: a mio avviso sarebbero parecchi da licenziare per giusta causa.

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